Mauro Manfredini, della Lega Nord, in un’interrogazione chiede alla Giunta regionale chiarimenti in merito alla sicurezza del personale delle Ferrovie Emilia-Romagna (Fer), i cui dipendenti – ricorda – con il prossimo ingresso del ramo ferroviario dell’Azienda consortile di trasporti (Act) di Reggio Emilia, saliranno a circa 900, la metà dei quali addetti agli impianti.
In un momento in cui la Fer sta sostituendo tutti i suoi treni a trazione diesel con mezzi a trazione elettrica – sottolinea il consigliere – la sicurezza e la formazione del personale sono le problematiche aziendali di maggior rilievo e, tuttavia, molte sarebbero le criticità emerse in proposito.
“La formazione non sembrerebbe essere sempre certificata, in quanto gli istruttori Fer per la trazione elettrica non risulterebbero accreditati tramite corso formativo, bensì sarebbero nominati dalla direzione”.
Segnala, tra l’altro, Mafredini, il quale ricorda che l’accordo relativo al programma aziendale sulla formazione dei dipendenti della trazione elettrica, firmato da Cgil, Cisl e Faisa, “senza sentire il parere dei loro associati”, sarebbe stato rinnegato lo scorso 2 settembre dai lavoratori, con un documento di diffida sottoscritto da tutti gli iscritti inviato ai sindacati coinvolti.
Nel ricordare che la Regione detiene il 60% della Fer, il consigliere del carroccio vuole dunque sapere se esista da parte della Fer la volontà di istruire il proprio personale, come prescrivono i regolamenti RFIe, in caso contrario quali provvedimenti urgenti la regione voglia intraprendere per tutelare la sicurezza di lavoratori e passeggeri.