AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologi Emilia Romagna dice no allo spandimento di fanghi tossici sui terreni agricoli previsto dal decreto su Genova e chiede un monitoraggio trasparente sui terreni che saranno contaminati.
Aiab Emilia Romagna dice no al decreto legge su Genova che prevede all’articolo 41 limiti più elevati di diossina nei fanghi di depurazione da spandere sui terreni agricoli, rispetto ai limiti fissati per i terreni contaminati da sottoporre a bonifica.
Non solo diossine ma anche PCB e toluene ed idrocarburi derivati dal petrolio.
Per il Toluene è previsto un limite 200 volte maggiore rispetto al dlgs 15/2006: si passa da 0,5mg per kg a 100. Per il PCB si passa da 0,006 a 0,08 mg per kg alzandolo di 13,3 volte. Per le diossine il limite passa da 10 ng per kg a 25, ben due volte e mezzo maggiore.
Una decisioni sciagurata che contamina i terreni agricoli, inquina le falde acquifere e la catena alimentare, accumulando inquinanti tossici e portandoli sulle nostre tavole.
Una scelta che rende impossibile la conversione dei terreni all’agricoltura biologica, che non c’entra nulla con l’economia circolare e in ogni caso il loro destino non possono essere i suoli agricoli dove si coltiva il nostro cibo, ma soprattutto siamo contrari che si possano creare per legge tante “terre dei fuochi” sparse legalmente lungo la nostra penisola.
Critichiamo fortemente un Ministro dell’Ambiente, Costa, che avalla una tale mostruosità: un vero e proprio crimine ambientale che nuoce alla salute umana considerato che il cibo prodotto su questi terreni arriverà sulle nostre tavole e che contaminerà le acque che berremo.
AIAB Emilia Romagna sosterrà tutte le forze della società civile e politiche, come ad esempio la Federazione dei Verdi, che si oppongono all’avvelenamento umano e dell’ambiente chiedendo con forza che tale norma non veda mai la luce e se nella disgraziata ipotesi che le forze di governo intendano approvarla avvelenandoci per legge che si crei un’anagrafe dei terreni sui quali i fanghi tossici saranno sparsi in modo da poterci difendere dagli inquinanti che finiranno inevitabilmente nei prodotti alimentari e nell’acqua.