La situazione di SGP è drammatica, insostenibile! 20 milioni di fatture da pagare scadute – 3 milioni di ingiunzioni di pagamento, casse vuote.
Sono dati semplici e crudi che rischiano di trascinare nel baratro non solo SGP, ma tutto il Comune. Perché deve essere chiaro a tutti che il disastro di Caselli con SGP porta dritto al dissesto del Comune.
E il dissesto significa poche e semplici cose: meno servizi sociali e meno servizi educativi e scolastici alle famiglie!
La strategia di nascondere la polvere sotto il tappeto da parte di Caselli e Manfrin nella speranza di riuscire ad arrivare alle elezioni comunali del 2014 è non solo sciagurata e irrealizzabile, ma soprattutto devastante per la stabilità dei conti pubblici del nostro Comune.
Per acquistare tempo sono stati persi più dei sei mesi sperando di ingannare creditori e sindacati mentre la situazione peggiora di giorno in giorno.
Ma la pazienza è finita! Il tempo per le “manfrine” è scaduto.
Troppi i nodi irrisolti:
- Dal 2009 ad oggi SGP ha accumulato perdite complessive per 5 milioni di euro e ha fatto 15 milioni di investimenti senza avere i soldi per farli.
- Non è stata attivata alcuna azione di riduzione dei costi mentre le entrate continuano a calare perché nessuno se ne interessa. Prima di tutto il Comune che lavora da 3 anni per distruggere SGP.
- Si chiedono sacrifici ai dipendenti, ma nello stesso tempo si continuano ad autorizzare spese senza nessuna copertura per eventi e manifestazioni ma soprattutto per pagare i contenziosi sui lavori pubblici che sono costati fino ad oggi 3 milioni di euro (Piscina, Centro Pasti, Villa Giacobazzi).
- Da settembre 2012 attendiamo un nuovo amministratore. Registriamo solo rifiuti. Segno che nessuno si fida più di Caselli e dei suoi principali collaboratori: il direttore Generale Tamassia e il consulente Manfrin.
- Il ruolo svolto da Manfrin è sempre più nebuloso. In un primo tempo presentato come il nuovo amministratore è stato ora ridimensionato a “consulente volontario”. L’unico dato certo sono le sue parcelle.
- Non esiste traccia di un piano industriale credibile, condiviso e trasparente. In commissione i dati cambiano costantemente. Le ricette per risolvere i problemi sono sempre diverse ad ogni seduta.
- Ogni giorno banche e fornitori perdono la pazienza. le banche stanno trattenendo ogni entrata per rientrare da anticipazioni generose e senza fondamenti e i fornitori sono passati alle vie brevi aprendo il fronte delle ingiunzioni che rischiano di diventare un fiume in piena.
Come Partito Democratico riteniamo che ogni giorno perso è un nuovo danno alla città. Ormai il problema non è più salvare Caselli. Il problema è salvare la citta da un disastro che denunciamo da tre anni.
Deve essere chiaro che chi perde tempo non lavora solo al collasso di SGP ma a quello della città, che si troverà nel periodo di peggiore crisi degli ultimi 50 anni alle prese con un dissesto finanziario.
Non esistono scorciatoie ma poche e semplici cose da fare. Il PD chiede un percorso lineare che preveda azioni molto semplici:
l. La stesura di un piano di ristrutturazione dei debiti congiunto al bilancio del Comune entro 30 giorni per raggiungere tre obiettivi:
- a. Riportare i conti in pareggio dopo 4 anni di perdite crescenti
- b. Garantire con utili costanti tutti i creditori sulla affidabilità del piano di rientro
- c. Garantire alla società e ai suoi creditori l’intervento diretto del Comune.
2. L’approvazione del piano da parte del Consiglio Comunale. Non esiste alcun risanamento senza il coinvolgimento della citta e dei suoi rappresentanti.
3. La presentazione del piano a creditori, banche, organizzazioni sindacali e dipendenti per ottenere l’assenso preventivo.
4. Il deposito in tribunale per ottenere l’omologazione a garanzia di tutti i cittadini e dei creditori.
Caro Sindaco. E’ l’ora delle responsabilità.
Se non hai il coraggio di fare queste cose semplici dimettiti e lascia il campo ad un commissario!
In gioco ormai non c’è più la tua carriera politica. In gioco c’è il futuro della città!
GRUPPO CONSIGLIARE PD
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