Sono ben 69 i centimetri di neve sono caduti finora in questo febbraio 2013, come riportano i dati degli esperti dell’Osservatorio geofisico del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
Queste ultime giornate, ben 4 giorni di neve a fasi alterne, hanno visto secondo i rilievi a norma WMO dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”, cadere, nel dettaglio, a Modena ,sabato 23 febbraio ben 25 centimetri di neve fresca in 24 ore, a cui si è aggiunto 1 centimetro nella successiva notte e fino all’alba di domenica. Tre centimetri erano già caduti giovedì 21 e 15 centimetri venerdì 22 febbraio, per un totale di 44 centimetri in quattro giorni. A completare il dettaglio dei dati sulla neve di febbraio vanno aggiunti i 25 centimetri caduti lunedì 11 febbraio.
“Per il rilievo dell’altezza di neve fresca in 24 ore – fa notare Luca Lombroso – l’Osservatorio Geofisico raccoglie i dati da rilevatori volontari fra cui Salvatore Quattrocchi, rilievi che sono eseguiti secondo precisi standard e linee guide; l’ultima nevicata poi è stata piuttosto irregolare come manto per cui è stato necessario un lavoro meticoloso di validazione dei dati”.
Riguardo al freddo, le temperature, si sono mantenute durante la nevicata pochi decimi sopra gli zero gradi, ma niente “grande gelo” come nel febbraio 2012 (definito “nevone”) , con le minime nella notte fra domenica 24 e lunedì 25 febbraio che, sebbene scese al di sotto dello zero, non sono scese sotto i -1.1°C (dato rilevato al Campus).
Un dato è sicuramente manifesto: il totale finora della stagione invernale 2012/13 di neve fresca è di 94 cm, maggiore dell’inverno 2011/12 (83 cm) e del nevoso 2003/04 (93 cm), ma al di sotto del “nevosissimo” 2009/10 che ha visto cadere ben 113 centimetri di neve e il protrarsi dei fenomeni nevosi fino a metà marzo. All’opposto, non un fiocco è caduto nell’inverno 2006/07 e poca neve si è vista in altri anni recenti.
“Se da un lato – ha continuato Luca Lombroso – è difficile trarre conclusioni, dall’altro però i dati recenti sembrerebbero parlare di minor frequenza nelle nevicate, ma di estrema intensità dei fenomeni nevosi. Di fatto nevica meno spesso, ma quando accade lo fa in modo più intenso, con veri eventi estremi nevosi. Rimandiamo comunque a fine stagione per un bilancio definitivo: non mancheranno curiosità e anomalie.”
Previsione per le prossime giornate
Resta in azione la residua circolazione ciclonica di “Thomas”, la depressione responsabile delle nevicate, percui il tempo rimarrà ancora variabile nei prossimi giorni, con nubi, schiarite e nuvole dense, anche se ulteriori prossime nevicate riguarderanno principalmente l’Appennino. Una ritornante da est porterà nubi più compatte e precipitazioni da mercoledì pomeriggio e giovedì, ma la neve è prevista solo oltre i 400-600 m. Un miglioramento, anche se la primavera non è ancora pronta ad affacciarsi, si prospetta invece per il fine settimana, con l’espansione di un campo di alta pressione che porterà giornate migliori e temperature massime in aumento.