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Il “Rapporto sociale sulle giovani generazioni” emiliano romagnole


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“I giovani devono diventare i protagonisti di quel cambiamento nella società di cui oggi tutti avvertiamo il bisogno. Nella scuola, nella cultura, nel mondo del lavoro. Questa Regione negli anni ha molto investito sui temi dell’infanzia e dell’adolescenza, ma ora vogliamo compiere un ulteriore salto di qualità”. Lo ha detto a Bologna il presidente Vasco Errani in occasione della presentazione del primo Rapporto sociale sulle giovani generazioni realizzato dalla Regione.

“Grazie alla rete regionale della ricerca verranno assunti oltre mille giovani ricercatori. E’ un esempio concreto e purtroppo isolato in Italia – ha detto. Occorre andare avanti su questa strada, per sostenere le nuove professioni, per dare ai giovani la possibilità di mettere a frutto i loro studi e di farlo lavorando in Emilia-Romagna, per promuovere la creatività giovanile e la cittadinanza attiva.” Secondo Errani ci sono anche grandi questioni culturali che vanno affrontate. A partire dalla necessità di lavorare sull’identità di una società che cambia, sostenendo il dialogo, le relazioni, rafforzando il senso di comunità, governando una società che è già oggi multietnica.

Il Rapporto una sorta di bilancio sociale sulle politiche giovanili, è il secondo realizzato dalla Regione, dopo quello sugli anziani, per fare il punto sugli interventi realizzati e per avviare su questi un confronto con i diversi settori della società. Il riferimento fondamentale è la legge quadro sulle nuove generazione varata nel 2008 che ridisegna l´architettura del welfare per le politiche giovanili in Emilia-Romagna e prevede politiche integrate nei diversi settori: dalla scuola ai servizi sociali, dalla sanità all´accesso al credito, dall´integrazione sociale alle opportunità d´inserimento nel mondo del lavoro. La legge è rivolta alla fascia d´età compresa tra zero e 35 anni e offre anche ai privati la possibilità di ottenere finanziamenti sui progetti: dall´associazionismo allo sport, dalla cultura all´intrattenimento, coinvolgendo oratori, centri sociali, strutture sportive e le diverse agenzie educative.

Quanti sono i giovani in Emilia-Romagna

Al 1° gennaio 2009 gli emiliano-romagnoli con meno di 35 anni erano 1.480.511, pari al 34% della popolazione totale (4.337.966), a fronte di una percentuale media nazionale del 37%.

Un dato, quello del 34%, che colloca l’Emilia-Romagna al quinto posto in Italia tra le regioni più “anziane”, e che sembra destinato a non modificarsi nei prossimi venti anni.

Secondo le previsioni della stessa Regione infatti nel 2028, i giovani emiliano-romagnoli fino ai 35 anni saranno cresciuti del 16,5%, ma un aumento analogo si sarà verificato anche per la popolazione complessiva. La presenza di giovani non è uniforme sul territorio regionale e appare più alta in quelle aree (la pianura reggiana, il riminese, parte del modenese e del parmense) dove maggiore è la presenza di immigrati. La popolazione straniera ha infatti una struttura per età più giovane della nostra, con un’incidenza delle fasce più giovani pari al 59% del totale.

Nei prossimi venti anni, l’aumento delle fasce di popolazione più giovani, legato alla ripresa del tasso di fecondità trainato in particolare dalla componente straniera, toccherà particolarmente la fascia d’età 11-18 anni per la quale è stimata una crescita del 36%.