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An verso il Pdl, La Russa: ”Il nostro schieramento sarà la destra italiana”

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Alla Fiera di Roma il congresso ‘ponte’ di Alleanza nazionale che deciderà la confluenza del partito nel Pdl. Un passaggio che nascerà formalmente fra una settimana e che è stato reso plasticamente visibile grazie al palco riservato agli oratori: una sorta di coperta di una nave che, vista la forma allungata e filante di circa 50 metri, ricorda il profilo di un sottomarino dove campeggia la scritta ‘Nasce il partito degli italiani’.

Ad aprire i lavori l’intervento del reggente di An Ignazio La Russa che ha annunciato l’Inno nazionale dopo un filmato in memoria dello storico leader del Msi Giorgio Almirante. Quindi è salito sul palco Enrico Ruggeri che ha intonato la canzone vincitrice di un festival di Sanremo, ‘Si può dare di più’. La parola è passata poi al presidente dell’assemblea nazionale Franco Servello: ”Siamo gli stessi di Fiuggi, il nostro cammino continua: non veniamo dal nulla e non siamo gente da poco”, ha detto auspicandosi la nascita del partito degli italiani e ricordando che ”l’italianità” è sempre stata una caratteristica della destra.
“E’ un congresso diverso e straordinario, ma non è un congresso di chiusura”, gli ha fatto eco il ministro della Difesa ricordando che “An e Fi sono gemelli, certo gemelli diversi, sono stati impegnati in un percorso verso una coalizione che è stata la più forte e moderna del dopoguerra”. Quindi un riferimento alla mossa di Veltroni prima del voto che ha avuto il “merito di aver lanciato la sfida della semplificazione del quadro politico”, anche se “la sinistra ha scelto il Pd per stato di necessità”. Il Pdl invece nasce per ”una libera scelta, una scelta di amore per l’Italia. Noi – spiega il reggente del partito – non abbiamo un problema di leader”.

Quanto all’identità, il percorso che An sta affrontando adesso è ”diverso” dalla svolta di Fiuggi. ”Oggi – ha spiegato – andiamo a creare un soggetto politico, che avrà un destino elettorale oltre il 40%, che non può e non deve essere mono identitario. Guai se il Pdl pensasse di essere pensiero unico. Il nuovo soggetto unitario deve, sotto una comune cornice valoriale, essere multi identitario. An – ha insistito – transiterà, confluirà, costituirà insieme agli alleati il Pdl, ma vi entrerà con tutta la sua storia e la sua identità”. Dall’altra parte, ha aggiunto, il Pdl sarà un partito con ”regole, pluralismo culturale e con una forte cornice definita, frutto di un dibattito sereno, del confronto e ovviamente di un momento decisionale”. Il partito, ha ricordato, ”avrà un presidente eletto dall’assemblea congressuale, che terremo quando avremo superato il ponte che ci unisce al futuro, avrà un ufficio di presidenza composto da 21 persone, più capigruppo e vice capigruppo parlamentari, che accompagnerà d’intesa tutte le decisioni. A livello territoriale i coordinatori regionali verrano nominati dal presidente del partito d’intesa con l’ufficio di presidenza”. E accanto ai coordinatori ci sarà sempre un ”vicecoordinatore vicario che lavorera d’intesa con il coordinatore regionale”. Ricordando una suggestione di Pinuccio Tatarella secondo il quale “il centro è una zattera tra le due sponde, e le sponde sono la destra e la sinistra”, La Russa ha ribadito la sua idea di Pdl come destra italiana: “Non è lontano il momento in cui anche in Italia si parlerà del nostro schieramento, come per Sarkozy in Francia, della destra italiana, non di centrodestra”. Immancabile l’omaggio a Gianfranco Fini, “un uomo di destra che ricopre un ruolo istituzionale senza discussioni, senza cedimenti, senza compromessi. Fini è il presidente della Camera non lo dimentica, ha il dovere di svolgere il proprio ruolo in maniera impeccabile. Dobbiamo dirti grazie per il coraggio con cui a volte sfidi anche le critiche e vai dritto per la tua strada. Di questo coraggio – sottolinea ancora La Russa – noi siamo stati tante volte i beneficiari e spero che continuerai ad averlo in futuro”. “Il simbolo di Alleanza nazionale – ha concluso – non si spegne, ma transita in una fondazione che dovrete benedire con il voto e che sarà chiamata ad operare nello spirito indicato all’articolo 1 dello statuto”.Nel pomeriggio previsti gli interventi, tra gli altri, dei ministri Andrea Ronchi e Giorgia Meloni e del vicecapogruppo Pdl a Montecitorio, Italo Bocchino. Nel pomeriggio in programma anche il saluto del presidente del Senato, Renato Schifani. Domani verso mezzogiorno toccherà invece a Gianfranco Fini.Tra i primi ad arrivare oggi il sindaco di Roma Gianni Alemanno. “Non provo nostalgia del passato – dice all’Adnkronos – non c’è il senso del distacco e della lacerazione rispetto al passato c’è solo una forte sensazione di proiezione verso il futuro” perché “io sono convinto che quello che adesso andremo a fare puo’ essere molto più grosso e molto più importante della stessa Alleanza nazionale”. “Certo, c’è commozione. Ma oggi francamente, anche più della nostalgia prevale l’entusiasmo. E’ più forte l’attesa per quello che accadrà la settimana prossima” quando nascerà ufficialmente il Pdl.Numerosi gli stand al congresso. Presenti tra gli altri ‘Il Secolo d’Italia’, le fondazioni Farefuturo e Nuova Italia, Area, Charta minuta, Azione giovani e Ugl, oltre all’immancabile banco dei gadget con tutta la storia della destra italiana, da Giorgio Almirante a Gianfranco Fini passando per José Maria Aznar e Nicolas Sarkozy.

Fonte Adnkronos