Quella che segue non è una lista infinita di cose da fare. Ma sono 8 punti, strategici e concreti, che riteniamo fondamentale siano affrontati per il futuro di Reggio e di tutto il territorio provinciale.
1. Stazione AV Mediopadana: ad oggi mancano le infrastrutture di supporto (dai parcheggi, ad un adeguato collegamento con la città che integri la nuova stazione al tessuto urbano, diversamente dal progetto di nuovo casello autostradale di cui si è parlato che va nella direzione opposta a quella da noi ritenuta adeguata); è mancato il lavoro adeguato con le province e le città dell’area vasta, affinchè l’opera venisse percepita al servizio non solo di Reggio. E tutto ciò manca nonostante si sapesse da una decina d’anni che l’opera ci sarebbe stata. Questo è il lavoro da fare urgentemente, per recuperare il tempo e le opportunità perdute.
2. Area Nord: L’Area Nord è una grande opportunità per Reggio. Non si può affrontare la discussione su questo tema semplicemente ponendo veti sul consumo del suolo. Certo quest’ultimo è un tema reale, ma che va affrontato complessivamente nella pianificazione di Reggio e del territorio circostante, senza mortificare una zona che può dare risposte importanti per il futuro della città. Il tema del consumo del suolo va affrontato non meramente in termini quantitativi, ma anche facendo grande attenzione alla qualità del costruito, sotto tutti i punti di vista (ambientale, architettonico, urbanistico), cosa che non sempre è stata fatta.
3. Fiere: Oggi non ha più senso avere una fiera in ogni città, in ogni provincia (e magari anche più di una). Ci si sposta facilmente da una città all’altra e c’è la rete internet.
Da anni si ripete che bisogna superare il modello imitativo: è ora di passare dalle parole ai fatti. Certo se le scelte giuste si fossero fatte nei tempi giusti si poteva avere maggiore forza contrattuale verso altri interlocutori. Ma non è questo un motivo per non affrontare seriamente (diversamente da quanto si sta facendo) tale problema.
4. Tangenziale e Via Emilia Bis: La viabilità sull’asse est-ovest subisce una drastica strozzatura proprio nell’asse centrale che collega Reggio a Modena e Parma. Il vecchio tracciato della Via Emilia e la parzialità dell’attuale tangenziale comportano gravi problemi di inquinamento e di sicurezza per le località attraversate, un’estenuante calvario per i pendolari, un grave limite per le attività economiche e un ostacolo per le relazioni con i territori di Modena e Parma.
La realizzazione della Via Emilia Bis e il completamento della tangenziale rappresentano una priorità per l’intero territorio provinciale.
5. Nuovo Welfare di Comunità Occorre avere la consapevolezza che il peso della pubblica amministrazione, nazionale e locale, è diventato incompatibile con l’obiettivo –vitale- di rilanciare la competitività del nostro sistema economico. Abbiamo bisogno di uno stato meno invadente, più efficiente e più qualificato. Ciò comporta non solo una lotta senza quartiere agli sprechi, ma anche una revisione del sistema di welfare, meno espressione diretta della mano pubblica e che veda maggiormente protagonisti il privato, l’associazionismo e che preveda una maggiore partecipazione dei cittadini sotto il profilo organizzativo.
Anche in questo importante campo la sussidiarietà deve essere un principio ispiratore.
6. Fusioni dei Comuni: Meno costi, più efficienza e più qualità. Questi obiettivi sono a portata di mano del nostro sistema degli enti locali attraverso una organica politica di fusione dei comuni.
Il superamento delle province non può essere accompagnato dal rafforzamento di un nuovo livello istituzionale, quello delle Unioni di comuni. Occorre semplificare l’amministrazione pubblica, puntando a comuni di maggiore dimensione in grado di operare autonomamente nell’area vasta e di dialogare direttamente con la Regione.
La fusione di comuni porta solo vantaggi e non richiede modifiche legislative. Richiede solo visione e coraggio, una volontà politica riformatrice che non sia subalterna all’ultimo dei conservatori o dei nostalgici.
Questa scelta è fondamentale per dare più efficienza ai comuni e per avviare la riduzione del carico fiscale.
7. Più mercato per le società pubbliche: Le società partecipate dai comuni reggiani devono essere aperte a ulteriori processi di ristrutturazione e privatizzazione, finalizzati alla crescita dell’efficienza e della qualità dei servizi. Misurarsi con il mercato non rappresenta il cedimento a una logica privatistica, ma uno stimolo indispensabile per offrire ai cittadini e alle imprese servizi sempre più competitivi come qualità e come costi.
Questo principio non riguarda solo le grandi multiutility, ma un vasto panorama di società mediopiccole, spesso non adeguate al livello di competitività oggi richiesto.
8. Meno burocrazia, più efficienza: questa è una azione che va accompagnata a quella della fusione dei comuni, eliminando (senza rimpianti) le circoscrizioni (si possono istituire semplicemente consulte di quartiere formate da cittadini volontari) e riordinando la finanza locale, mettendo ordine nel ginepraio di tasse e balzelli.
Scelta Civica non sente l’obbligo di essere presente in ogni caso alle elezioni amministrative del prossimo maggio. Sceglieremo se e con chi partecipare solo sulla base di un confronto serio su un programma di rinnovamento e se verrà pienamente riconosciuto il nostro profilo di forza riformatrice.
Aderenti e sostenitori di Scelta Civica potranno invece essere presenti in liste civiche coerenti con una parte significativa dei nostri indirizzi programmatici.