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Bologna odg del Consiglio comunale per dire no al nucleare

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Sul sostegno delle politiche volte al risparmio energetico e alle fonti energetiche rinnovabili e per dire no all’attivazione di centrali nucleari
nel nostro Paese, il Consiglio comunale di Bologna ha approvato ieri sera il seguente ordine del giorno presentato dalla presidente del gruppo SD
Milena Naldi. L’ordine del giorno ha ottenuto la seguente votazione: 16 voti favorevoli (PD; SD; Monteventi, Misto) e 2 contrari (LtB, FI-PDL).


“Il Consiglio Comunale di Bologna
premesso che
– nel 1987 la maggioranza del popolo italiano tramite un referendum hascelto di uscire dal nucleare del nostro Paese;
– il Parlamento italiano non ha ancora approvato un Piano Energetico Nazionale in cui il fabbisogno energetico sia definito tenendo conto delle grandi potenzialità del risparmio e dell’efficienza energetica nei settori dell’edilizia, dell’industria e dei trasporti e delle grandi potenzialità delle fonti rinnovabili e in particolare del solare per la produzione di
energia elettrica;
premesso inoltre che
– fin dal 1995 il Comune di Bologna con il Piano “Urban CO2” si è dotato di una strategia per il risparmio energetico e per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti al fine di contrastare i cambiamenti climatici;
– anche in questo mandato amministrativo il Comune di Bologna ha aggiornato il suo Piano Energetico e ha attivato con il PSC e il RUE strategie di risparmio energetico nelle aree di espansione urbanistica e nei piani di
ristrutturazione dell’edilizia esistente;
ricordato che la Regione Emilia-Romagna
– si è dotata di un Piano Energetico Regionale che con il risparmio e l’efficienza si pone l’obiettivo di contenere il fabbisogno energetico e di raggiungere l’autosufficienza con la produzione di energia elettrica regionale tramite le fonti rinnovabili e le centrali a metano;
– Il Comune di Bologna ha aderito, con delibera di Consiglio odg.n.230/2008 al Patto dei Sindaci, iniziativa lanciata dalla Commissione Europea per
sostenere il Progetto Europeo dei “Tre 20%” al 2020 e cioè un aumento del 20% del risparmio energetico; un aumento del 20% delle energie rinnovabili e una riduzione del 20% delle emissioni climalternati e a elaborare un
progetto coerente con questi obiettivi;
– sulla base del proprio Piano Energetico la maggioranza dell’Assemblea Legislativa Regionale ha dichiarato il suo disaccordo alla reintroduzione del nucleare in Italia e alla installazione di centrali nucleari sul
territorio regionale, oltre alla riattivazione della Centrale nucleare di Caorso;

evidenziato che il Governo di centrodestra
– non rispetta le Direttive dell’Unione Europea sul risparmio energetico, la valorizzazione delle fonti rinnovabili, la limitazione delle emissioni
di gas serra e l’efficienza energetica degli edifici giungendo perfino ad eliminare l’obbligatorietà del certificato energetico per favorire i costruttori più arretrati e incapaci;
– alimenta la dipendenza energetica del Paese eludendo ogni scelta strategica tesa a ridurre il fabbisogno energetico e ostacolando ogni strategia finalizzata alla ricerca per l’efficienza energetica e per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e in particolare dell’energia solare ad alta potenzialità nel territorio italiano;
– elude le sue responsabilità strategiche ricorrendo all’illusione della “soluzione nucleare”;
evidenziato inoltre che
– l’Accordo sottoscritto dall’Italia e dalla Francia per la costruzione di quattro centrali nucleari nel nostro Paese prescinde da ogni analisi
concreta sul fabbisogno energetico e sulla realtà territoriale del nostro Paese;
– i siti nucleari pongono grandi problemi di impatto ambientale, anche per il forte fabbisogno di acqua e per il suo alto spreco in una fase di siccità crescente;
– pur essendo migliorata la tecnologia, restano alti rischi per la sicurezza della popolazione e per lo smaltimento delle scorie radioattive, pericolose per centinaia e centinaia di anni;
dichiara
il suo disaccordo e la sua contrarietà alla installazione di centrali nucleari nel nostro Paese e in particolare nel territorio comunale e
regionale;
impegna la Giunta
– ad attivarsi in ogni sede opportuna per affermare la contrarietà del Comune di Bologna all’attivazione di centrali nucleari nel nostro Paese;
– a richiedere al Governo un Piano Energetico Nazionale basato, prima di tutto, sulla partecipazione dei Comuni e delle Regioni alla definizione del reale fabbisogno energetico e della reale possibilità di risparmio
energetico da svilupparsi utilizzando le fonti rinnovabili e naturali, ed in particolare di quella solare su cui l’Italia potrebbe candidarsi ad essere il primo paese produttore e consumatore, dando così una risposta dai
temi energetici ed occupazionali per ricercatori e lavoratori in settori fortemente innovativi;
– a perseguire con determinazione una politica per il risparmio e l’efficienza energetica nei settori della mobilità, dell’industria e dell‘edilizia per evitare che le carenze strategiche e regolamentari comunali possano favorire il ricorso al nucleare;
– a favorire gli interventi per lo sviluppo della produzione di energia rinnovabile sul territorio comunale, sempre nel rispetto del paesaggio e
dei beni storici e architettonici.