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Modena: riscatti Peep, corrispettivi scontati per tre anni

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denaro_euroEntreranno in vigore in modo graduale con sconti diversificati nei primi tre anni i nuovi corrispettivi da pagare per riscattare gli alloggi Peep, calcolati secondo la procedura approvata a luglio dal Consiglio comunale che ha incaricato la Giunta di stabilire in quali tempi attuare l’adeguamento. “Per non creare eccessiva discontinuità nei confronti dei cittadini che hanno già aderito alla procedura di riscatto parziale – spiega l’assessore al Patrimonio Fabio Poggi – l’adozione dei nuovi corrispettivi avverrà in tre anni applicando uno sconto in base alla data in cui viene presentata la domanda di riscatto. Lo sconto sarà del 30 per cento per le domande giunte entro il 31 dicembre 2013, del 20 per cento per quelle che arriveranno entro la fine del prossimo anno e del 10 per cento per le richieste presentate entro il 30 giugno 2016”.

Dal 1973 ad oggi sono stati realizzati nei Peep di Modena 10.311 alloggi e altri 868 devono essere completati o ancora costruiti, per un totale di 11.179 alloggi di edilizia soggetta a convenzione, realizzata per lo più su aree concesse in diritto di superficie. I proprietari di alloggi Peep, rivolgendosi all’Ufficio riscatti del Comune (via Santi 40 – settimo piano, tel. 059 2032207, lunedì e giovedì dalle ore 8.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 18) possono richiedere il riscatto totale o parziale dell’immobile versando un corrispettivo che trasforma il diritto di superficie in piena proprietà. Lo scorso 18 luglio il Consiglio ha approvato la nuova disciplina che regola i riscatti recependo le novità normative nazionali e nei giorni scorsi una delibera di Giunta rende attiva la nuova procedura.

Sono circa 6.500 gli alloggi Peep già assegnati che potranno essere riscattati secondo le modalità previste dalla nuova disciplina, a cui si aggiungeranno altri 868 che rientrano nel vecchio piano Peep e non sono ancora stati assegnati o realizzati, mentre ammontano a quasi 3 mila gli immobili già riscattati in questi anni.

Il nuovo regolamento “che intende garantire equità tra chi già abita in comparti Peep e chi vi accederà continuando a commisurare aspetto patrimoniale, temporale e social housing”, spiega l’assessore al Patrimonio Fabio Poggi, mantiene la possibilità di riscattare parzialmente o totalmente i vincoli delle originarie convenzioni Peep o extraPeep e il riscatto, sia parziale che totale, può essere richiesto dal proprietario dell’unità immobiliare dopo 5 anni. Non possono richiederlo i soggetti attuatori dell’intervento e chi svolge attività diretta o indiretta a dare in locazione gli edifici, mentre il concessionario dell’immobile può fare domanda di riscatto se coincide con il proprietario, quindi nel caso il bando per aggiudicarsi il lotto sia destinato ai cittadini.

Inoltre, come previsto dalla normativa nazionale, i corrispettivi di riscatto non saranno più calcolati sul valore di esproprio, bensì in riferimento al valore venale dell’area, che la proposta formulata dall’Ufficio tecnico del Patrimonio intende mitigare attraverso l’applicazione di una serie di coefficienti necessari a misurarne il valore effettivo. Sei i parametri che in maniera diversa vanno a incidere sull’importo del corrispettivo da pagare: la vetustà e la qualità costruttiva degli immobili; la compresenza del Comune quale nudo proprietario del terreno e il minor pregio delle finiture; la presenza di vari tipi di servitù nei comparti; la tipologia dell’edificio; eventuali adempimenti obbligatori in tema di normativa antisismica, energetica e assicurativa per le nuove costruzioni; infine, l’incentivo a riscattare gli immobili realizzati più di recente, tra il quinto e il ventesimo anno di convenzione.

A titolo esemplificativo l’Ufficio tecnico ha fatto una simulazione su diverse tipologie di alloggi in differenti comparti: se il corrispettivo calcolato con i vecchi criteri per un alloggio di circa 140 metri quadrati in una palazzina edificata nel ’99 passa da 9.400 a 12.300 euro e incrementi anche maggiori si registrano nel caso di alloggi di pregio come può essere una villetta a schiera.

“La nuova disciplina – continua Poggi – oltre a recepire le indicazioni fornite dal dal Piano abitativo sociale, rispetta la nuova normativa nazionale, ma al tempo stesso vuole mantenere fede agli obiettivi strategici che nella realtà locale modenese considerano i Peep uno strumento di primaria importanza per favorire l’accesso alla casa e , in terzo luogo”.