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Premio della Fondazione Gates a ricerca bolognese su Aids


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Dal 2008 nell’ambito dei “Grand Challenges Explorations” la Fondazione Bill e Melinda Gates, premia le idee più audaci e maggiormente innovative in tema di Sanità globale. Per l’ultima tornata sono stati selezionati 65 progetti tra gli oltre 2400 che hanno partecipato alla sfida. Uno di questi, l’unico italiano, è stato presentato dal Dott. Alessandro Ripalti dell’Unità Operativa di Microbiologia del Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna, diretta dalla Prof. Maria Paola Landini. La ricerca ha come titolo: “Un cavallo di Troia contro l’Aids” e sarà condotta in collaborazione con i Professori Maria Carla Re e Davide Gibellini del settore Retrovirus della stessa U.O. di Microbiologia del S.Orsola.

Alessandro Ripalti è un ricercatore ospedaliero che da anni conduce attività di ricerca sui meccanismi coi quali i virus causano patologie umane. Laureato in Chimica e tecnologie farmaceutiche, ha lavorato a lungo presso l’Universita’ di Stanford, ma da tempo è rientrato a Bologna. In questi anni ha pubblicato articoli sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali mettendo a punto anche 10 Brevetti. Nel 2007 ha fondato l’Associazione italiana per la ricerca sui Virus (AIRV) di cui e’ presidente.

Il premio di 100.000 dollari a supporto del progetto permetterà di verificare la realizzabilità dell’eradicazione del virus AIDS mediante terapia genica. Si tenterà, infatti, d’invertire l’attività di un enzima responsabile dell’integrazione del virus all’interno delle cellule. L’enzima sarà modificato in modo che non favorisca più l’integrazione del virus nelle cellule, ma la sua dis-integrazione. L’approccio si configura come una vera e propria cura risolutiva dell’ AIDS mentre al momento si dispone solo di farmaci che tengono a bada il virus, ma non lo eradicano. Se i risultati preliminari saranno promettenti il progetto potra’ ricevere fino a 1 milione di dollari perche’ venga portato a termine.

Grand Challenges Explorations è un’iniziativa quinquennale che prevede oltre 100 milioni di dollari di finanziamenti agli scienziati che esprimono idee audaci, altamente competitive e con un approccio non convenzionale per portare significativi progressi alla salute nel mondo e, in particolare, ai Paesi in via di sviluppo. Le proposte sono esaminate e selezionate molto severamente da un Comitato presieduto dal premio nobel Harold Varmus e composto da membri della Fondazione e da esperti esterni, tutti scienziati di fama internazionale.