Home Formigine Nuovo sciopero alla Motovario di Formigine, Fiom Cgil e Fim Cisl: “Vogliamo...

Nuovo sciopero alla Motovario di Formigine, Fiom Cgil e Fim Cisl: “Vogliamo una fabbrica sicura, non una caserma!”

# ora in onda #
...............




Nuovo sciopero alla Motovario di Formigine, Fiom Cgil e Fim Cisl: “Vogliamo una fabbrica sicura, non una caserma!”
lo sciopero del 16 settembre 2025 sempre contro la decisione unilaterale aziendale sugli occhiali protettivi

Oggi i lavoratori della Motovario di Formigine (multinazionale di oltre 400 dipendenti, tra i leader mondiale nella produzione di motoriduttori) hanno incrociato nuovamente le braccia per 4 ore durante lo sciopero indetto dalla Rsu e dai sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl contro la decisione unilaterale dell’azienda di imporre l’utilizzo degli occhiali protettivi per tutto il turno di lavoro e in ogni postazione anche quando non ve ne è ragione.

L’azienda – affermano i sindacati – non ha infatti tenuto in alcun conto le considerazioni fatte dai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (Rls). Ancora una volta il ruolo degli Rls viene vanificato e considerato un inutile fastidio. “Lo ribadiamo per l’ennesima volta: non siamo contrario all’utilizzo degli occhiali protettivi – dichiarano gli Rls Fiom Giuseppe Faillace e Fim Luigi Ghiaroni al contrario. Li abbiamo sempre utilizzati. Il punto è che gli occhiali vanno usati, come peraltro abbiamo fatto in tutti questi anni, quando è necessario, non quando non servono, perché altrimenti rischiano di avere l’effetto opposto a quello sperato e cioè aumentare il rischio di infortuni anziché diminuirli”.

“Il DVR (Documento di valutazione dei rischi) lo fa l’azienda e voi dovete obbedire” è l’unica risposta addotta dalla Direzione Aziendale per giustificare un provvedimento che non solo non aumenta la sicurezza, ma al contrario ha effetti nocivi che aumentano il rischio fisico di rigetto e dunque un aumento di malattie ed infortuni. Una scelta che è in palese violazione di quanto prevedono gli articoli 75 e 76 del DL 81/08 sulla sicurezza sul lavoro. La legge prevede che i dispositivi di prevenzione individuale debbano essere usati solo quando “i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro”.

“La verità è che da questo comportamento si evince come l’azienda, se realmente è convinta che vi sia un pericolo così elevato (cosa che però colpevolmente non riconosce nel DVR), preferisce usare la scorciatoia dell’obbligo indiscriminato degli occhiali piuttosto che riorganizzare l’azienda per renderla più sicura. Questo per la semplice ragione che costa molto meno e questo costo è scaricato sui lavoratori – commentano i sindacalisti Paolo Brini (Fiom Cgil) e Alessandro Bonfatti (Fim Cisl) – Se così non è, allora questa decisione è solo un pretesto per esercitare e mostrare il proprio potere repressivo ed intimidatorio nei confronti dei lavoratori, guarda caso proprio nell’imminenza dell’apertura della trattativa per il rinnovo del contratto aziendale. Chiediamo: se davvero il pericolo è così elevato, com’è possibile che l’azienda consideri gli occhiali da vista come equiparati a dei Dispositivi di sicurezza, cosa palesemente illegale?”

Gli Rls insieme a Fiom Cgil e Fim Cisl auspicano nuovamente che l’azienda torni sui suoi passi. In ogni caso continueranno la loro battaglia coinvolgendo per l’ennesima volta la Medicina del Lavoro di Modena. La sicurezza sul lavoro è un valore troppo prezioso per essere distorto e svilito per sole finalità repressive.