Le ultime rilevazioni dell’Osservatorio Regionale del Credito della Fiba Cisl, diffuse oggi con una nota e realizzate in collaborazione con un gruppo di docenti della facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Bologna, permettono di fare uno screening sulla “tenuta” del sistema bancario regionale in tempo di crisi.
“Alto indice di produttività garantito dal rapporto tra volumi intermediati e costo del personale, costi amministrativi sotto controllo, buona redditività sugli impieghi e sorprendenti ricavi sui servizi”.
E’quanto emerso dallo screening sullo stato di salute del credito regionale effettuato dall’Osservatorio Regionale del Credito della Fiba Cisl in collaborazione con un gruppo di docenti della facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Bologna. Analisi che ha portato i bancari della Cisl Emilia Romagna a parlare di “un sistema bancario regionale più efficiente di quello nazionale e più adatto a reggere le turbolenze della crisi”.
Difatti da un’analisi dei conti delle tre tipologie di banche presenti in regione ((BCC, Banca Popolare, Banca SpA) risulta subito evidente un indice di produttività superiore rispetto alle consorelle italiane, con le Bcc emiliano-romagnole che mostrano un tasso di incidenza del costo del personale sul totale attivo ben del 1.32% rispetto all’1.41 delle Bcc italiane.
Ma la stessa dinamica si registra se si guardano i costi amministrativi. Infatti, in Emilia Romagna, il tasso d’incidenza dei costi amministrativi sul totale attivo risulta dello 0.98% nelle Bcc, di uno 0.87 nelle Popolari e di uno 0.99 nelle SpA, contro l’1.12 %, lo 0.96 e l’1.04 delle rispettive tipologie bancarie della penisola, a dimostrazione di un grado di efficienza delle le banche presenti in regione ben superiore rispetto a quelle nazionali.
Mentre se si sposta il focus sulla redditività sugli impieghi, si nota come le BCC regionali primeggiano rispetto alle Popolari ed alle SpA, con un tasso di redditività dell’intermediazione creditizia sul totale attivo ben del 2.64% rispetto al 2.33 delle popolari e al 2.18 delle SpA, pur scontando una leggera distanza rispetto alle BCC nazionali (2.95%) anche a causa della forte concorrenza tra loro stesse, soprattutto in Romagna. Di converso, le banche Popolari e SpA della regione risultano più redditizie delle corrispettive nazionali.
Discorso che diventa ancora più netto se si analizzano i ricavi da servizi. In questo caso le BCC e le Popolari dell’Emilia-Romagna superano abbondantemente le consorelle italiane, rispettivamente con uno 0.82% contro lo 0.55% le prime e con uno 0.89% contro lo 0.65% le seconde, mentre le SpA, devono segnare il passo (0.85% delle SpA regionali contro lo 0.98 delle SpA italiane).
“Ne viene fuori – ha commentato Marco Amadori, segretario regionale della Fiba Cisl – un sistema regionale con i fondamentali a posto che può dare un contributo determinante a superare la difficile situazione economica e sociale di questi mesi e di quelli che verranno”.
“Per di più – ha aggiunto Amadori – aspettando gli attesi dati sui bilanci che tuttavia saranno disponibili solo nella tarda primavera, le nostre proiezioni ci inducono a pensare che in Emilia Romagna, in un ambito generale che nel complesso reggerà bene l’urto della crisi, avremo realtà, quali il sistema del Credito Cooperativo, che registreranno nel 2008 un aumento percentuale simile a quello dell’anno precedente”.
“In questa prospettiva, e non abbiamo motivo alcuno per dubitare delle nostre proiezioni – conclude il massimo esponente regionale dei bancari della Cisl – per la cosiddetta la “banca del territorio” si aprono delle grandi potenzialità, ma si pongono anche delle grosse responsabilità . Diventa questo il momento in cui può e deve dimostrarsi vicina alle famiglie ed alle imprese del luogo in cui opera. Altrimenti, al di là dei refrain pubblicitari, non si noterà alcuna distinzione tra banca locale e banca quotata in borsa che risponde agli azionisti”.