L’Attivo dei quadri, delegati, attivisti e pensionati della Cgil di Modena esprime grande preoccupazione per la difficile situazione economica e sociale che attraversa il nostro Paese.
Gli effetti della gravissima e persistente crisi finanziaria globale già oggi incidono pesantemente sulla economia reale e sui bilanci già impoveriti delle famiglie. A fronte di questa gravissima situazione, il governo riconferma in Finanziaria gli interventi già assunti in materia di riduzione degli investimenti pubblici e i tagli indiscriminati in tutti i settori a partire da quelli fondamentali per il rilancio della competitività del paese e della sua qualità sociale (istruzione, ricerca, infrastrutture, sanità, assistenza).
Situazione ulteriormente aggravata dalla persistente volontà del padronato che intende porre rimedio all’arretratezza del sistema produttivo riducendo ulteriormente i salari, il diritto alla contrattazione e le protezioni sociali. Volontà che trova udienza nei provvedimenti che il Governo ha già assunto in materia di orario e sicurezza sul lavoro, normativa sugli appalti, ulteriore destrutturazione del mercato del lavoro, disapplicazione delle normative approvate dal precedente Governo e dal Parlamento, a cui si assommano gli atti predisposti ed approvati per depotenziare od annullare quanto previsto nell”accordo sul Welfare in materia di superamento della precarietà, lotta al lavoro nero, lavoro a tempo determinato, sistema previdenziale, lavori usuranti, aumento degli ammortizzatori sociali e del sistema di tutele da assumere a favore dei lavoratori precari o discontinui. Parte rilevante di pensionati, precari, lavoratori e lavoratrici colpiti dai tagli alla scuola, alla sanità, alla ricerca ed al pubblico impiego e dai tagli ai trasferimenti agli EELL oltre che dai processi di crisi aziendale, rischiano di essere progressivamente cacciati in una condizione di forte disagio sociale, se non di vera e propria povertà.
Ai giovani, alle ragazze e ai ragazzi si prospetta un futuro incerto e peggiore di quello per il quale si sono battute le generazioni precedenti.
Una condizione di preoccupazione generale che aggravata da inqualificabili campagne di odio e discriminazioni produce in gran parte dei cittadini e delle cittadine di altre nazionalità presenti nel nostro paese, sentimenti di paura e disperazione. La conquista del diritto di cittadinanza e di voto insieme alla battaglia per il superamento della Bossi Fini e dei provvedimenti tesi ad introdurre il reato di clandestinità, ostacolare i ricongiungimenti familiari, rendere sempre più difficile il riconoscimento dello status di rifugiato politico, debbono ritornare al centro della nostra iniziativa sindacale generale, incaricandoci da subito di impedire, attraverso una grande campagna di mobilitazione, che l’emendamento presentato dal centrodestra che istituisce classi separate o classi ponte riservate ai bambini stranieri ricongiunti, si traduca in legge dello stato.
Tutto questo, unitamente ai tentativi di limitare la libertà di informazione e da ultimo (con il disegno di legge delega approvato venerdì dal governo) l’attacco al diritto di sciopero, concorre a definire una situazione intollerabile che va contrastata apertamente.
Il Paese ha bisogno di risposte che servano a contrastare la recessione, supportare il sistema produttivo, difendere l’occupazione, sostenere i consumi interni attraverso l’immediata predisposizione di politiche anticicliche e di interventi fiscali a sostegno di salari, stipendi e pensioni, di iniziative per strutturare il lavoro precario, rilanciare l’intervento pubblico in materia di Welfare (istruzione, sanità, sociale e previdenza) e estendere gli ammortizzatori sociali (accordo sul Welfare).
La dimensione dei problemi denunciati richiede da parte del Governo risposte urgenti, non più rinviabili, che vanno sollecitate attraverso la predisposizione, da parte del movimento sindacale, di una adeguata campagna di mobilitazione e di lotta.
E’ in questo contesto di vera e propria emergenza economica e sociale che l’Attivo dei quadri, delegati, attivisti e pensionati della Cgil di Modena, pur riconfermando il valore di una riforma condivisa del modello contrattuale non la ritiene “oggi” la priorità per il paese e per i lavoratori, a maggior ragione se dal confronto dovessero essere riconfermate, come sono emerse dal tavolo con Confindustria, divisioni tra Cgil, Cisl e Uil sui contenuti fondamentali del sistema contrattuale unico e sulle regole democratiche che abbiamo unitariamente definito e rivendicato.
L’Attivo dei delegati di Modena, la Cgil di Modena, si riconosce quindi nel giudizio negativo espresso e nella azione promossa dalla Segreteria Nazionale della Cgil in merito alle linee guida presentate da Confindustria e condivise da Cisl e Uil. Linee guida che limitano l’azione contrattuale delle Categorie e delle RSU ed il ruolo del sindacato all’interno dei luoghi di lavoro, ridimensionano il ruolo del CCNL, prefigurano una riduzione strutturata dei salari nazionali, contemplano la possibilità di ridurre i diritti collettivi ed individuali, non allargano le opportunità di contrattazione del 2° livello, e affidano alla bilateralità funzioni improprie.
È, in primo luogo, per contrastare le decisioni del Governo che non affronta la vera emergenza economica e sociale del Paese e per respingere la proposta di Confindustria sul modello contrattuale che, dopo le manifestazioni del 27 settembre che hanno visto nella nostra realtà territoriale, come nel resto del paese, una grande partecipazione di lavoratori, pensionati e cittadini ed il Presidio Sindacale tenuto il 10 ottobre sotto la sede di Confindustria, l’Attivo dei quadri, delegati, attivisti e pensionati della Cgil di Modena; impegna tutte le strutture a garantire la partecipazione alle iniziative unitarie che sono state programmate finora, quali:
– lo sciopero nazionale della scuola del 30 ottobre p.v.
– la manifestazione regionale dei pensionati del 5 novembre p.v.
– lo sciopero nazionale del pubblico impiego che per la nostra regione si terrà il 7 novembre p.v.
– lo sciopero nazionale della università del 14 novembre p.v.
L’Attivo condivide e sostiene lo sciopero nazionale dei lavoratori del commercio proclamato dalla Filcams Cgil per il 15 novembre p.v. (14 novembre p.v. per chi opera su 5 giorni ) contro l’accordo separato sul CCNL.
L’Attivo dà mandato alla Segreteria della Cgil di Modena di fissare, in accordo con gli altri territori della nostra regione 4 ore di sciopero con manifestazione provinciale per i settori dell’industria e dell’edilizia da effettuare entro il mese di novembre e ritiene indispensabile, per sostenere le posizioni e le proposte della CGIL, avviare da subito una campagna straordinaria di assemblee da svolgere sul territorio e in tutti i luoghi di lavoro comprese le aziende dell’artigianato, comprese eventuali iniziative di lotta proclamate dalle RSU.
L’Attivo dei delegati ritiene altresì che, qualora in materia di revisione degli assetti contrattuali dovesse realizzarsi una non auspicabile intesa separata, la CGIL debba produrre una forte e generale azione di lotta per la riaffermazione del potere negoziale in entrambi i livelli della contrattazione e per affermare il diritto dei lavoratori ad esprimere attraverso il ricorso al voto certificato il loro parere vincolante sui contenuti della eventuale intesa.