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Contratto integrativo: Coop Estense risponde alle affermazioni diffuse dalle Organizzazioni Sindacali

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volantinaggio-coop-2A fronte del volantinaggio promosso in queste settimane dalle Organizzazioni Sindacali, e a seguito delle affermazioni diffuse quest’oggi, la cooperativa ritiene doveroso formulare alcune precisazioni. Spiace innanzitutto dover chiarire ancora una volta che Coop Estense non ha dato disdetta unilaterale al contratto integrativo aziendale, che è decaduto il 30 aprile 2012 sulla base di un accordo firmato da cooperativa e Sindacati.

Su questo viene spontaneo domandarsi: un sindacato che non si prende la responsabilità degli accordi che firma, è ancora un sindacato?

Da allora Coop Estense è senza contratto integrativo aziendale, ma i lavoratori non sono rimasti senza tutele: la cooperativa ha infatti messo a punto una serie di misure grazie alle quali i trattamenti economici dei dipendenti sono rimasti inalterati.

Anche sull’organizzazione del lavoro e sulla flessibilità Coop Estense continua ad applicare quanto era sancito dal Contratto Integrativo.

Prova ne è il fatto che proprio in questi giorni Coop Estense sta discutendo con i Sindacati di Modena e Ferrara alcune parziali modifiche sull’organizzazione del lavoro.

In ogni caso è ferma volontà di Coop Estense arrivare ad una intesa per un nuovo integrativo. Obiettivo che la cooperativa spera di poter raggiungere non appena si sarà chiuso il tavolo delle trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale. Contratto di cui l’integrativo aziendale costituisce, per definizione, una integrazione.

Sulle trattative per il contratto integrativo è bene ricordare che per tre volte le Organizzazioni Sindacali hanno respinto una proposta risolutiva della cooperativa: prima in ottobre del 2010, poi in aprile 2012 e infine giugno 2013. Lo hanno fatto senza mai proporre una loro idea di contratto. Solo dei No.

La cooperativa ha formulato proposte serie, fatte di scambi e concessioni reciproche, con al centro la difesa dell’occupazione, l’incremento di ore dei part time, la crescita delle capacità individuali. Soluzioni che guardano al futuro, fondate da una parte su forti investimenti sulle professionalità, dall’altra sull’equilibrio del conto economico.

Spiace che i Sindacati non tengano conto del fatto che in questi anni di trattativa l’Italia è caduta in una crisi senza precedenti. I consumi alimentari sono crollati del 10% e con essi le vendite. È cresciuta la disoccupazione e, nelle province in cui opera la cooperativa, sono state consumate 400 milioni di ore di cassa integrazione.

Contestare in assoluto le aperture domenicali senza tener conto di ciò risulta, oltre che anacronistico, pericoloso. In un contesto di costante contrazione dei consumi, infatti, le vendite – e quindi i livelli occupazionali – riescono a tenere proprio grazie a questo importante elemento di servizio. La domenica si è affermata come la terza giornata della settimana in termini di venduto, numero di scontrini e di presenza dei Soci. Come è noto, Coop Estense ha assunto a tempo indeterminato 100 persone proprio grazie alle aperture festive.

 

Due cose, infine, è bene ricordare ai Sindacati.

– In uno scenario in cui l’apertura festiva è ormai la regola per tutti, Coop Estense è uno dei pochi soggetti che chiude i propri punti vendita nelle principali festività laiche e religiose, come si è potuto constatare il 1° novembre scorso.

– Sul “Codice Comportale” per le aperture festive e domenicali proposto dall’Amministrazione Comunale di Modena lo scorso anno, e sollecitato dagli stessi Sindacati, la firma di Coop Estense c’era, ma non la loro.

 

Ogni impresa commerciale, oggi, ha davanti a sé anni difficili. Coop Estense è pronta ad affrontarli con coraggio e determinazione per essere competitiva e garantire un futuro ai propri dipendenti. Vorrebbe fare ciò insieme alle Organizzazioni Sindacali, per questo si augura che venga presto il tempo delle idee nuove e della voglia di arrivare ad una intesa.