“La bretella di Campogalliano-Sassuolo è l’ennesimo esempio di una politica poco lungimirante, un’opera di viabilità inopportuna che dispiegherà grandi risorse per ottenere appena 10 minuti di anticipo sui tempi di percorrenza. Un risultato irrisorio che non può giustificare nè il forte impatto ambientale, nè i costi pubblici dell’opera, di cui 234 milioni di euro stanziati direttamente dal Cipe, mentre circa l’altra metà sarà a carico della Autobrennero spa, società per l’80% a partecipazione pubblica e che potrebbe anche decidere di aumentare le tariffe autostradali per coprire l’investimento, facendo in tal modo ricadere i costi nuovamente sui cittadini”. Lo afferma il deputato modenese del M5S Michele Dell’Orco.
“Stiamo finanziando un progetto già vecchio -sostiene il deputato- ancora una volta legato alla modalità stradale su gomma in totale contrasto con ogni logica di sostenibilità e di indirizzo di settore delle politiche della Unione Europea. Senza contare il fatto che l’opera fu inserita tra le infrastrutture strategiche a livello nazionale oltre dieci anni fa quando il distretto della ceramica non era stato ancora raggiunto dalla crisi”.
“Il presidente Errani, che in primis ha promosso l’opera, deve dirci se vuole veramente creare sviluppo o se invece fa finta perchè se l’obiettivo è sostenere la ripresa del distretto siamo decisamente sulla strada sbagliata- dichiara ancora Dell’Orco, che aggiunge: “In questi giorni abbiamo sentito tanti squilli di tromba per un’opera a lungo attesa che risolverà magicamente tutti i problemi delle imprese locali, ma gli amministratori sanno bene che sono altre le vere priorità segnalate dalle aziende in difficoltà, come il cuneo fiscale, il costo dell’energia, il sostegno agli investimenti di ammodernamento tecnologico grazie ai quali le nostre aziende hanno potuto competere in qualità e, soprattutto, la necessità di un sostegno all’export”.
“I problemi infrastrutturali e di viabilità sono innegabili -continua il deputato 5 Stelle – ma possono essere risolti in maniera diversa e maggiormente eco sostenibile come ad esempio investendo sui collegamenti già esistenti, ossia su tutte quelle strade statali e provinciali tra diversi comuni del comprensorio e della Provincia o sulle interconnessioni tra strutture ferroviarie (Dinazzano – Cittanova)”. “Lavorerò -conclude Dell’Orco- con i tanti comitati e le associazioni locali contrari al progetto per bloccare la bretella e destinare i fondi alla viabilità secondaria e, soprattutto, al completamento delle infrastrutture ferroviarie al servizio del distretto, nel quadro del progetto dell’Alta Capacità, che consentirebbero di convogliare il 50% delle merci del comprensorio, con il vantaggio di ridurre l’inquinamento veicolare nella zona, di velocizzare i trasporti via gomma e di favorire quindi complessivamente la mobilità su tutto il territorio”.