Home Politica Filippi: “I reggiani del PDL tutti con Berlusconi e Forza Italia”

Filippi: “I reggiani del PDL tutti con Berlusconi e Forza Italia”

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Il Consigliere regionale, Fabio Filippi, è stato invitato, insieme ad altri dirigenti reggiani, al Consiglio nazionale del Pdl che si terrà il 16 novembre a Roma, all’auditorium del Palazzo dei Congressi in zona Eur. Nel corso di questa riunione verranno assunte decisioni importanti che avranno inevitabilmente ripercussioni nazionali.

Materia di discussione sarà, infatti, l’orientamento da tenere nei confronti del Governo in carica che al di là delle promesse e delle belle parole nei tiggì nazionali, segna un Pil in rosso da 27 mesi consecutivi e il governo delle larghe intese n 7 mesi non è riuscito ad invertire la tendenza negativa.

Inoltre il 27 novembre prossimo il Senato avrà votato in Aula sulla decadenza o no del leader del Pdl, Silvio Berlusconi.

A questo proposito, Fabio Filippi ha dichiarato: “In diverse occasioni ho ribadito che, nei confronti di Berlusconi, è stata condotta una guerra mediatico-giudiziaria violenta e senza precedenti nella storia parlamentare italiana. Si è giunti ad una condanna di Berlusconi, pur in assenza di prove inoppugnabili: si è fatto cioè un uso politico della giustizia. Si è violato il regolamento del Senato, decidendo a maggioranza di votare a scrutinio palese, uccidendo in questo modo la libertà di coscienza dei Senatori”. Ciò premesso Filippi ha aggiunto: “Ritengo che l’unità interna del Pdl possa essere salvaguardata solo alle seguenti condizioni: che si riaffermi, senza ambiguità di sorta, la leadership di Berlusconi; che si approvi, senza doppiezze, la scelta di procedere allo scioglimento del Pdl, in ragione della sua confluenza nel nascente movimento di Forza Italia; che si condivida il principio secondo il quale la fiducia o la sfiducia al governo Letta, come ad altri governi, dovrà essere decisa dal Consiglio nazionale del Pdl e dal suo Presidente; che si approvi un piano condiviso che preveda una profonda modifica della politica economica del Governo Letta, a cominciare dalla Legge di stabilità. E’ necessaria infatti un cambio di rotta nella politica del governo in carica, che punti ad una riduzione sostanziale della spesa pubblica e ad una significativa riduzione della pressione fiscale, a partire dalla casa. E’ altresì necessario una politica di maggior sostegno ai diritti e agli interessi dei ceti medi. Unitamente ai problemi economici, occorre una proposta di riforma sostanziale della Giustizia. Infine, è indispensabile che si voti una dichiarazione d’intenti in base alla quale, se il Pd, che è il principale alleato di governo del Pdl, dovesse votare a favore della decadenza di Berlusconi dal seggio senatoriale, i ministri del Pdl si impegnano, immediatamente dopo, a dimettersi dai loro incarichi ministeriali senza infingimenti e senza tirare in ballo il bene dell’Italia che non coincide assolutamente con la loro seggiola”.