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Napolitano e Berlusconi all’Altare della Patria

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Il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi hanno dato il via alle celebrazioni del 25 aprile, nel 64esimo anniversario della Liberazione, in una cerimonia all’Altare della Patria a Roma.

Il presidente della Repubblica ha deposto una corona d’alloro davanti al monumento del Milite ignoto. Poi la visita al sacrario militare di Mignano Montelungo, nel casertano. Passeggiate per le vie di Roma prima di recarsi a Onna, luogo di una strage nazista durante la guerra e simbolo della devastazione portata dal terremoto in Abruzzo, per Berlusconi.
Il premier ha risposto alle domande dei cronisti sull’equiparazione tra chi partecipò alla Resistenza e quanti aderirono alla Repubblica di Salò. “E’ un tema su cui ancora non ho riflettuto. Certo, ci sono state differenze anche se la pietà deve andare anche a coloro che credendosi nel giusto hanno combattuto per una causa persa”, ha detto il premier Berlusconi riferendosi appunto ai repubblichini. “Un conto è il rispetto umano, ma non si può equiparare chi combattè dalla parte giusta e chi invece lottò per una causa tragicamente sbagliata. Lo dico anche per ragioni familiari, visto che mio padre partigiano ha sposato la figlia di un repubblichino. Un conto la comprensione, altro è l’equiparazione che non va fatta”, ha replicato da Onna il segretario del Pd Dario Franceschini. “E’ importante – ha aggiunto il leader democratico – che il 25 aprile torni ad essere la festa di tutti”.

Secco il commento di Massimo D’Alema. “La pietà fa parte dei sentimenti umani ma non si possono mescolare i sentimenti” a quanto è accaduto nella storia perché altrimenti “questo è solo un modo per fare confusione e sulla confusione non si costruisce nulla”.

Fonte Adnkronos