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Calcio, Bologna: Arrigoni ”Non siamo una scommessa”


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“Mi sembra che le cose funzionino bene, come del resto l’anno scorso. Questo posto è il massimo per allenarsi: come clima, poi, è uno spettacolo. A livello comportamentale e di mentalità, tutto fila liscio in automatico, ormai: anche i nuovi prendono la stessa piega di quelli che c’erano già, sotto questo aspetto penso che non incontreremo grandi difficoltà”. Così il mister dopo una settimana di ritiro a Sestola.

“Anzi – continua Arrigoni – mi dispiace dover intervenire molto meno: mi stanno portando via una parte del mio lavoro, mi fanno divertire meno! Fisicamente, abbiamo avuto solo il problema di Mingazzini, che purtroppo non è riuscito ad allenarsi col gruppo: è una cosa che mi dispiace moltissimo. Per il resto, le cose sono incanalate bene, si lavora bene: so che sto facendo far fatica ai ragazzi, che del resto si devono aspettare altre due settimane toste; adesso aumentiamo l’intensità e diventa ancora più difficile. Come sapete, non sto a guardare le amichevoli: porto avanti il lavoro e questi test rientrano nell’attività che svolgiamo. Già ieri ho visto i ragazzi un po’ preoccupati, alla fine della settimana prossima dovrebbero essere talmente imballati che faranno fatica a correre, ma la cosa non mi impensierisce affatto”.
Come ha visto Rodriguez in questi primi giorni?
“Appena arrivato ha fatto allenamento, poi all’indomani del volo dall’Uruguay gli ho fatto fare forza la mattina e l’amichevole al pomeriggio. Volevo solo vederlo in campo, come si propone nel ruolo: mi sembra uno forte fisicamente, di sostanza e con buona corsa, ma per dare un giudizio complessivo bisogna aspettare qualche settimana, Mi sembra più difensore di Coelho, ma comunque bisogna essere anche bravi a lavorare e cercare di crescere sotto questo aspetto, con la sua disponibilità e l’aiuto dei compagni. Specialmente con gli stranieri, bisogna essere tutti bravi per metterli in condizione di lavorare bene: potrebbero rivelarsi una grande risorsa per noi. Del resto, hanno fatto fatica anche stranieri con un pedigree diverso: bisogna solo avere pazienza e avere grande disponibilità da parte loro, come sta avvenendo”.
Conosceva già Mudingayi dai tempi di Torino.

“È un giocatore di grande forza fisica: è sopra la media sotto questo aspetto. Era quello che avevo chiesto: avevamo solo Mingazzini a fare quel tipo di lavoro”.
Volpi anche a 34 anni è tra i migliori italiani nel suo ruolo?
“Secondo me è tra i più bravi. Quando dico che è un allenatore in campo, intendo dire che sente e legge benissimo le situazioni: sa quando tenere palla e quando darla via, fa girare la palla molto bene. Lui non parla molto, ma parlare poco e al momento giusto penso sia la cosa migliore”.
Questo Bologna nasce per essere una squadra che propone il proprio gioco o che pensa prima a spezzare quello degli altri?

“È stata costruita una squadra che deve avere grande voglia: ci deve essere voglia di stupire. Abbiamo scelto gente che vuole ancora dimostrare il proprio valore e altri giocatori che devono ancora dimostrare tutto: le motivazioni sono forti. Essere collocati in coda alla griglia di partenza sui giornali o in tv per noi deve essere un grande stimolo, così come sentir dire che il Milan in campionato ha un esordio morbido giocando contro il Bologna. Per molti, alcuni nostri giocatori sono scommesse, ma per me non è così: il Bologna non è una scommessa, secondo me abbiamo la possibilità di far ricredere molta gente”.
Qualcuno ha il timore che squadra possa avere poco il gol addosso.
“È una cosa che si dice, ma io già così mi sento abbastanza sereno. Vedo che molti storcono il naso pensando a Marazzina, Bernacci o Adailton in Serie A, ma io non sono affatto convinto che sia così: prima di parlare voglio incontrare gli altri. A parte le sette o otto squadre che sono fuori concorso essendo molto più forti tecnicamente, ce ne sono tre o quattro di buon livello con cui ce la possiamo comunque giocare: per il resto, possiamo vincere con tutte le altre otto squadre che come noi devono pensare a salvarsi. Poi, come sempre succede, ci sono le sorprese e le delusioni, anche se la Serie A ha la caratteristica di mettere tutti in riga: alla fine dell’anno, a differenza delle altre categorie, in A se parti da media squadra alla fine la tua classifica sarà quella e, allo stesso modo, se parti per salvarti ci riesci anche se all’inizio fai pochi punti”.
Sotto sotto, spera di finire per essere nelle quattro squadre di media classifica?
“Certo. Riuscire a fare un campionato di metà classifica in Serie A è tanta roba: questa deve essere la speranza di tutti”.
È vero che ha chiesto al Presidente Cazzola di fermare il mercato in entrata, esterno sinistro a parte?
“Ho semplicemente detto al Presidente Cazzola di aspettare un attimo, perché creare dei problemi di gestione sarebbe inopportuno. La nostra forza l’anno scorso è stata quella di formare la squadra con calma, senza fretta, e abbiamo avuto pochi problemi di gestione anche perché non eravamo tantissimi. Allo stesso modo, quest’anno vorrei arrivare ad avere diciotto-diciannove giocatori, portieri esclusi, con qualche giovane che secondo me può far parte della nostra rosa, come Casarini: il mio intendimento è questo”.
In attacco non ci saranno novità?
“Dovrebbe arrivare Okaka nei prossimi giorni: ha forza, è molto giovane e ne siamo convinti tutti. Poi basta: a quel punto, voglio valutare. Per me, Marazzina e Bernacci sono una buona coppia: chi lavora vicino a Bernacci negli ultimi anni ha sempre fatto molo bene e loro, in particolare, hanno una chimica che li attrae; si è visto sin dalle prime amichevoli, e io non ho nemmeno chiesto loro niente di particolare sinora. Con loro due in avanti, rispetto all’anno scorso, il gioco è più fluido”.
In cosa la sua squadra deve crescere?

“Noi dobbiamo migliorare nell’andare a prendere gli altri: l’anno scorso ogni tanto in questo avevamo un po’ il freno a mano tirato, quest’anno invece vorrei che riuscissimo ad essere più spregiudicati in questo, magari scoprendoci anche un po’ di più ma con la voglia di andare a prendere la palla quando le altre squadre la fanno girare. Noi dobbiamo avere questa caratteristica, questa voglia di recuperare palla più avanti”.
A giudicare dalle amichevoli, sta lavorando sul 4-4-2 e sul 4-2-3-1. Il 4-3-1-2 è nei suoi pensieri?

“Non escludo nulla, ma in Serie A giocare col trequartista oggi non mi sembra una strada percorribile per noi: richiederebbe uno sforzo eccessivo ai centrocampisti”.

(Bologna FC official website)