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Detenuto si impicca con lenzuola nel carcere di Parma


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Un detenuto italiano di circa 30 anni si e’ ucciso ieri sera nel carcere di Parma impiccandosi con le lenzuola, facendo salire a quota 42 il numero di suicidi dall’inizio dell’anno nelle carceri italiane. Lo rende noto Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del sindacato di polizia penitenziaria Sappe. Un agente della penitenziaria, ha spiegato il sindacalista, “e’ intervenuto immediatamente, ma non ha potuto salvare il detenuto, ristretto in una sezione detentiva nella quale ci sono altri 50 reclusi”.

”Si trattava di un detenuto al quale restavano da espiare meno di due anni di reclusione” e, ha aggiunto il dirigente del Sappe, ”era seguito attentamente, tant’e’ che lo psichiatra lo aveva visitato due giorni prima”. Per il Sappe, “probabilmente sarebbe stato opportuno approvare definitivamente il disegno di legge Alfano sulle pene detentive brevi, prima della pausa estiva. Nel solo carcere di Parma – si fa notare – ci sono circa venti detenuti che potenzialmente potrebbero usufruire di quella legge, oltre al fatto che il Corpo di polizia penitenziaria potrebbe finalmente avere i 2.000 agenti di cui si parla ormai da due anni”.

Durante spiega poi come a Parma ci sono 539 detenuti, a fronte di una capienza di 418 posti detentivi, mentre mancano piu’ di 50 agenti. “Bisogna ricordare – prosegue – che nel carcere emiliano ci sono tre sezioni detentive chiuse, le quali non possono essere aperte per mancanza di personale. In Italia ci sono circa 6.000 posti detentivi inutilizzati per mancanza di agenti. Infatti ne mancano 6.500 dalle piante organiche. Sarebbe quindi opportuno prevedere l’assunzione di almeno altri 3.000 agenti di polizia penitenziaria, oltre ai 2.000 gia’ previsti, in modo da poter aprire tutte le strutture ancora chiuse, come Trento, Ancona, Rieti (aperto solo in parte), il centro clinico di Catanzaro e tanti altri. Solo in Emilia-Romagna, se ci fosse il personale, si potrebbero ricavare a breve oltre mille posti detentivi. A Rimini, per esempio – conclude – c’e’ anche una sezione chiusa per mancanza di agenti, mentre dieci detenuti continuano ad essere ristretti in 12 metri quadrati”.