La crisi che sta attraversando il nostro Paese è sicuramente tra le più gravi che il nostro distretto ha vissuto dagli anni 70 e le donne sono ancora una volta le più colpite: una debolezza che non nasce da oggi, ma che si è manifestata anche nei momenti di piena occupazione e di benessere, con un tasso di disoccupazione femminile tra i più alti della provincia.
Una debolezza che oggi si è acuita, con una crisi dell’occupazione che vede le donne come le più colpite. Donne, mogli, madri precarie, a tempo determinato, ricattate, sottopagate, senza percorsi di carriera, ma anche donne imprenditrici di se stesse: è una debolezza diffusa, che si manifesta oggi in modo preoccupante.
In tempi di piena occupazione molte hanno chiesto di poter utilizzare il part-time: difficilmente è stato concesso, anzi in molti casi dalle donne si è pretesa flessibilità, disponibilità a lavorare su tre turni, anche la notte. E non come scelta, ma come opzione che, se rifiutata, metteva a rischio il posto di lavoro.
È chiaro che oggi, di fronte ad una crisi del mercato, la soluzione non solo in termini di economicità ma anche di giustizia sociale sarebbe rilanciare il metà tempo per dare risposta a più donne, per trovare e sperimentare nuovi modelli organizzativi e produttivi che possano svilupparsi in orizzontale o in verticale.
Sono certa che se le imprese e le organizzazioni sindacali, non contrapponendosi ma dialogando e costruendo insieme, si mettessero ad un tavolo di concertazione, potrebbero individuare soluzioni in grado di dare risposte che conciliano le esigenze delle imprese e quelle delle donne lavoratrici.
Le donne hanno fatto sacrifici enormi, da sempre: negli anni in cui è stato chiesto alle maestranze disponibilità per fare crescere la produttività ed abbassare il costo del lavoro, negli anni in cui moltissime donne hanno fatto la scelta dolorosa di rinunciare alla maternità per non perdere il posto di lavoro.
È arrivato il momento, oggi e qui, di dare loro una risposta concreta, ripensando alla loro presenza nel mercato del lavoro, rivedendo modelli consolidati, individuando insieme, anche in modo sperimentale, soluzioni flessibili che garantiscano il lavoro. Una fase transitoria da affrontare con le donne e per le donne: superata la crisi, potremo ripensare di nuovo l’organizzazione degli orari per ridare piena occupazione a chi avrà necessità di tempo pieno.
Patrizia Barbolini Sinistra Per Sassuolo