Si è svolta ieri a bordo della motonave “Stradivari” a Boretto, in provincia di Reggio Emilia la Tavola Rotonda su “Il Po: turismo di fiume e di terra” un incontro organizzato da Confesercenti di Reggio Emilia e Confesercenti Regionale per analizzare le potenzialità di sviluppo del turismo nell’area della bassa reggiana e negli ambiti territoriali lungo il tratto del fiume Po sia rivieraschi sia non.
L’incontro ha posto le basi/ha costituito la fase preliminare di un progetto più ampio che Confesercenti sta sviluppando (con il CST di Firenze) per individuare iniziative di sviluppo dell’area e delle risorse per favorire le opportunità degli operatori e per agevolare le strategie commerciali.
Ha fatto il Suo saluto il Sindaco di Boretto, Mariella Gavetti, e sono intervenuti Ivano Pavesi, Vice Presidente Provinciale di Reggio Emilia, Il Vice Presidente della Provincia di Reggio Emilia, Pierluigi Saccardi. Alla Tavola Rotonda, moderata dal Presidente nazionale FIEPET, Ermes Anigoni, hanno partecipato, Stefano Bollettinari, Segretario regionale della Confesercenti, Alessandro Tortelli, Direttore del Centro studi Turistici (che curerà lo studio per lo sviluppo dell’area), Stefano Donelli Presidente dell’”Associazione Intercomunale della Bassa Reggiana”, Palmiro Donelli, Coord. Sistema turistico Po di Lombardia e Massimo Gottifredi, Presidente di APT Emilia-Romagna. Ha concluso Claudio Albonetti Presidente Nazionale di Assoturismo-Confesercenti.
Dalla tavola rotonda è emerso che il fiume costituisce la risorsa turistica più importante, ma la valorizzazione turistica dell’area non può essere circoscritta al “prodotto Po”, e che occorre quindi individuare le potenzialità di tutte le forme di “turismi” del territorio al fine di differenziare target e segmenti di domanda. È necessario intercettare le diverse tipologie di “motivazione di scelta turistica”, coinvolgere tutti gli attori dell’offerta (pubblico e privato), condividere totalmente gli obiettivi e creare un sistema di offerta integrata.
È stata ribadita la necessità di rafforzare e proseguire gli accordi già in itinere, dai quali è scaturita la realizzazione di diverse opere strutturali di grande importanza accordi intercomunali con la Società Infrastrutture Fluviali che riunisce 8 comuni per promuovere il turismo fluviale, l’accordo interprovinciale “Bacino del Po” e progetto interregionale “Valorizzazione turistica fiume Po”.
La Regione con i Programma d’Area Fiume Po e il progetto interregionale “Valorizzazione Fiume Po” ha realizzato piste ciclabili per circa 150 Km che consentono di percorrere l’intero tratto sulla sponda destra del Po emiliano in modo continuativo, approdi fluviali che consentono lo sviluppo della navigazione diportistica, la creazione di nuove aree di sosta camper, aree verdi e arredi urbani, oltre ad interventi sulle imprese private.
«Il turismo fluviale e più in generale il turismo naturalistico – ha dichiarato Stefano Bollettinari, Segretario Confesercenti Emilia-Romagna – hanno anche nella nostra regione potenzialità straordinarie e sviluppare questo prodotto vuol dire aumentare le potenzialità turistiche del nostro territorio e la nostra capacità competitiva.
Inoltre, la diversificazione e l’arricchimento dell’offerta non può che far bene alle performance complessive del turismo regionale andando incontro ad una domanda turistica che cambia e chiede sempre più identità, tipicità e qualità. Il Po ha potenzialità eccellenti, è chiaro che bisogna saperle utilizzare e soprattutto considerare il turismo fluviale non solo come quello legato al Po in senso stretto, ma anche più in generale al turismo sul territorio, al turismo sportivo, culturale, ambientale ed enogastronomico”.
«Il prodotto turistico – ha sostenuto Alessandro Tortelli del Centro Studi Turistici- non ha confini amministrativi, non coinvolge una sola destinazione, né una sola azienda, ma è un mix di servizi e di soggetti coinvolti, occorre quindi lavorare insieme per creare un prodotto di successo.»
«Il turismo fluviale – ha dichiarato Massimo Gottifredi di Apt Emilia-Romagna – è un turismo di nicchia, un segmento che nella nostra Regione è ancora nuovo e da mettere sul mercato. Si incrocia bene con la tendenza sempre più evidente del passaggio da un turismo generalista ad un turismo più tematico, più vocazionale, ciò può favorire il successo di un prodotto con una identità così forte e legato al territorio».