Sarà un potente aereo, un F-104S ASA-M Starfighter, ad accogliere da ora in avanti gli studenti che ogni giorno affollano il Campus della facoltà di Ingegneria di Modena.
Un esemplare del prestigioso velivolo, fiore all’occhiello dell’Aviazione Militare Italiana, costruito in Italia da Fiat-Aeritalia è stato donato nei giorni scorsi all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia dai vertici militari, che in questo modo hanno inteso riconoscere il contributo che una delle accademie di studi più note ed antiche del nostro Paese fornisce nella formazione dei propri ufficiali che frequentano l’Accademia Militare di Modena.
Sistemato nel piazzale interno ai corpi dei fabbricati che ospitano la sede della facoltà di Ingegneria di Modena e i Dipartimenti di Ingegneria Meccanica e Civile, di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente e di Ingegneria dell’Informazione, il completamento della sua installazione è stato festeggiato con una cerimonia che ha richiamato intorno a questo aereo, cui sono state introdotte via via successive modifiche, per oltre 40 anni in dotazione al 4° Stormo “Amedeo d’Aosta” che ha come propria insegna il modenesissimo ‘Cavallino rampante’, e che ha raggiunto nella sua vita quasi 1 milione di ore di volo, autorità accademiche, civili e militari della città.
“Per l’Ateneo, da tempo impegnato nella formazione dei quadri di comando dell’Esercito attraverso le attività di insegnamento che prestiamo presso l’Accademia Militare di Modena – ha sottolineato il Rettore prof. Gian Carlo Pellacani – è senz’altro motivo di orgoglio essere stati fatti segno di un gesto tanto generoso, che evidenzia e rafforza la nostra collaborazione col Ministero della Difesa. Questo dono è, dunque, un suggello che ci stimola a proseguire il compito formativo ed educativo che rivolgiamo non solo verso la preparazione dei futuri ufficiali, ma più in generale verso le migliaia di giovani che frequentano i nostri corsi di laurea per attingere nozioni scientifico-tecnologiche e capacità professionali adeguate da spendere nel mondo del lavoro”.
L’F-104 è un velivolo militare da superiorità aerea le cui linee progettuali, sviluppate negli USA agli inizi degli anni ‘50, si distinguevano decisamente da quelle dei velivoli del suo tempo per innovazione aerodinamica, tecnologia e design. Per la sua linea, caratterizzata da piccole ali, una fusoliera lunga e fine e per la sua velocità di punta di oltre 2.000km/h, fu subito paragonato ad un missile con pilota a bordo.
“Gli aerei, ed in particolare quelli con prestazioni più estreme, – afferma il Preside della facoltà di Ingegneria dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prof. Giuseppe Cantore – hanno da sempre rappresentato il più alto grado della tecnologia ingegneristica, anche in relazione all’epoca di riferimento. L’ F-104S ASA-M donato dall’Aeronautica Militare Italiana alla facoltà di Ingegneria di Modena ben rappresenta tutte le discipline ingegneristiche qui insegnate, dalla meccanica, all’elettronica, alle telecomunicazioni ed ai materiali. E’ quindi motivo di soddisfazione che questo simbolo di alta ingegneria sia stato posto all’interno del Campus ad indicare come un prodotto ad alta tecnologia debba essere il risultato di studi e realizzazioni le più diversificate ed integrate fra loro”.
L’esemplare ora in mostra presso l’Ateneo emiliano e ormai in disuso, è stato concesso per scopi espositivi.
“L’Aeronautica Militare – fanno sapere dal Comando dell’Aeronautica Militare Italiana – è lieta che un velivolo come l’F 104, che per oltre 40 anni ha egregiamente assicurato la difesa dello spazio aereo italiano, possa oggi divenire anche un simbolo tangibile dell’importanza della ricerca nel campo aeronautico e spaziale. Un settore, questo, le cui ricadute contribuiscono al progresso tecnologico e scientifico e di cui può beneficiare l’intera collettività”.
“Può certamente apparire insolito che ci ritroviamo qui per festeggiare il gesto dell’Aviazione Militare Italiana, che ha voluto omaggiarci di questo splendido esemplare di velivolo, per tanti anni simbolo di quelle abilità, fierezza e capacità che hanno contraddistinto la nostra aviazione – ha annunciato il Rettore Prof. Gian Carlo Pellacani nel suo discorso durante la cerimonia di consegna dello Starfighter.
Insolito perché nel nostro Ateneo, nell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia non si coltivano gli studi di ingegneria aeronautica e tuttavia non si può non cogliere in questa donazione un doppio significato: l’aereo, l’esemplare ora esposto nel piazzale della Facoltà di Ingegneria apparteneva al 4° Stormo “Amedeo d’Aosta”, che ha nella sua insegna il Cavallino rampante, quel Cavallino che rappresenta la casa automobilistica di Maranello, fondata da Enzo Ferrari, che possiamo considerare un po’ il padrino di questa Facoltà. Esagerando un po’ potremmo dire che quel Cavallino è ritornato a casa.
Ma vi è un altro significato che desidero sia colto – ha proseguito il Rettore -. Per l’Ateneo, da tempo impegnato nella formazione dei quadri di comando dell’Esercito attraverso le attività di insegnamento che prestiamo presso l’Accademia Militare di Modena è senz’altro motivo di orgoglio essere stati fatti segno di un gesto, che evidenzia e rafforza la nostra collaborazione col Ministero della Difesa.
Questo dono è, dunque, un suggello che ci stimola a proseguire il compito formativo ed educativo che rivolgiamo non solo verso la preparazione dei futuri ufficiali, ma più in generale verso le migliaia di giovani che frequentano i nostri corsi di laurea per attingere nozioni scientifico-tecnologiche e capacità professionali adeguate da spendere nel mondo del lavoro.
E’ un riconoscimento delle elevate competenze riunite in questa Facoltà, competenze che sono di carattere meccanico, elettronico, di telecomunicazioni e di materiali, tutte scienze che sono chiamate ad interagire con chi si deve preoccupare di mandare in volo aerei e di mandarli in volo in condizioni di massima sicurezza. Qui concorriamo a formare quelle professionalità indispensabili al miglioramento tecnologico dei velivoli. Qui partecipiamo al grande sforzo scientifico per far progredire la ricerca sui motori e sui componenti dei mezzi.
Ecco dunque spiegato perché oggi questo F-104S ASA-M Starfighter ha trovato qui la sua sede, il suo hangar.
E ne siamo oltremodo grati al 4° Stormo “Amedeo d’Aosta” dell’Aviazione Militare Italiana ed al Ministero della Difesa di averci concesso il privilegio di poter esporre questo velivolo. Sarà un esemplare che starà qui a scopo esclusivamente espositivo – come è giusto che sia – ma la sua installazione, ammirarlo in quella posizione di decollo ci ricorderà e spero faccia ricordare alle nostre migliaia di studenti che frequentano la Facoltà di Ingegneria che il percorso di studi che iniziano è come un decollo che li porterà a traguardi importanti nella vita, che li prepara a spiccare anch’essi un volo, non certo un volo verso i cieli, ma sicuramente verso mete lontane, così nel lavoro come nella vita.
I risultati raggiunti dai nostri studenti che si sono laureati ci danno ragione e confermano della bontà delle scelte di studio effettuate. Per parte nostra l’impegno è quello di operare per mantenere alta la qualità della formazione che vogliamo trasmettere e di preparare giovani capaci e motivati, di educare cittadini desiderosi di conoscere e apprendere e di relazionarsi con gli altri.
Il dono che festeggiamo oggi ci sprona a guardare avanti, lontano verso orizzonti nuovi della vita.
Questo desideriamo sia il messaggio lanciato attraverso questa cerimonia.
A nome dell’Ateneo, dunque – ha concluso il Rettore Prof. Gian Carlo Pellacani – ringrazio ancora il Ministero della Difesa, l’Aviazione Militare Italiana ed il 4° Stormo “Amedeo d’Aosta”, e quanti hanno voluto sottolienare con la loro presenza la singolarità di questo avvenimento”.