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Blitz dei carabinieri in un opificio cinese a Cavriago


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Un’imprenditrice tessile cinese denunciata per occupazione di manodopera clandestina e per aver favorito la permanenza di clandestini in Italia al fine di trarne profitto e tre suoi connazionali che lavoravano per lei arrestati per l’articolo 14 della legge Bossi-Fini sull’immigrazione.

E’ questo il bilancio di un controllo dei carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro, del personale dell’Ausl di Montecchio Emilia e della polizia municipale della Val d’Enza all’interno di un opificio tessile di Cavriago, in provincia di Reggio Emilia, dove quasi il 50% della forza lavoro era costituita da clandestini.

Durante il blitz sono state contestate violazioni amministrative in tema di lavoro, carenze igienico-sanitari, violazioni delle norme sulla sicurezza negli ambienti di lavoro e un cambio di destinazione d’uso illegale dei locali dello stabile, dato che erano state costruite delle camere da letto all’interno della fabbrica.

La titolare dell’opificio, X.D., 25enne abitante a Cavriago, è stata denunciata per aver favorito la permanenza di clandestini in Italia al fine di trarne profitto dalla loro condizione di illegalita’ e per aver occupato manodopera clandestina; tre dei quattro suoi concittadini clandestini sono stati arrestati perchè già gravati da un provvedimento di espulsione. Gli altri sei cinesi trovati a lavorare erano regolari, ma erano impiegati al nero.