La crisi è il frutto delle politiche liberiste degli ultimi anni. Queste politiche da un lato hanno diminuito il potere d’acquisto delle persone attraverso la riduzione di salari e pensioni; dall’altro hanno favorito la speculazione finanziaria.
Adesso gli stessi che hanno provocato la crisi la vogliono farla pagare ai lavoratori e ai pensionati, sprecando per di più un mucchio di denaro pubblico per salvare le banche private. In questo modo la crisi si aggraverà e con essa le ingiustizie sociali. Per uscire dalla crisi occorre rovesciare queste politiche e aumentare immediatamente salari e pensioni, restituendo alle famiglie quel mare di denaro che negli ultimi 15 anni è stato dirottato dai lavoratori ai padroni.
Anche a Modena la crisi sta facendo sentire i suoi effetti sui lavoratori e sulle famiglie, alle prese con posti di lavoro sempre più precari e un costo della vita sempre più insostenibile.
Il caro mutui e affitti e il costo della spesa sono oggi un problema da affrontare con urgenza.
Secondo i dati dei sindacati i pignoramenti delle case sono aumentati del 40% nel primo trimestre, 450 famiglie sono a rischio sfratto e la stragrande maggioranza degli sfratti avviene per morosità.
L’inflazione sta crescendo costantemente anche a Modena con un costo della vita che in aprile è cresciuto del 2,1% rispetto allo scorso anno, ma con aumenti anche in doppia cifra per i generi di prima necessità: il riso, la pasta, la frutta e l’olio segnano aumenti rispetto all’anno precedente rispettivamente del 10,8%, 5,8%, 11,2% e 14,4%.
Di fronte a questi dati occorre agire immediatamente affinché le famiglie che già sono colpite dalla crisi non soffrano ulteriormente a causa del caro vita e di stipendi troppo bassi che sono erosi per il 50-70% dal costo di mutui e affitti.
Di fronte alla crisi gli Enti Locali possono fare molto. Rifondazione comunista propone un decalogo di misure anticrisi per sostenere le famiglie che vede al centro il blocco per un anno dei generi alimentari di prima necessità, il blocco di tutte le tariffe dei servizi sociali e dei servizi pubblici locali e la sospensione gratuita delle rate mutui prima casa e degli affitti.
In particolare il capitolo casa è da affrontare con la massima urgenza perchè sono ancora troppo poche le banche che hanno aderito al protocollo provinciale anticrisi. Tutte le famiglie che hanno contratto mutui prima casa e che ora sono disoccupate o in cassa integrazione (sia ordinaria che straordinaria) hanno il diritto di non perdere la casa per la quale stanno facendo sacrifici enormi: per tutte queste famiglie proponiamo la sospensione gratuita delle rate dei mutui prima casa.
È inoltre indispensabile costituire fondi di garanzia per l’affitto a cui possano accedere quelle famiglie che non riescono più a sostenere i canoni del libero mercato e nemmeno accedere alla graduatoria di edilizia residenziale pubblica sia per la mancanza di offerta sia perchè “troppo ricchi”: ricordiamo che in provincia di Modena sono oltre 4.000 le domande di assegnazione di un alloggio popolare che devono ancora avere una risposta!
Occorre agire immediatamente onde evitare che chi già si trova in condizioni di difficoltà a causa della crisi non sprofondi nel disagio economico e sociale.
Il pacchetto anticrisi di Rifondazione Comunista va in questa direzione.
Stefano Lugli
Candidato alla Presidenza della Provincia