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Nidi e scuole infanzia modenesi: estensione e qualificazione dell’offerta


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Sono l’estensione, il miglioramento e la qualificazione dell’offerta educativa dei nidi e delle scuole d’infanzia gli obiettivi generali degli indirizzi di programmazione per il 2008 dei servizi educativi per bambini nelle fasce d’età 0-3 e 3-6, approvati nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale. Entrambi i programmi sono stati approvati con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza e l’astensione dell’opposizione.


Come ha spiegato l’assessore provinciale all’Istruzione Silvia Facchini gli indirizzi di programmazione, che prorogano di un anno il piano triennale in vigore, puntano al consolidamento e a un’ulteriore qualificazione dei servizi: per quanto riguarda i nidi «sostenendo la formazione degli educatori e i coordinamenti pedagogici e promuovendo la pluralità dell’offerta per facilitare la scelta delle famiglie verso il servizio più adeguato ai propri bisogni educativi e organizzativi. Con un piano in essere dal 2004 – ha aggiunto l’assessore – la Provincia sta inoltre incentivando l’apertura di servizi nei Comuni dell’Appennino che ne erano privi e nuove strutture sono state aperte di recente, come a Prignano, o apriranno a breve, come a Fanano».

In base ai dati più recenti, del 2007, i servizi educativi per la fascia 0-3, che comprendono nidi, spazi bambini, centri bambini-genitori ed educatrici domiciliari, coprono il 25 per cento della domanda. Soddisfano invece il 94 della richiesta le scuole d’infanzia, per le quali le linee di programmazione puntano essenzialmente alla qualificazione e al miglioramento del servizio integrato tra scuole statali, che sono il 51 per cento, comunali, il 14 per cento, e di gestori privati, che sono il 33 per cento. «Tutti i comuni modenesi sono coperti – ha sottolineato l’assessore Facchini – e molti sono integrati. Con la programmazione sosteniamo la progettualità delle scuole e il dialogo tra le istituzioni, attraverso le conferenze distrettuali e il coordinamento pedagogico che è il sensore di quanto succede nelle scuole».