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Benessere: nel 2009 a Modena, un piano da 202 milioni per 287 servizi


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Quasi 202 milioni di euro per interventi rivolti ad anziani, famiglie, bambini, giovani, disabili, immigrati, indigenti, tossicodipendenti e malati, e per azioni volte a garantire la sicurezza stradale e sul lavoro. Sono quelli previsti per il 2009 dal Piano di zona distrettuale per la Salute e il Benessere sociale della città di Modena, definito da Comune di Modena, Ausl di Modena Distretto 3, Azienda ospedaliera Policlinico, enti, associazioni, imprese e cooperative del settore, che andranno a finanziare ben 287 servizi e attività.


L’area che registra il maggior investimento è quella delle ‘Patologie prevalenti’, che con 26 servizi si vede assegnati 65 milioni e 670 mila euro, pari al 32,5% delle risorse complessive. Alle ‘Politiche a favore degli anziani’, con 34 servizi, vengono destinati 42 milioni e 582 mila euro; altri 35 milioni e 200 mila vanno, invece, all’area ‘Diritti dei bambini e degli adolescenti’, che conta 58 attività.

E ancora per il ‘Contrasto alla povertà’, con 22 interventi, vengono investiti 19 milioni e 775 mila euro, mentre per le ‘Politiche a favore dei disabili’, con 33 servizi, andranno spesi 18 milioni e 191 mila euro.

Altri 9 milioni e 807 mila euro finanzieranno le 23 attività delle ‘Politiche per la sicurezza stradale e sul lavoro’, 3 milioni e 942 mila euro gli 11 servizi di ‘Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale’; 2 milioni e 808 mila euro i 49 interventi relativi all’area ‘Responsabilità familiari, capacità genitoriali e salute riproduttiva della donna’; 2 milioni e 101 mila euro le 16 attività dell’area ‘Immigrazione, asilo e lotta alla tratta’; e 808 mila euro i 15 interventi relativi alle ‘Politiche a favore dei giovani’.

Di questi 287 servizi, 129 sono volti alla Prevenzione, promozione della salute, informazione, orientamento e consulenza; 119 all’Accesso, presa in carico e frequenza nei servizi educativi e di assistenza sociale, socio-sanitaria e sanitaria di base, domiciliare e semiresidenziale; 28 all’Assistenza residenziale sociale, socio-sanitaria e sanitaria; e 11 all’Assistenza sanitaria collettiva e a quella ospedaliera.
Il piano attuativo 2009 rientra nel più complessivo Piano di zona triennale per la salute e il benessere sociale 2009-2011 del Distretto di Modena, che integra e unifica le precedenti programmazioni settoriali dei Piani sociali di zona (PdZ), dei Piani per la Salute (PpS) e del Piano delle attività territoriali (Pat) dell’Ausl.
Per il 2010 il piano triennale prevede una spesa complessiva di poco inferiore a 203 milioni di euro, così come per il 2011, seppur con una leggera crescita.
Il Comune di Modena nel 2009 avrà complessivamente a disposizione quasi 91 milioni di euro, l’Azienda Usl gestirà poco meno di 99 milioni, mentre altri enti amministreranno i rimanenti 12 milioni e 300 mila euro. Le risorse gestite dal Comune fanno riferimento per circa il 70% al settore Politiche sociali (62 milioni 692 mila euro), 17 milioni e 367 mila al settore Istruzione, 9 milioni e 711 mila euro al settore Traffico. Risorse inferiori saranno, invece, gestite da altri settori.
L’Azienda Usl, grazie al Fondo regionale Sanitario e al Fondo regionale per la Non Autosufficienza, nel 2009 stanzierà 115 milioni e 576 mila euro. Il Comune contribuirà a sua volta con 55 milioni e 604 mila euro, quasi 20 milioni arriveranno dalle rette, più di 6 milioni e mezzo dai Fondi Nazionale e Regionale, e ulteriori 4 milioni da altre fonti.

Dieci le aree di intervento
Sono 10 le aree prioritarie attorno alle quali è stata sviluppata l’attività programmatoria del Piano di zona distrettuale per la Salute e il Benessere sociale della Città di Modena: responsabilità familiari e salute donna, diritti dei minori e politiche per i giovani, immigrazione, contrasto alla povertà, contrasto dipendenze, politiche per gli anziani, per i disabili, politiche per le sicurezze e patologie prevalenti. Con questo Piano si unificano gli obiettivi dei Piani di Zona e per la Salute del Comune di Modena e del Piano Attività Territoriali dell’Azienda Usl.
L’obiettivo relativo alla famiglia comprende, oltre agli interventi economici e di sostegno rivolti a nuclei con problemi di conflittualità interna, anche servizi rivolti a donne in attesa di un figlio, neo-mamme, e donne che hanno subito violenza. Degli oltre 2 milioni e 800 mila euro destinati a quest’area, un 22% va alla partecipazione delle famiglie nella gestione dell’offerta formativa pubblica, un 16% è in supporto delle attività del Centro per le famiglie, e altrettante risorse vanno alla Comunità madre-bambino. Tra gli interventi rivolti a bambini e adolescenti rientrano i servizi d’infanzia integrativi, come ad esempio i centri estivi, quelli volti a tutelare minori in condizioni di disagio o necessità di protezione, e quelli rivolti alla prevenzione della salute e alla cura. Il 44% delle risorse dedicate (poco meno di 35 milioni e 200 mila euro) andrà al servizio nidi d’infanzia, un 10% al settore Neuropsichiatria infantile, e una percentuale equivalente rispettivamente al sostegno per l’integrazione scolastica e alla pediatria di libera scelta. Gli interventi per la fascia giovanile della popolazione sono prevalentemente di informazione, consulenza e prevenzione (come attività di educazione alla salute e di socializzazione), e di accesso e presa in carico. Oltre il 18% dei circa 808 mila euro dedicati a quest’area è destinato al Centro d’ascolto e Spazio giovani, altrettante risorse al Centro musica, un 15% al servizio civile volontario e un 11% all’attività de La Tenda. Le azioni dell’area immigrazione riguardano prevalentemente la consulenza, informazione, sostegno e orientamento, l’accessibilità ai servizi, e l’assistenza e sostegno alle persone fragili e di prevenzione e tutela sanitaria. Il 24% dei 2 milioni e 100 mila euro previsti per questo obiettivo è destinato al Progetto rifugiati, il 21% alla Rete accoglienza disagio, il 20% al progetto Oltre la strada e il 15% ad attività di consulenza, orientamento e informazione. Le azioni per il contrasto alla povertà mirano, in particolare, a sostenere le persone indigenti nelle spese per l’alimentazione e la casa, e nel reinserimento lavorativo, con forme di sostegno economico, alloggi in locazione a canone calmierato, soluzioni residenziali temporanee, ecc. A quest’area sono destinati 19 milioni e 775 mila euro, di cui un 25% agli alloggi pubblici Erp ed Extra Erp, un 19% al servizio sociale, educativo e assistenziale di base, e un 15% al Fondo sociale per accesso abitazioni in locazione. Gli interventi per contrastare le dipendenze sono prevalentemente di informazione/formazione rivolti all’intera cittadinanza, alla popolazione giovanile, e a persone ritenute potenzialmente a rischio, per prevenire l’utilizzo di sostanze e lo sviluppo di forme di dipendenza varie. L’87% dei 3 milioni e 942 mila euro destinati a questo obiettivo va in tutela, cura e riabilitazione di persone con dipendenze patologiche, un 6% in prevenzione terziaria nell’area della tossicodipendenza. Nelle politiche a favore degli anziani sono inclusi servizi ed attività finalizzate al sostegno alla domiciliarità, con contenuti a carattere sociale, socio-sanitario e sanitario, al sostegno economico, all’assistenza semiresidenziale e residenziale. Dei 42 milioni e 582 mila euro previsti per quest’area, il 45% è destinato all’assistenza temporanea o permanente in casa protetta, il 17% all’assistenza in Rsa, un altro 19% a servizi di assistenza domiciliare di varia natura. I servizi rivolti ai disabili e alle persone con problematiche psichiatriche cercano di permettere, il più possibile, lo svolgimento di una vita indipendente. Vanno dalla promozione di benessere e salute all’informazione, dall’accesso ai servizi educativi e assistenziali alle attività semiresidenziali e residenziali. A quest’area sono destinati 18 milioni e 191 mila euro, di questi il 20% va alle Rsa per disabili, altrettanti ai Centri residenziali di salute mentale, un 19% al Percorso Casa e un 12% ai Centri socio-riabilitativi diurni. Nelle Politiche per la sicurezza stradale e sul lavoro e prevenzione degli incidenti domestici rientrano principalmente servizi dell’area prevenzione, con attività di educazione, formazione e sensibilizzazione. A quest’area sono destinati 9 milioni e 808 mila euro, di cui il 90% è destinato a interventi strutturali. L’area delle Patologie prevalenti, infine, cui sono destinati 65 milioni e 670 mila euro (il contributo più consistente) ricomprende le principali azioni di competenza del Piano delle Attività territoriali del Distretto di Modena dell’Azienda Usl provinciale. In particolare sono attività di prevenzione e di assistenza sanitaria come la medicina di base (22% di risorse), la continuità assistenziale, la specialistica ambulatoriale (11%), l’assistenza farmaceutica (62,5%) e gli screening oncologici.

Il Piano per la salute e il benessere sociale 2009-2011 è stato approvato dal Consiglio comunale di Modena con il voto favorevole di maggioranza, Verdi e Rc, e contrario della minoranza.
Per maggiori informazioni: Piano benessere Comune Modena.