Home Agricoltura Coldiretti: no “fondo unico” UE, risorse ai contadini veri

Coldiretti: no “fondo unico” UE, risorse ai contadini veri

# ora in onda #
...............




Coldiretti: no “fondo unico” UE, risorse ai contadini veri
un momento dell’assemblea di Coldiretti Emilia Romagna

Un’agricoltura viva, distintiva e radicata, capace di resistere alle difficoltà e guardare al futuro, ha bisogno di risorse mirate, riduzione della burocrazia e attenzione ai territori. È questo il messaggio che emerge dall’Assemblea regionale di Coldiretti Emilia Romagna, tenutasi ieri nel Salone della Guardia della Prefettura di Bologna. A fare gli onori di casa, il Presidente regionale, Luca Cotti e il Direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri. All’assemblea hanno partecipato per Coldiretti Modena, il presidente Luca Borsari, il vicepresidente Francesco Vincenzi, il direttore Marco Zanni, e i rappresentanti della Federazione modenese all’assemblea regionale. Presente anche l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Alessio Mammi.

L’assemblea è stata un’occasione per ripercorrere l’intensa attività che ha visto l’Organizzazione impegnata su innumerevoli fronti. Dalla gestione delle emergenze climatiche fino ai rapporti con la Regione e la struttura commissariale nel post alluvione, la partecipazione al tavolo tecnico per l’erogazione degli indennizzi del fondo Agricat e la costante difesa del reddito delle imprese e della salute dei cittadini attraverso azioni volte a coinvolgere i consumatori come la lotta ai cibi sintetici e la raccolta firme “Stop al cibo falso: origine in etichetta”, la proposta di legge europea di iniziativa popolare per la richiesta di origine in etichetta degli alimenti. Azioni culminate nella grande mobilitazione di marzo che ha visto oltre 20mila agricoltori di Coldiretti sfilare per Parma fino alla sede dell’EFSA, volta a chiarire le procedure di valutazione che l’Autorità applica per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini europei.

“È importante che le istituzioni assicurino alle imprese gli strumenti e le condizioni per fare reddito e in particolare sostengano e accompagnino i giovani nel processo di sviluppo e crescita dei loro progetti. E’ necessario però che gli strumenti a disposizione siano snelli e che non prevalga la burocrazia sullo spirito imprenditoriale” ha detto il presidente Borsari nel suo intervento. “Così come è necessario tenere alta l’attenzione sulla difesa del settore frutticolo e sull’agricoltura nelle zone di collina e montagna dove le aziende non sono solo presidi produttivi, ma anche ambientali, paesaggistici e culturali.”

Nel corso dell’assemblea di Coldiretti Emilia Romagna è stato poi sottolineato il ruolo delle imprese multifunzionali, la ripresa del settore ortofrutticolo e il buono stato di salute del settore lattiero-caseario a fronte delle sofferenze del settore vitivinicolo e di quello cerealicolo, dettata, quest’ultima, dalle conseguenze delle tensioni internazionali. È stata ribadita la contrarietà all’accordo del Mercosur in assenza di reciprocità e la necessità di una norma europea che contrasti tutte le pratiche sleali in agricoltura. Altro tema centrale è stata la necessità di un principio di reciprocità anche per quanto riguarda l’uso di molecole in agricoltura e lo sviluppo delle TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita), così come si è discusso del tema dell’accesso al credito ricordando quanto sia essenziale sostenere le polizze assicurate agevolate e il sistema degli Agrifidi con risorse regionali che permettano di abbattere il costo del denaro per le imprese agricole, oggi gravate da tassi elevati in un contesto economico già complesso.

Il vicepresidente di Coldiretti Modena e presidente di ANBI, Francesco Vincenzi, ha ricordato l’importanza del piano invasi elaborato da Coldiretti con l’Anbi, l’Associazione nazionale delle bonifiche, per la realizzazione, utilizzando i fondi di coesione, di un sistema di bacini di accumulo con sistema di pompaggio che consentirebbe di garantire riserve idriche nei periodi di siccità ma anche di limitare l’impatto sul terreno di piogge e acquazzoni sempre più violenti che accentuano la tendenza allo scorrimento dell’acqua nei canali asciutti.

Nel suo intervento l’Assessore Mammi ha affermato che entro la fine anno verrà discussa la legge sulla multifunzionalità e il piano faunistico venatorio, come richiesto da Coldiretti Emilia Romagna, soprattutto per quanto riguarda la parte relativa agli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia). “Negli ATC – ha detto l’Assessore – l’agricoltura deve essere protagonista, gli agricoltori dovranno avere più forza in modo da poter gestire il territorio”. Mammi ha citato anche le modifiche al piano regionale sugli animali fossori e la necessità di un salto di qualità nella gestione dell’emergenza selvatici. Riguardo il post-alluvione, l’Assessore Mammi ha riferito del via libera ufficiale arrivato dal Governo per lo stanziamento di 1 miliardo di euro in 10 anni da destinare alle regioni colpite dalle catastrofi alluvionali. L’Assessore ha poi concluso il suo intervento esprimendo viva preoccupazione e profondo disaccordo rispetto all’ipotesi dell’istituzione di un fondo unico che accorpi le politiche europee da parte della UE che – ha detto Mammi – “significherebbe la fine della PAC”.

“Dobbiamo essere tutti consapevoli di trovarci in un momento decisivo per il futuro dell’agricoltura europea e italiana” ha detto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Luca Cotti. “Dopo la grande mobilitazione di febbraio 2024 a Bruxelles, con oltre 2000 agricoltori, abbiamo ottenuto alcuni primi risultati: la rimozione dell’obbligo del 4% dei terreni a riposo, il blocco della direttiva sui fitofarmaci e di quella sulle emissioni zootecniche, l’aumento del regime de minimis a 50 mila euro. Ma da lì in poi tutto si è fermato. Abbiamo chiesto semplificazione – ha continuato Cotti – rispetto per il lavoro agricolo, una discussione seria sull’utilizzo degli agrofarmaci, la revisione della direttiva sulle emissioni, la reciprocità negli accordi internazionali ma anche all’interno dell’Europa. Invece, la Commissione europea ha cambiato direzione. Ci parlano di un ‘Fondo Unico’, in cui i fondi PAC e di Coesione vengono accorpati. Questo significa: meno trasparenza, meno certezze, più burocrazia. Ma, soprattutto, significa snaturare la PAC, togliendole la sua essenza agricola. Un attacco diretto alla nostra sovranità alimentare e produttiva. Lo diciamo chiaramente: Coldiretti è contraria al Fondo Unico. La PAC deve rimanere uno strumento dedicato all’agricoltura, alla sua competitività, al reddito degli agricoltori, all’innovazione e al ricambio generazionale”.

“Coldiretti – ha detto il Direttore regionale, Marco Allaria Olivieri – per affrontare e accompagnare l’agricoltura verso l’innovazione per stare al passo con le imprese, di concerto con la Confederazione nazionale, sta mettendo in campo una serie di iniziative come il Polo dell’innovazione che ha l’obiettivo di dare una svolta verso l’alfabetizzazione informatica dell’agricoltura italiana, con attività mirate di orientamento tecnologico innovativo. Un progetto mai realizzato prima in Europa, che prevede il coinvolgimento di circa diecimila aziende agricole. In questa ottica è stato avviato il primo grande censimento sul livello digitalizzazione delle imprese agricole”.