Home Politica Filippi (PDL): comportamenti sovversivi nelle scuole reggiane

Filippi (PDL): comportamenti sovversivi nelle scuole reggiane


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In alcuni istituti scolastici della provincia di Reggio Emilia, circola un volantino “Bozza di documento”, da sottoporre alla discussione e votazione nel Collegio dei Docenti, contenente la denuncia, nei confronti dell’attuale governo, relativamente alla nuova riforma del sistema scolastico. E’ un fatto di una gravità inaudita poiché il Collegio dei Docenti è il più importante tra gli organi collegiali della scuola, responsabile, dell’impostazione didattico-educativa, in rapporto alle particolari esigenze dell’istituzione scolastica.
A denunciarlo è Fabio Filippi, vicepresidente del gruppo assembleare Popolo della Libertà.


“Siamo di fronte ad un illecito – afferma Filippi – e occorre l’intervento degli organi competenti. Il problema non consiste nella denuncia e nell’invito alla mobilitazione contro l’attuale riforma scolastica, ma nel fatto che tali documenti (oltretutto anonimi) circolino nelle sedi non opportune. I docenti possono promuovere o partecipare ad azioni di protesta, possono confrontarsi su tematiche del genere, ma nelle sedi preposte, quali ad esempio le assemblee sindacali. Il consiglio dei docenti non è un organo per fare politica, ma didattica, programmazione educativa e, indipendentemente dalle posizioni di ciascuno, la politica dovrebbe restare fuori. Sono venuto a conoscenza di questo documento dopo il mio intervento sul tema scuola trasmesso dall’emittente televisiva locale Teletricolore. Alcuni insegnanti, ligi e rispettosi del ruolo che ricoprono, mi hanno contattato affinché tale problema abbia la rilevanza che merita.

“Non si può far finta di niente – aggiunge il Consigliere – atteggiamenti del genere non devono essere né sottovalutati, né scusati: in questo caso non possiamo essere lassisti. La politica, di destra o di sinistra che sia, ha le sue sedi. Si tratta di buon senso e di una tutela che le istituzioni devono garantire anche agli alunni. La scuola italiana è a tutt’oggi, superata solo dal Pentagono americano, la seconda azienda mondiale per numero di dipendenti. Una macchina farraginosa e costosa che il governo sta semplicemente cercando di modernizzare e rendere più efficiente.
Con l’introduzione del federalismo fiscale lo Stato dovrà ridimensionare anche parte dei 50.000 distaccamenti sindacali che oggi sono finanziati dal ministero dell’Istruzione: ne basterebbero 200. Con il federalismo gli istituti scolastici potranno utilizzare gli insegnanti al meglio, senza regalare stipendi facili alla CGIL: oggi circa 50.000 individui ricevono paga perché ‘protetti’ dal sindacato.
Se vogliamo poi entrare nei contenuti del volantino, oltre che informazioni false e offensive nei confronti dell’opinione pubblica che viene definita ‘sempre meno informata dei fatti’ e facilmente strumentalizzabile: personalmente penso che i cittadini abbiano gli strumenti per informarsi e siano dotati di capacità critica e di discernimento.
Credo piuttosto che tanta polemica sia fatta per salvaguardare interessi di corporazione, insinuandosi subdolamente nei canali che non gli competono”.