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Indagine sui gesti scaramantici degli automobilisti bolognesi


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cornettoNell’era del web 2.0, della tecnologia avanzata e dei progressi scientifici, una fetta ancora consistente di bolognesi rimane legata a gesti e oggetti scaramantici tipici degli stereotipi che ci contraddistinguono in tutto il mondo, anche e soprattutto quando si mettono alla guida. Lo rende noto uno studio realizzato da Nextplora per conto di Direct Line, la compagnia di assicurazioni online, che ha chiesto ai bolognesi quanto siano scaramantici e a quali gesti o oggetti siano soliti ricorrere prima di affrontare determinate situazioni come ad esempio gli spostamenti in auto.

Il risultato della ricerca ha evidenziato che il 30,5% degli intervistati ha ammesso di essere superstizioso e che nella vita di tutti i giorni ricorre alla scaramanzia per allontanare la sfortuna. Dunque la polizza assicurativa che tutela gli automobilisti da possibili esborsi economici causati dagli incidenti non basta, e il “motto prevenire è meglio che curare” a Bologna pare avere un significato legato anche alla fortuna.

Secondo la ricerca Direct Line risulta infatti che il cornetto rosso campeggia sugli specchietti retrovisori delle auto che circolano nel capoluogo emiliano nel 7,8% dei casi (contro un 11,4% a livello nazionale). A Bologna per il 19,2% dei casi si predilige tenere vicino un quadrifoglio, oggetto portafortuna per eccellenza. Meno gettonato risulta essere un oggetto personale, come ad esempio una fotografia dei familiari, scelta comunque dal 17% degli intervistati. Seguono: la coccinella (14%) e l’ elefante con la proboscide all’insù (solo 2,3%).

Anche se non si tratta di superstizione, va comunque segnalato che l’oggetto più presente nelle auto dei bolognesi rimane il santino (17,5%) o l’oggetto religioso e che quasi il 30% degli intervistati su scala nazionale ammette di tenere in macchina.

Usanza tutta italiana e bolognese, il venerdì 17 si conferma un giorno problematico per i superstiziosi, che per un buon 10,2% (che arriva al 10% anche a livello nazionale) cercano di non partire in quella data. Mentre prima di affrontare un lungo viaggio, poi, il 10,8% dei bolognesi mette in valigia il proprio portafortuna personale. E se capita di vedere qualcuno in aeroporto che compie gesti insoliti non preoccupatevi, fa parte di quel 8,6% che, per scaramanzia, ripete un certo numero di volte gli stessi gesti!

Prima di partire grande attenzione viene dedicata alla lettura dell’oroscopo dal 13% degli intervistati che ogni giorno lo consulta per argomenti diversi, come ad esempio amore, lavoro e salute. Pare incredibile ma addirittura l’11,6% degli intervistati dichiara di basare le decisioni di tutta la giornata sulla lettura dell’oroscopo! Rimane poi un 41% dei bolognesi intervistati che ha ammesso di non crederci ma, guarda caso, di leggerlo sempre.

Insomma, i bolognesi cercano la fortuna. Ma come si comportano con la sfortuna? A Bologna sono ancora moltissime le persone convinte che i gatti neri portino con loro la malasorte e si tratta di credenze talmente radicate che è quasi del tutto inutile cercare di usare la logica. Attenzione dunque se ci si imbatte in quel 14,3% degli intervistati che in auto si ferma di colpo e ricorre a un gesto scaramantico: gli ha probabilmente attraversato la strada un gatto nero. Un altro 13,5% oltre al gesto scaramantico preferisce addirittura rallentare e farsi superare da un’altra auto, per passare la sfortuna a un altro malcapitato al volante.

“Questa ricerca ci fa sorridere, ma ci offre uno spaccato di come molti bolognesi si affidino più alla scaramanzia che alla prevenzione del rischio”, commenta Barbara Panzeri, direttore marketing di Direct line. “Questo atteggiamento affonda le proprie radici nella storia del nostro Paese, ma sempre la storia ci insegna che il destino sulle strade è spesso dettato dalla poca prudenza, dalla distrazione e da atteggiamenti sbagliati al volante. Basterebbero piccole attenzioni per ridurre il numero di incidenti sulle nostre strade, senza dover ricorre a gesti scaramantici o a superstizioni”.