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Cavalletti (Pensionati Cisl ER) a Renzi: ‘Non staremo ne zitti ne fermi’

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Loris_Cavalletti_Fnp_Cisl_3A seguire la lettera inviata dal segretario generale dei Pensionati Cisl (Fnp) ER al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Caro Presidente del Consiglio,

la manovra economica messa in campo dal Governo presenta luci ed ombre.

A noi rappresentanti dei Pensionati Cisl interessa rimarcare gli aspetti “inaccettabili”, che vanno chiariti una volta per tutte, perché altrimenti “non staremo né zitti , né fermi”.

Innanzitutto, il solo ipotizzare, nell’annuncio della lotta allo spreco, un prelievo sulle pensioni. Anche se ritirata, la proposta resta per i Pensionati lo sviante concetto secondo cui i redditi da pensione sono tagliabili, perché rappresentano una spesa inutile. Le pensioni, occorre ricordare, sono frutto di contributi versati per attività effettivamente svolte.

Segue la proposta di diminuzione della tasse, che com’è avanzata, anziché unire, provoca divisione nel Paese tra occupati, pensionati, commercianti, precari, disoccupati per mancanza di equità. Se ad un reddito mensile fino a 1500 euro si applicano le nuove detrazioni fiscali, perché tali detrazioni non possono estendersi a tutti i percettori di questa somma. Per esempio, alla cassa del supermercato, non chiedono all’acquirente l’appartenenza o meno alla categoria dei lavoratori o dei pensionati, ma solo di pagare.

Pertanto, Caro Presidente, la riduzione va bene, ma deve esserci per tutti. Se mancano le risorse sufficienti, i sindacati dei Pensionati possono dire dove trovarle. Anche attraverso un ‘twit’ possono elencarti chi si è arricchito in questi ultimi sei anni di crisi. Non è il solito discorso della patrimoniale, ma la richiesta di applicare l’articolo della Costituzione che prescrive il contributo di ciascuno in base al proprio reddito. Anche quello portato nei paradisi fiscali.

Poi, una riflessione sulla gestione della crisi. I sindacati pensionati non hanno esitato a criticare Berlusconi perché faceva da solo, senza ascoltare le forze sociali. Con Prodi, invece, è stata contrattata la 14.a mensilità per le pensioni più basse ed aperto un tavolo di confronto su come allargare la platea dei beneficiari. Tornato Berlusconi, si è chiuso il tavolo ed è apparsa la ‘social card’, la cosiddetta ‘carta dei poveri’.

Pertanto, Caro Renzi, occorre attenzione anche verso i Pensionati, protagonisti in tempi non sospetti della crescita del Paese ed interessati ed appassionati oggi al bene di figli e nipoti. I sindacati Pensionati vogliono discutere con il Governo il contributo che la forza straordinaria di oltre 4 milioni di associati possono dare al Paese. Ogni giorno migliaia di loro sono nelle sedi sindacali sul territorio per aiutare le persone nelle pratichi generate da una burocrazia, come anche tu condividi “farraginosa ed odiosa”. Inoltre, aiutano le persone sole e le famiglie gravate dalla presenza di non autosufficienti.

I Pensionati vogliono essere ascoltati, messi in rete. Sono disposti a fare altri sacrifici se servono, ma non accettano umiliazione, disprezzo e derisione, che traspaiono dalla sufficienza con cui in questi giorni sono stati oggetto di definizioni poco lusinghiere.

Quindi, Caro Renzi, metti la tua energia al servizio del Paese nel dialogo con le forze sane e positive, evitando di dare l’impressione dell’uomo solo al comando che serve al bene del Paese, con una ricetta pronta per tutti. E’ una strada già fallita nel secolo scorso e anche all’inizio del presente.

Auguri Presidente, provi ad ascoltarci.

Loris Cavalletti

Segretario generale Pensionati Cisl (Fnp) Emilia-Romagna