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Regionali, Soragni: non sono una banderuola


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Illazioni, fantapolitica e notizie non veritiere. La mancata disponibilità del sindaco Raimondo Soragni a correre per il Partito Democratico nelle prossime elezioni regionali ha scatenato una serie di reazioni che ha sorpreso il primo cittadino finalese.

“Ho tolto la mia disponibilità a candidarmi – spiega – per evitare al partito l’imbarazzo di dover decidere, perché, come qualche sagace giornalista ha scritto, conoscevo le difficoltà nell’accordarsi sul mio nome. Speravo, con questa decisione, di far tacere il tam-tam mediatico che da oltre un mese mi vede coinvolto mio malgrado, E invece continuo a leggere operazioni di fantapolitica o di accordi già sottoscritti. Ho già annunciato che mi prenderò qualche giorno di riflessione e poi deciderò il mio futuro partendo da un unico assunto: ho ancora tante battaglie aperte, a partire dal deposito gas di Rivara. Ho intenzione di portare avanti queste mie battaglie, siano esse in Regione oppure anche fuori dai confini istituzionali, con o senza un partito alle spalle. Perché stavolta non è in gioco soltanto la dignità politica di un uomo, ma la serenità di un territorio che, a oggi, patisce drammaticamente la crisi economica e le difficoltà di sviluppo.

Perciò, come già fatto in precedenza, chiedo che la si smetta di parlare di Soragni. Non sono una banderuola, non ho mai chiesto un posto in Regione, semmai me lo hanno proposto a più riprese; non vado dove tira il vento, anzi: vado dove mi hanno sempre portato le mie idee e laddove le mie idee sanno di poter trovare un terreno fertile su cui attecchire. Al segretario Davide Baruffi, a cui non posso che rivolgere i miei ringraziamenti per la passione e il tatto usato verso di me negli ultimi giorni, dico soltanto una cosa: spero che continui a esserci la massima condivisione su alcune battaglie decisive per l’intera provincia modenese”.