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Conto anch’io a Sassuolo: “L’assistenza alla vecchiaia” allo sbando


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Sassuolo invecchia rapidamente ed i servizi pensati per un territorio che poteva contare su una forte vocazione assistenziale, devono essere riconsiderati alla luce dei nuovi e crescenti bisogni delle persone anziane legati alla solitudine ed alla perdita dell’autosufficienza.


Bisogna pertanto risolvere il problema della qualita’ dei ricoveri e delle mancate risposte alle liste d’attesa di “Casa Serena”, che dipendono principalmente forse da scelte politiche di bottega sbagliate, cosi’ da aiutare le persone anziane e le famiglie impegnate nei compiti di cura.
Il percorso da seguire è quello di abbandonare un vecchio modello assistenziale-clientelare, che non è più in grado di assicurare risposte alle tante contraddizioni sociali della nostra citta’ e che costituisce un freno allo sviluppo.
Il sistema sanitario-assistenziale è probabilmente la gallina dalle uova d’oro dell’apparato della politica. Gli “Affari” che girano intorno e per nome della assistenza è veramente enorme e così forse la politica tutta, di destra, di sinistra e di centro, ci ha messo forse su saldamente le mani e da anni probabilmente riversa nei posti di vertici manager e quadri tesserati che ubbidiscono ciecamente agli ordini che provengono dalle segreterie.

Chiediamo dunque innanzitutto di eliminare le eventuali-probabili figure di direttore generale e direttore amministrativo di nomina “assessoriale-politica”. E’ in queste nomine che la politica raggiunge forse il suo punto più basso di degrado amministrativo: gli uomini scelti sono a volte il frutto di frenetiche trattative di spartizione e l’unico requisito che viene forse loro richiesto è l’ubbidienza assoluta ai referenti politici che continuano probabilmente ad imporre assunzioni, ditte fornitrici, strategie di spesa.
Le Istituzioni cosi’ potrebbero intervenire con adeguati e necessari interventi per una riduzione del costo troppo elevato delle rette dei ricoveri, ma soprattutto intervenire con contributi per chi non può pagare l’intera retta e dare la possbilita’ a tutti i richiedenti di utilizzare questa assistenza pubblica.

Sollecitiamo inoltre con vivissima preoccupazione tutti gli adempimenti per gli adeguamenti strutturali sia in termini di manutenzione straordinaria che ordinaria, oltre a Requisiti “fondamentali” che riguardano il personale, l’organizzazione e il funzionamento.
Adempimenti sicuramente per un’assistenza socio-sanitaria accettabile e più qualificata (a partire da un adeguato servizio di trasporto pubblico in grado di collegare la citta’ con la casa di riposo o dalla installazione di semplici indicazioni stradali per raggiungerla).
Vogliamo dunque che l’anziano nella casa di riposo locale “Casa Serena” vivi piu’ degnamente visto che questi anziani hanno vissuto la miseria del dopo guerra, hanno speso la loro vita lavorando terreni, nei cantieri, nelle ceramiche-officine e oggi si trovano a vivere con una pensione misera, semmai con problemi di salute e inseriti in famiglie con i loro problemi da risolvere senza un pò di tempo da dedicargli.

(Piccinini Dott. Ivano, Presidente del Comitato Conto anch’io a Sassuolo)