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Traffico: in Italia circolano 28,4 autocarri per ogni km

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Per ogni chilometro di strada extraurbana in Italia circolano 24,8 autocarri, il che significa che se fossero tutti contemporaneamente in marcia ve ne sarebbe uno ogni 40,3 metri. Questi dati emergono da una elaborazione dell’Osservatorio per la Mobilità Sostenibile dell’Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) su dati Aci ed Eurostat.

La ricerca evidenzia anche che in Italia vi sono grandi differenze a livello regionale in merito alla concentrazione di autocarri. Infatti, la regione in cui il rapporto tra autocarri e chilometri di strade extraurbane disponibili è più alto è la Lombardia, con 48,1 autocarri per chilometro, e cioè 1 ogni 20,8 metri se fossero tutti in marcia contemporaneamente. Seguono in questa classifica il Lazio (con 44,7 autocarri a chilometro, cioè 1 ogni 22,4 metri), la Valle D’Aosta (42,4 e cioè 1 ogni 23,6 metri), il Veneto (35,8 e cioè 1 ogni 27,9 metri) e la Campania (31,5 e cioè 1 ogni 31,7 metri). Chiudono la graduatoria la Basilicata (7,6 e cioè 1 ogni 131,6 metri), il Molise (9,6 e cioè 1 ogni 104,2 metri), il Trentino Alto Adige (11 e cioè 1 ogni 90,9 metri), l’Umbria (14,2 e cioè 1 ogni 70,4 metri) e l’Abruzzo (14,4 e cioè 1 ogni 69,4 metri).

Dai dati sopra esposti e resi noti dalla società Econometrica di Bologna si evince poi che la densità di autocarri è correlata al diverso grado di sviluppo e di internazionalizzazione dell’economia e del settore del trasporto merci di ogni singola regione.
Dal rapporto dell’Osservatorio per la Mobilità Sostenibile Airp emerge, inoltre, che in generale nel nostro Paese si registra una crescita sostenuta della domanda di mobilità di persone e merci, come si evince anche dal rapporto sulla domanda di mobilità degli italiani nel 2008 redatto dall’Isfort (Istituto Superiore Formazione e Ricerca per i Trasporti).

Lo scorso anno infatti questo rapporto ha messo in evidenza una crescita della domanda di mobilità degli italiani, osservabile nell’aumento, rispetto al 2007, del numero di passeggeri al km (+11,4%) e del numero degli spostamenti (+3,7%). A fronte di questa crescita si registrano ritardi nell’adeguamento delle infrastrutture viarie alle crescenti esigenze del traffico.

Vi è inoltre un elemento che rende ancora più grave il problema delle carenze della rete viaria italiana ed è costituito dal fatto che nel nostro Paese non brillano certo per efficienza i trasporti ferroviari e, per motivi geografici, manca la possibilità di usufruire di una rete interna di trasporti via acqua, che è ad esempio molto efficiente e ben sviluppata in Francia e Germania. La conseguenza è che una quota molto rilevante del trasporto di merci (oltre che di persone) avviene su gomma, utilizzando infrastrutture troppo spesso non adeguate. In una situazione generale caratterizzata quindi da una crescente domanda di mobilità, da una densità di veicoli sulla strada piuttosto alta e da uno stato delle infrastrutture non adeguato al volume di traffico – sottolinea l’Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) – assume una grande importanza, ai fini della sicurezza della circolazione, mantenere gli autoveicoli in condizioni di perfetta efficienza.
Oggi, poi, vista la grande attenzione riservata alla questione ambientale e vista anche la crisi economica, è imprescindibile, soprattutto per le aziende che si trovano a gestire una flotta di veicoli come le aziende di autotrasporto, garantire insieme efficienza dei mezzi, alti standard di ecocompatibilità e riduzione dei costi operativi.