La cura dei luoghi sacri come i cimiteri, sono lo specchio fedele di una società, la qualità della cura dei luoghi è funzione diretta della civiltà che questa società è capace di esprimere. Purtroppo, passeggiando nel cimitero storico di San Prospero, la sensazione che prevale è l’abbandono, la desolazione, l’assoluta mancanza di cura, a cui purtroppo, si affiancano probabili problemi di carattere igenico sanitario.
Nella parte più recente, realizzata proprio sul retro est dell’area monumentale, sono evidenti infiltrazioni d’acqua all’interno dei loculi: la copertura è compromessa e l’acqua filtra in modo evidente lungo le diverse lapidi, favorendo anche la formazione di muschio. Dal lato opposto, proprio sulla parte monumentale, filtra sabbia e cemento. Quali sono le implicazioni di questa situazione, se non sarà risolta rapidamente?. Il cimitero è in centro storico e oltre alla comprensibile rabbia dei familiari dei defunti presenti in quel blocco, ci possono essere conseguenze di carattere igenico sanitario. Ci sono state numerose segnalazioni eppure, come al solito al di là delle parole non si è andati…
Anche la parte storica è mal ridotta, tra piccioni che nidificano tra i porticati e fili elettrici divelti che penzolano pericolosamente. Sono purtroppo molto lontani i tempi dei progetti di riqualificazione della parte storica, i progetti di quel recupero fanno triste compagnia sul muro esterno del cimitero. Alcune lapidi sono malridotte, altre addirittura sono state staccate dai pilastri e sono andate distrutte. Ci sono alcuni vetri rotti e molte lampadine votive sono andate distrutte. Addirittura alcuni solai dei loculi sono pericolanti.
Senza alcuna volontà polemica, lancio un appello all’amministrazione comunale sassolese, nella speranza che, se da un lato si metta mano velocemente ai problemi delle infiltrazioni nella parte più recente, per evitare guai peggiori, dall’ altro si trovi qualche “anima generosa” che si prenda a cuore il progetto di recupero della parte monumentale del cimitero.
E’ un progetto di che richiede un lavoro intenso e una sensibilità che evidentemente in questi anni è mancata, ma occorre quanto prima incontrare tutte le proprietà delle tombe di famiglia e proporre un intervento organico di restauro: ai privati il costo dell’intervento e al pubblico la responsabilità della progettazione unitaria del restauro, della direzione lavori eccetera. Si deve valutare anche la possibilità di riaprire all’utilizzo il cimitero per rendere le opere di restauro più appetbili per i privati.
Facciamo presto, prima che il danno sia irreparabile.
(Sandro Morini, Gruppo Consigliare PD)