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Completate le prove per il restauro della Ghirlandina


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Nelle scorse settimane è stato completato un primo, deciso intervento per il restauro della Ghirlandina e cioè la serie di prove per verificare la qualità e le condizioni del pietre che costituiscono il rivestimento della torre.

Sono stati testati anche i metodi da applicare e le sostanze da utilizzare per ottenere i risultato migliore possibile che, secondo le indicazioni fornite dal Comitato Scientifico che sovrintende ai restauri, deve contemplare anche la minima invasività combinata alla massima reversibilità.
Il degrado della pietra appare alquanto vario e differenziato in base alla tipologia di materiale e alla sua esposizione. Si prevede, quindi, di agire solo dove necessario per problematiche di conservazione delle pietre o per rischi di caduta di frammenti, senza cancellare completamente gli interventi del passato. Per tener conto delle esigenze ambientali, nelle lavorazioni verranno impiegati prevalentemente prodotti all’acqua e, qualora non fosse possibile, si dovranno utilizzare sostanze con minima tossicità.


Completate le indagini, è ora possibile procedere all’appalto dei lavori. Il bando sarà pubblicato indicativamente nella prima metà del mese di agosto e si prevede che l’attività di cantiere possa prendere avvio all’inizio del mese di ottobre.

I risultati delle prove effettuate, arricchiscono le conoscenze già acquisite con i lavori eseguiti per la Cattedrale. Anche questo progetto di restauro, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio, si inserisce infatti nel più ampio programma di tutela del sito Unesco, secondo quanto previsto dal nuovo Piano di Gestione che vede la costante collaborazione degli Enti coinvolti, con la supervisione e l’intervento diretto della Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il paesaggio per province di Bologna, Modena e Reggio Emilia.