Home Mostre Inaugurata a Denver: “Lo stupore del conoscere. I cento linguaggi dei bambini”

Inaugurata a Denver: “Lo stupore del conoscere. I cento linguaggi dei bambini”


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Era il 1981 quando la mostra itinerante “I cento linguaggi dei bambini” cominciò il suo lungo viaggio attraverso i Paesi del mondo: oggi a quella mostra, che raccontava l’esperienza educativa dei Nidi e delle Scuole d’Infanzia di Reggio Emilia, si è affiancata una nuova mostra “Lo stupore del conoscere. I cento linguaggi dei bambini”, che racconta le bambine, i bambini, gli insegnanti e l’educazione di oggi: un filo rosso nel tempo, il prosieguo dell’esperienza del Reggio Emilia Approach.

EVENTO E TAVOLA ROTONDA Dopo un’anteprima a Boulder (Colorado, Usa) nel giugno scorso, la mostra è stata ufficialmente inaugurata ieri pomeriggio a Denver, nella Public Library (la biblioteca civica), alla presenza del sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio e della presidente di Reggio Children Carla Rinaldi. Al vernissage hanno preso parte il sindaco di Denver, John Hickenlooper, Ellen Hall, Beth MacDonald e Kacey Davenport in rappresentanza di Narea (North American Reggio Emilia Alliance), che ha promosso e sostenuto la realizzazione della mostra.
L’evento è stato preceduto da una tavola rotonda su Education as Political, la scuola come luogo pubblico, di pratica etica, come ‘piazza democratica’, a cui hanno preso parte gli stessi Delrio e Rinaldi, e intellettuali vicini al Reggio Children Approach, tra cui Ken Gordon, senatore dello stato del Colorado, Mary Catherine Bateson, antropologa, direttrice del Centro internazionale di intercultura di New York, Julie Hawkins Melton, responsabile della programmazione della Kettering Foundation ed Harold Gothson, direttore del Reggio Emilia Institut di Stoccolma.
NEWSWEEK Il sindaco Delrio ha inoltre risposto alle domande di Jim Moscou, giornalista di Newsweek (la celebre rivista di attualità che si occupò per prima, in ambito internazionale, delle Scuole reggiane e del Reggio Approach. Moscou è anche genitore della Boulder Journey School, visitata dalla delegazione italiana.
DICHIARAZIONI “Vi è una filosofia ‘di base’ della nostra città, Reggio Emilia – ha detto fra l’altro il sindaco Delrio – ed è quella della partecipazione attiva delle persone alla vita della comunità. E’ cosi si può dire da sempre. Vorrei ricordare in proposito che nella storia di Reggio si sono visti altri frutti importanti di questo forte spirito di partecipazione, come la nascita del movimento cooperativo e delle Farmacie comunali, agli inizi del Novecento. La comunità di Reggio fa vivere ogni cittadino e ogni bambino come protagonista. Dunque, in questo senso, nelle nostre Scuole si guarda al bambino non come a un minore, ma come a una persona che è a pieno titolo e in tutta la sua pienezza un cittadino”.
“L’impatto di questo approccio all’infanzia, fondato su partecipazione e cittadinanza – ha proseguito il sindaco Delrio – si riflette in modo positivo sulle famiglie e quindi sull’intera comunità. Un percorso educativo che arriva anche agli adulti e può cambiare la comunità. Credo sia anche per queste ragioni che le nostre Scuole e il Reggio Approach suscitino tanta attenzione nel mondo”.
Carla Rinaldi ha sintetizzato il tema nella frase: “In questo approccio educativo, il bambino è riconosciuto come cittadino, fin dalla nascita”.
Harold Gothson ha parlato, riguardo al Reggio Approach, di un “modern social movement”, indicandolo quindi come un movimento sociale tipico della contemporaneità, con una valenza etica rilevante e in grado di legare Paesi fra loro diversi nel concetto “l’educazione è il veicolo per la partecipazione e la democrazia”.
E l’antropologa Mary Catherine Bateson ha sottolineato come i bambini possano insegnare ai loro genitori, sottolineando che “lavorare sull’infanzia è lavorare sugli adulti e la comunità”.

LA MOSTRA Una nuova mostra dunque si affianca a quella originale, perché nidi e scuole d’infanzia in oltre 25 anni di esperienze hanno continuato il loro percorso, arricchendolo e approfondendolo con ulteriori ricerche.
Sei le sezioni di cui è composta la mostra, un’introduzione e cinque nuclei tematici (Dialoghi con i luoghi, Dialoghi con la materia, Raggio di luce, L’incanto della scrittura, Idee e progetti) attorno ai quali ruotano i 23 progetti esposti lungo i 157 metri lineari di esposizione.
Una grande opera collettiva, frutto del lavoro di Reggio Children, delle Scuole e Nidi d’infanzia – Istituzione del Comune di Reggio Emilia, dell’Associazione internazionale Amici di Reggio Children, dei Nidi e Scuole d’infanzia comunali e convenzionati del Comune di Reggio, delle Scuole d’Infanzia del Comune di Sant’Ilario e anche di alcune scuole primarie.
Una mostra che si vuole porre come “piazza democratica” per richiamare l’attenzione internazionale sull’importanza dell’educazione e della scuola come luogo per discutere e confrontarsi. Sarà contemporanea e multimediale e – come la precedente – itinerante, capace di riflettere la complessità e la pluralità dei punti di vista che da sempre caratterizzano il lavoro svolto nei nidi e nelle scuole di Reggio Emilia. I progetti sono raccontati attraverso vari livelli di approfondimento: oggetti tridimensionali, video, pubblicazioni cartacee, registrazioni audio.
Oltre alla versione nordamericana – che dal 2008 al 2013 oltre a Denver toccherà Tulsa (Oklaoma), Indianapolis (Indiana), Santa Monica e Monterey (California), Chicago (Illinois), Owensboro (Kentucky), Seattle (Washington) – sono in fase di realizzazione le versioni italiana, nord europea e giapponese.