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Bologna, la casa della solidarietà: una risposta concreta alle nuove povertà


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Sette appartamenti perfettamente ristrutturati, quattro magazzini e due uffici. Sono questi i locali messi a disposizione da ASP Poveri Vergognosi a favore di persone anziane e adulti a rischio di emarginazione e povertà, nel pieno rispetto dei concetti di accoglienza, temporaneità ed autonomia.

“L’avvio di questa iniziativa per la città di Bologna – dichiara Paolo Ceccardi, presidente di ASP Poveri Vergognosi – risponde ad un nuovo bisogno di tante famiglie o persone singole che sono costrette ad affrontare inaspettatamente una difficoltà economica. Oggi il problema della carenza abitativa non investe più le fasce di popolazione in condizione di povertà, ma raggiunge un’ampia parte di persone che, per diverse ragioni, può passare improvvisamente da una situazione di stabilità economica ad una condizione di fragilità e vulnerabilità sociale”. “Inoltre, l’accesso ad una casa in affitto è diventato un problema serio non solo per le famiglie a basso reddito e per quelle ormai sulla soglia della povertà, ma anche per quelle con reddito medio. E’ a partire da queste riflessioni che abbiamo deciso di promuovere un progetto per garantire l’accesso ad alloggi qualitativamente buoni a prezzi sostenibili per tutte le famiglie che, pur non avendo diritto ad una casa in edilizia residenziale pubblica (ERP), sono parte di quella fascia di reddito che manifesta significative difficoltà economiche per muoversi sul libero mercato dell’abitazione in proprietà o in affitto”.

Nello specifico, la palazzina di quattro piani acquistata e ristrutturata dall’ASP Poveri Vergognosi è situata in Via Barozzi n°7, a 100 metri dalla stazione centrale e limitrofa al ponte di Galliera. L’immobile è costituito da sei monolocali con metratura che varia da 23 mq a 27 mq e da un mini appartamento ubicato su due livelli con doppi servizi di circa 50 mq. Al piano terra poi vi sono 2 locali adibiti ad uffici di 42,7 mq e 21,68 mq; oltre a 4 vani per magazzini. Per finire la palazzina è circondata da una corte disponibile per posti auto di circa 320 mq.

Casa della solidarietà però non significa soltanto alloggi ma anche servizi con forte connotazione sociale che permettano di promuovere la fuoriuscita dalla condizione di disagio. “In questa fascia – sottolinea il presidente – non troviamo solo ragazze madri, anziani, vedovi ed immigrati ma più in generale tutta una generazione di trentenni e quarantenni coniugati e non che vorrebbero una casa forse solo per un periodo di tempo senza vendere l’anima alle banche per tutta la loro esistenza; per poi ritornare, quando le condizioni economiche lo permettono, a riposizionare la loro domanda sul libero mercato”.

In questo contesto, il progetto di ASP mira a promuovere la realizzazione di mini appartamenti destinati all’accoglienza ed all’ospitalità, orientati a fornire risposte temporanee per persone in situazione di momentanea difficoltà e bisogno. Tale temporaneità infatti se non viene affrontata con strumenti appropriati rischia in breve tempo di trasformarsi in cronicità permanente ovvero in povertà grave.

Con l’intento di promuovere la transitorietà e permettere ad ogni utente o nucleo famigliare un’uscita in dignità dal progetto di Social Housing ASP prevede inoltre di mettere a disposizione numerosi servizi quali: Portineria Sociale Diurna, Microcredito (piccoli prestiti fino ad un massimo di 3.000 euro per superare le emergenze della crisi economica), Orientamento e informazioni per il lavoro, Spesa Sociale Alimentare (Last Minute Market e Banco Alimentare), Conto corrente Etico (a Zero spese reali comprese quelle di accensione del conto con un interesse del 1% valido per tutto il periodo di permanenza), Spazio protetto con Telecamere, Tutoraggio dell’Economia Familiare per responsabilizzare gli utenti del nucleo fino alla fuoriuscita dalla casa della solidarietà.

“Al fine di promuovere la raccolta di eccedenze alimentari e la relativa consegna a persone bisognose – conclude il presidente Ceccardi – ASP ha siglato un accordo con la Fondazione Banco Alimentare Emilia-Romagna Onlus e con l’Associazione Banco di Solidarietà Bologna concedendo loro in comodato d’uso cinque locali di Via Barozzi (quattro magazzini ed un ufficio) dove potranno svolgersi le attività di raccolta di eccedenze alimentari e la relativa consegna a persone bisognose”.