Le dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) non saranno piu’ vincolanti. Almeno stando al provvedimento sul testamento biologico a cui l’Aula del Senato si appresta a dare il via libera nel pomeriggio.
La vincolativita’ delle Dat sparisce dal provvedimento con un emendamento a prima firma Antonio Fosson (Udc), approvato dall’Aula con 136 voti favorevoli e 116 contrari.Le Dat erano state rese vincolanti dopo una dura battaglia in Commissione, che aveva sollevato non poche polemiche nella maggioranza. “Ci fermiamo alla non obbligatorieta’ delle Dat – sottolinea Gaetano Quagliariello, vice presidente dei senatori Pdl – per non rendere questa legge soggetta a interpretazioni. Vogliamo lasciare al medico un margine per poter intervenire a fronte di nuove evidenze scientifiche”. Ma e’ evidente il malcontento dell’opposizione, a partire dal senatore Pd Ignazio Marino che punta il dito contro la proposta di modifica targata Udc. “E’ una presa in giro per i cittadini – incalza anche Felice Casson (Pd) – Le loro dichiarazioni anticipate diventano carta straccia”. Furente la presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro: “Se qualcuno aveva ancora dei dubbi in merito, ora puo’ toglierseli – osserva – questo testo andra’ al giudice e alla Corte Costituzionale”. Aver reso le Dat vincolanti in Commissione, ricorda da parte sua Raffaele Calabro’, relatore del testo, “aveva sollevato parecchi dubbi”. Con questa nuova versione “ci fermiamo alla non obbligatorieta’ delle Dat, per dare la possibilita’ al medico – conclude – di poter intervenire, sentito il fiduciario, in caso di nuove evidenze scientifiche. Cosi’ evitiamo di rendere rigido un testo che non deve esserlo”.Un emendamento all’articolo 4, a prima firma Bianconi, che oggi ha avuto il via libera dal Senato, ha ridotto inoltre da 5 a 3 anni la validità delle dichiarazioni anticipate di trattamento. Un’altra conquista dell’opposizione in Commissione Sanità – quella dei cinque anni di validità – naufragata in Aula, che oggi torna al testo iniziale stabilendo che le dichiarazioni avranno la validità di soli tre anni.Non ha ottenuto il via libera, nonostante gli spiragli che sembravano essersi aperti in Commissione Sanita’ di Palazzo Madama, l’emendamento a prima firma del senatore Pd, Ignazio Marino, che prevedeva la possibilita’ di donare il proprio corpo alla ricerca e alla didattica, prevedendolo nelle dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat). “La dichiarazione anticipata di trattamento – si legge nella proposta di modifica avanzata da Marino, che ne aveva fatto una vera e propria battaglia – puo’ contenere disposizioni in ordine all’eventuale donazione del proprio corpo, di organi o tessuto a scopo di trapianto, ricerca o didattica, alle modalita’ di sepoltura e alla assistenza religiosa”.
Fonte: Adnkronos