“La posizione del PdL di Modena sulla classe di rischio sismico delle zone terremotate – afferma Luca Ghelfi, portavoce del Pdl di Modena – è corrispondente a quanto affermato dal Senatore Carlo Giovanardi: per quale motivo infatti dobbiamo gravare di ulteriori adempimenti un’area provata, per assegnare una classe di rischio che non corrisponde a quanto accaduto?
Fatto salvo ovviamente il diritto di ciascuno di scegliere se prendere più accorgimenti di quelli previsti dalla legge.
Per gli sgravi fiscali: ebbene, la vera battaglia al riguardo è in parlamento, per ottenere quanto di diritto per una zona terremotata. Ed è quello che il Pdl ha fatto, talvolta anche senza il sostegno del Pd.
Ma soprattutto, chi oggi chiede, nel Pd, classi di rischio superiori, dovrebbe spiegare perché nel 2008, quando alla zona diventò zona 3, quindi più a rischio di quanto ritenuto fino ad allora, nessuno a livello regionale ma anche a livello locale, fra i sindaci in carica, ha fatto nulla per far costruire con normative nuove i capannoni e le case. Ma tutto, dal punto di vista della normativa locale, è rimasto esattamente come prima. A che serve innalzare il livello di attenzione, quando poi si deroga da tutti quegli accorgimenti che avrebbero potuto evitare lo sfacelo che poi è avvenuto?”