La Regione Emilia-Romagna deve prendere parte attiva nel percorso di costituzione della macroregione del nord Italia, già avviata dalle Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia.
Lo chiede una risoluzione di cui è primo firmatario Galeazzo Bignami, sottoscritta da numerosi consiglieri del Pdl, dove si sollecita la Giunta a predisporre anche una valutazione tecnica che analizzi i benefici economici, finanziari, contabili e di qualità della prestazione amministrativa che l’adesione al progetto comporterebbe.
I firmatari chiedono quindi all’esecutivo di avviare un confronto con tutti gli interlocutori del territorio regionale per arrivare alla costruzione di una proposta condivisa di partecipazione al percorso di costituzione della macroregione e a riferire, in sede di commissione assembleare, sull’avanzamento dei lavori.
Le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia – segnalano i consiglieri – hanno manifestato “la piena intenzione” di proseguire sulla strada della costituzione di una macroregione del nord, senza tuttavia definire il suo assetto istituzionale, lasciando quindi “ampio spazio all’apporto di contributi, progettualità e programmazione” per la sua costruzione, anche in un quadro di Costituzione invariata.
La proposta della macroregione, – si legge ancora nel testo – oltre a consentire la ”possibilità di trattenere sul territorio quote maggiori, rispetto alle attuali, del prelievo fiscale che grava sui cittadini e sulle attività produttive”, “con evidenti benefici per la collettività”, rappresenta “un’opportunità assai rilevante per conseguire concreti risultati di risparmio, di efficienza e di efficacia in una prospettiva di contenimento della spesa diretta delle Regioni”, in quanto consentirebbe di “svolgere funzioni, competenze e azioni in forma coordinata ed unitaria”.
La prospettiva di una macroregione del nord Italia – aggiungono i firmatari – risulta poi “compatibile” e “coerente” con le previsioni di sviluppo fissate dall’Unione Europea, che ha sollecitato “forme di collaborazione aggregata tra Regioni”, intese come “enti pubblici territoriali dotati di un proprio autogoverno politico”.
Sarebbe, quindi, “un’opportunità assai rilevante la partecipazione della Regione Emilia Romagna al processo di valutazione, studio e successivamente di eventuale formazione e costituzione della macroregione del nord Italia, ispirata a principi di natura economica e finanziaria, oltre che di governance del territorio”.