Fipe-Confcommercio, Fiepet-Confesercenti, Lapam-Licom, Cna.Com intendono tranquillizzare i cittadini modenesi: nel nostro territorio non è in atto alcuna corsa verso l’alto del prezzo del caffè al bar. I dati statistici rilevati dall’Osservatorio prezzi del Comune di Modena in effetti evidenziano inequivocabilmente come il prezzo della tazzina di caffè abbia seguito negli ultimi anni l’andamento del tasso di inflazione reale. Basti pensare che il prezzo medio rilevato dall’Osservatorio è passato nel periodo gennaio 2005-settembre 2008 da 0,86 a 0,96 centesimi.
“Peraltro va sempre considerato – precisano le Associazioni – che dietro i numeri ci sono dinamiche, che possono sfuggire e che condizionano, a volte pesantemente, il prezzo finale; tali dinamiche riguardano i “costi fissi”, che incidono in maniera sempre più evidente sul bilancio delle imprese e delle stesse famiglie modenesi: canoni di affitto, tributi, tariffe per acqua, luce e gas, burocrazia.
“Certo – continuano le Associazioni – non disconosciamo che il potere di acquisto, in particolare negli ultimi anni, sia diminuito ed è anche per questo motivo che i pubblici esercizi continueranno ad utilizzare grande cautela nella costruzione dei propri listini, facendo il possibile per calmierare le tensioni inflative in atto anche Modena”.
“È però importante riflettere rispetto al fatto che la sfida di un Paese civile non può essere la periodica caccia al colpevole del caro-vita; ci appare invece fondamentale mettere in campo, con un comune sforzo da parte di Istituzioni, Associazioni dei consumatori, Associazioni economiche, politiche e misure tese a ridurre carichi fiscale, tariffario e di burocrazia che pesano in modo sempre più forte sulle spalle delle famiglie e delle piccole e medie imprese”.
“La prova del 9 – concludono le Associazioni – sarà la discussione che comincerà a breve con i 47 comuni della Provincia sui regolamenti per l’anno 2009 della tariffa di igiene ambientale, che ad esempio a Modena è cresciuta negli ultimi 2 anni addirittura del 14%”.