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Indagine congiunturale Confartigianato E-R: economia regionale in fase di stallo

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L’osservatorio congiunturale sulla piccola e la media impresa di Confartigianato Federimprese Emilia Romagna ha analizzato l’andamento dell’economia regionale a fine 2008 ed ha creato una proiezione dei possibili andamenti del prossimo semestre. Si tratta di dati raccolti attraverso un’indagine telefonica svolta tra il 9 e il 19 dicembre 2008 su 900 imprese dell’Emilia Romagna, con meno di 20 dipendenti. L’impressione che si ricava dagli intervistati è quella di un’economia sostanzialmente ferma con segnali indiscutibili di sofferenza trasversali, che coinvolgono la gran parte dei settori, difficoltà che pesano più sull’artigianato che sulla piccola impresa ma che non risparmiano nessuna provincia.

Il quadro generale
Nel secondo semestre 2008 produzione e domanda hanno confermato l’andamento negativo già riscontrato nella prima parte dell’anno con perdite medie dell’1,5%. Il clima negativo che si avverte tra gli addetti ai lavori si manifesta anche nelle previsioni per il prossimo periodo: il 49,1% degli intervistati dichiara di non attendere nuovi ridimensionamenti mentre il 39,6% si attende ulteriori contrazioni, miglioramenti in vista solo per l’11,3%; si respira un generale pessimismo che si traduce in una possibile contrazione di produzione e domanda dello 0,8%. L’andamento del fatturato è strettamente correlato al calo dei volumi di lavoro, anche in questo caso la flessione è stata dell’1,5% con il 55,2% degli intervistati lo ha visto contrarsi a fine 2008; un ulteriore ridimensionamento nel 2009 è messo in conto dal 39,8%, situazione invariata per il 49,1%. La riduzione del costo delle materie prime, soprattutto energia elettrica e carburante, ha garantito nella seconda parte del 2008 una brusca frenata nell’aumento dei prezzi dei fornitori, anche nei prossimi mesi ci si attende una sostanziale stabilità dei prezzi. L’occupazione appare sostanzialmente stabile con una flessione degli addetti dello 0,4%, un buon andamento che fornisce qualche indicazione positiva per il prossimo semestre con un incremento degli addetti intorno al mezzo punto percentuale, nonostante l’84,4% delle imprese dichiari di non avere in programma interventi sulle strutture aziendali. Nel corso del secondo semestre 2008 il 16,5% delle imprese ha realizzato investimenti, in linea con il 17,3% di inizio anno, c’è però una riduzione dei volumi investiti di -2,9%, in maggioranza si tratta di investimenti destinati alla sostituzione o al rinnovo delle attrezzature (49%). Incerto il futuro: l’84% degli intervistati non effettuerà alcun tipo di investimento, mentre poco più del 6% ha già programmato di investire nel prossimo semestre.
Nel secondo semestre l’andamento delle esportazioni evidenzia un leggero calo, -0,6%, un dato decisamente migliore rispetto al -2,2% del primo semestre 2008; cifra che rivela una certa tenuta del’artigianato e della piccola impresa nelle attività oltre confine. Per la prima parte del 2009 oltre il 70% delle aziende dovrebbe mantenere inalterati i volumi d’affari oltre confine ed in generale si stima una variazione leggermente positiva (+0,2%), che può essere di buon auspicio per una ripresa dell’export a breve periodo.

Artigianato e piccola impresa
L’artigianato continua a perdere terreno per quanto riguarda produzione/domanda e fatturato con contrazioni che si attestano attorno al 2%, mentre sul fronte occupazionale si assiste ad un sostanziale equilibrio del numero di addetti impiegati (-0,1%). Invariata la quota di investitori rispetto alla prima parte dell’anno ed anche le prospettive non rivelano particolari miglioramenti. Le previsioni per produzione/domanda e fatturato non forniscono elementi per prevedere recuperi nei primi sei mesi del 2009, anzi le variazioni medie attese indicano nuove possibili perdite rispettivamente -1,3% e -1,7%.
La piccola impresa regge meglio alle difficoltà che hanno colpito l’economia regionale, nel secondo semestre 2008 si registra una flessione di -0,9% per la produzione/domanda e una contrazione del volume d’affari dell’1%, ma comunque al di sotto del trend medio regionale. Cala la propensione ad investire (18%) con un ulteriore possibile contrazione degli investimenti in previsione per i prossimi sei mesi. Per il prossimo semestre sono attese dinamiche di sostanziale stabilità nei livelli produttivi e nel volume d’affari, mentre sul fronte occupazionale sono previsti nuovi inserimenti di personale (+1,1%).

I settori di attività
Per le aziende manifatturiere il 2008 si è chiuso confermando i cali di volumi produttivi e fatturato già registrati nella prima parte dell’anno (rispettivamente -1,1% e -1,0%) con ordinativi a -1,4%, gli organici aziendali si sono ridotti dello 0,4% mentre la propensione ad investire resta come ad inizio anno appannaggio del 20,4%. Le aspettative per il prossimo semestre rivelano la possibilità di un generale mantenimento dei volumi produttivi con leggeri ridimensionamenti nei livelli di fatturato e ordini, possibile calo per la mentre propensione ad investire. Solo il comparto dell’elettrica ed elettronica sembra non subire particolari ripercussioni dalla crisi economica: il comparto evidenzia andamenti negativi in termini congiunturali, ma riflette una situazione di sostanziale equilibrio se si considerano le dinamiche tendenziali ed anche in prospettiva si dovrebbe evidenziare una certa tenuta del settore. In difficoltà si segnalano i comparti dell’alimentare, della chimica, plastica, vetro, carta e del metallo e prodotti in metallo in cui si registrano saldi negativi in termini di produzione, fatturato ed ordini. Saldi pesantemente negativi si segnalano infine nelle aziende del tessile, abbigliamento, concia, nella meccanica macchine e nei mobili e legno sia intermini congiunturali che in quelli tendenziali con nuovi ridimensionamenti attesi nel prossimo semestre.
Proseguono nella seconda parte del 2008 le difficoltà del settore edile con una involuzione dei livelli della domanda e del volume d’affari intorno ai due punti percentuali ed una leggera flessione del numero di occupati (-0,3%). Per quanto riguarda il primo semestre sono attesi nuovi ridimensionamenti per domanda e fatturato (-1,2% e -1,8%), ma una sostanziale tenuta occupazionale (+0,3%).
Le aziende dei servizi alle imprese evidenziano nel corso del secondo semestre contrazioni più pesanti rispetto ai primi mesi del 2008 (domanda -0,7% e fatturato -0,9%). Sul fronte occupazionale non si registrano significative contrazioni (-0,3%) e nei prossimi mesi si potrebbe registrare un inversione di tendenza con un incremento di addetti pari a +0,6%. Il primo semestre 2009 dovrebbe risultare un periodo di assestamento con un sostanziale mantenimento della domanda e del volume d’affari.
Il calo dei consumi e i timori per il futuro si riflettono in maniera rilevante sul settore dei servizi alla persona: la domanda cala del -2,3%, il volume d’affari è a -1,2%. La situazione occupazionale subisce in maniera meno pesante l’evoluzione negativa del settore (-0,8%) e su base annua la flessione del numero di addetti è modesta (-0,4%). Per i prossimi mesi gli operatori prevedono nuove contrazioni di domanda e fatturato (-0,7% e -0,9%), nell’occupazione si potrebbe registrare qualche nuovo ingresso (+0,8%).

Performance provinciali
Nell’analizzare la situazione di ogni provincia Confartigianato Emilia Romagna ha rilevato una certa omogeneità negli andamenti che purtroppo non sono positivi. Le performance provinciali sono appesantite da difficoltà che riguardano i livelli di produzione/domanda, ordinativi e fatturato. Chi già presentava difficoltà continua a vedere peggiorare la propria situazione come Ferrara, Forlì-Cesena, Parma, Piacenza e Rimini, purtroppo però iniziano ad esserci problemi anche per province come Bologna e Modena, su cui pesano le criticità di un comparto come quello della meccanica, solitamente immune dai problemi.
Bologna. I saldi degli andamenti registrati dalle aziende della provincia di Bologna secondo semestre 2008 sono nel ampiamente negativi (produzione/domanda -43,6, fatturato -44,2 e ordini -52,3), si registra una sostanziale tenuta dell’occupazione mentre cala la propensione ad investire (14%). Per il prossimo semestre si dovrebbe registrare una prevalenza di andamenti negativi, anche più contenuti, per produzione/domanda, fatturato e ordini, una possibile ripresa delle assunzioni e una conferma delle aziende investitrici sui livelli di fine 2008.
Ferrara. Le imprese della provincia di Ferrara continuano ad evidenziare andamenti negativi: i saldi della seconda parte dell’anno rivelano una netta prevalenza di ridimensionamenti soprattutto per produzione/domanda e nel fatturato, mentre l’occupazionale è stabile. Le difficoltà riscontrate dalle aziende ferraresi trovano conferma considerando le performance tendenziali ed anche per il prossimo semestre sono possibili nuove contrazioni. Per quanto riguarda gli investimenti infine si rileva nel corso del secondo semestre 2008 un significativo calo delle imprese investitrici (13%), mentre nei prossimi sei mesi le difficoltà attuali potrebbero determinare una nuova riduzione degli investimenti con poco più di un’azienda su dieci orientata a farne.
Forlì-Cesena. Nel corso del secondo semestre 2008 i saldi negativi per produzione/domanda, fatturato e ordini si amplificano (rispettivamente -50,1, -45,9, 58,3) ed esprimono la notevole difficoltà incontrata dalle aziende. E’ stabile l’andamento occupazionale, mentre frenano gli investimenti (18,4%). Anche le dinamiche tendenziali evidenziano una notevole difficoltà delle aziende della provincia e neppure le previsioni per i prossimi sei mesi sono incoraggianti in quanto la maggior parte degli intervistati prevede nuovi ridimensionamenti, in particolare nel livello di ordinativi (saldo -33,3). Un segnale positivo si può ricavare dalle previsioni sugli investimenti, tra i programmati e possibili le imprese orientate a farne sono il 23%.
Modena. Nella provincia di Modena nel secondo semestre 2008 continuano a prevalere dinamiche negative (produzione/domanda -39,9, fatturato -39,6, ordini -32,4); stabile l’occupazione, mentre gli investimenti sono in decisa crescita (25,6%) Negativi risultano i saldi tendenziali ed anche nelle previsioni per il prossimo semestre non traspare molto ottimismo tra gli addetti ai lavori dato che le entità dei saldi per produzione/domanda, fatturato e ordini rivelano possibili nuovi ridimensionamenti. Segnali positivi vengono dalla dinamica occupazionale (saldo 9,4), mentre negli investimenti si registra una minore propensione con il 9% delle aziende già pronta ad investire e il 6,5% che lo farà in base agli andamenti.
Parma. Le imprese della provincia di Parma risentono pesantemente dell’attuale fase economica con saldi fortemente negativi per produzione/domanda (-41,8), fatturato (-40,5) e ordini (-41,1). Qualche elemento di difficoltà emerge anche nelle dinamiche occupazionali (saldo -8,8) ed anche gli investimenti sono in calo, dimezzati rispetto alla prima parte del 2008. Le dinamiche tendenziali esprimono in maniera evidente l’attuale fase di stallo dell’economia parmense e la speranza per i prossimi mesi è quella di riuscire a contenere le perdite, anche se in previsione continuano a prevalere dinamiche di ridimensionamento nella produzione/domanda, fatturato e ordini, nell’occupazione e negli investimenti si potrebbe assistere ad una inversione di tendenza.
Piacenza. Anche nella provincia di Piacenza nella seconda parte del 2008 sono stati registrati pesanti andamenti per produzione/domanda e fatturato (saldi rispettivamente pari a -48,9 e -45,3), mentre negli ordinativi si assiste ad una sostanziale stazionarietà dei livelli (saldo -9,9). Qualche andamento negativo si coglie anche nella dinamica occupazionale (saldo -6,9), mentre frenano gli investimenti passati dal 21% del primo semestre a poco più del 13% nel secondo semestre 2008. In termini tendenziali i saldi negativi registrati confermano l’attuale situazione di difficoltà della provincia ed anche per il prossimo semestre non si prevedono particolari miglioramenti con dinamiche negative per produzione/domanda e fatturato, ma con una certa stabilità nelle dinamiche di ordini e occupazione. Potrebbe risalire la quota di investitori (21%).
Ravenna. Le imprese ravennati non risultano immuni dal quadro negativo registrato nel resto dell’Emilia Romagna ed hanno accusato nel secondo semestre 2008 nuovi e più pesanti ridimensionamenti nella produzione/domanda (-44,8) e nel fatturato (-41,2), mentre negli ordini i livelli sono in linea a quelli della prima parte dell’anno. Le indicazioni tendenziali riflettono il significativo peggioramento delle performance aziendali sotto tutti i punti di vista e solo nell’occupazione si intravede una certa stabilità. Il livello degli investimenti risulta in ripresa rispetto ai primi sei mesi dell’anno (14,5% di aziende investitrici) e tale proporzione potrebbe essere confermata anche nel prossimo semestre se lo scenario migliorerà. Per i primi mesi del 2009 si prevedono andamenti negativi più contenuti che darebbero maggiore respiro all’intera economia provinciale.
Reggio Emilia.
Le imprese di Reggio Emilia evidenziano nel secondo semestre tendenze negative: i saldi di opinione sono in linea a quelli registrati nel primo semestre e riflettono una netta prevalenza di andamenti negativi. Anche sul fronte occupazionale non si ricavano dinamiche particolarmente brillanti (-2,1) e le difficoltà riscontrate dalle aziende reggiane nella seconda parte dell’anno trovano conferma anche considerando le performance tendenziali, che evidenziano dinamiche negative soprattutto negli ordinativi. Per il prossimo semestre i saldi riflettono una situazione ancora negativa, ma meno pesante rispetto a fine 2008. Per quanto riguarda gli investimenti si rileva nel corso del secondo semestre 2008 un sensibile incremento delle imprese investitrici (17%) con la possibilità di confermare tale quota se si concretizzeranno situazioni economiche favorevoli.
Rimini. Le imprese di Rimini evidenziano saldi negativi nella produzione/domanda (-26,4), nel fatturato (-29,8) e soprattutto nel livello di ordinativi (-39,3), ma tali evoluzioni non sembrano intaccare la dinamica occupazionale, che evidenzia invece più di un qualche progresso (saldo 8,0). Analoghe risultano le valutazioni su base annua e così pure le previsioni per i primi mesi del 2009 esprimono ancora più di una qualche difficoltà, che si ripercuoteranno pesantemente anche sul livello degli investimenti che tra programmati e possibili coinvolgeranno meno del 10% delle aziende della provincia.

Dichiarazione del Presidente Regionale Giampaolo Palazzi
“Il disfattismo non è un sentimento che solitamente ci contraddistingue, artigiani e piccoli imprenditori hanno dimostrato in molte occasioni di saper reagire e di non lasciarsi prendere dalla paura nei momenti difficili. Detto questo Confartigianato ha la piena consapevolezza che siamo nel bel mezzo di una crisi importante, una crisi che rischia di mettere in discussione il sistema dei distretti che ha fatto la forza del tessuto economico dell’Emilia Romagna. Inizia a soffrire duramente anche la meccanica, fiore all’occhiello dell’Emilia, la ceramica scricchiola e con lei tutti i segmenti dell’economia legati all’edilizia, che mostra evidenti segni di rallentamento.
Ogni giorni assistiamo a richieste di cassa integrazione da parte delle grandi aziende, come tutti anche Confartigianato spera che si tratti di strumenti utili sul medio termine per riorganizzare la produzione e farsi trovare pronti al momento della ripartenza. Purtroppo le nostre imprese non possono contare su strumenti di sostegno equiparabili alla cassa integrazione, per questo chiediamo un’attenzione particolare alle istituzioni locali che, attraverso sgravi e sostegni possono aiutarci a superare questa empasse. Un sostegno importante lo aspettiamo dalle banche, soprattutto quelle fortemente radicate sul territorio, affinché continuino ad avere fiducia nelle capacità delle nostre imprese e non taglino le linee di credito. Senza liquidità non possiamo lavorare”.