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Venerio Martini, dall’arte pittorica alla ceramica artistica decorativa e la Scuola Ceramica di Sassuolo


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Inaugura martedi 7 Dicembre 2010 alle ore 18 la mostra antologica di Venerio Martini “Dall’arte pittorica alla ceramica artistica decorativa e la Scuola Ceramica di Sassuolo”. La mostra si terrà presso la Sala Biasin in via Rocca, 22 a Sassuolo.

Venerio Martini è nato a Braida di Sassuolo l’8 giugno 1899.

Finiti gli studi ginnasiali, sentì prepotente l’inclinazione alla pittura e si iscrisse all’Istituto di Belle Arti di Modena, appassionandosi alla “decorazione pittorica” sotto la guida di Camillo Verno. Nel1917 partì per il fronte come geniere e gli fu compagno un altro pittore modenese: Arcangelo Salvarani. Congedatosi nel1921 frequenta gli ultimi due anni di Belle Arti. Diplomato, inizia come decoratore murale in abitazioni gentilizie e decora diverse chiese.

In questi anni insegna come docente alIa scuola serale di disegno per operai “Giacomo Cavedoni” di Sassuolo fino al ’37 anno in cui entrerà in ruolo ed insegnerà Disegno e Storia dell’ Arte negli Istituti Magistrali e Licei Scentifici nelle sedi di Crema, Salerno ed infine a Parma.

Pur lavorando a Parma risiedeva a Modena dove impiantò “il primo forno elettrico della zona”, perfezionando le sue ricerche nel campo della decorazione ceramica. La Famiglia Marazzi intuì subito le possibilita della piastrella decorata e danno carta bianca al Martini al quale affidano l’incarico di creatore di prototipi.

Quando si scriverà la storia delle piastrelle decorate che si trovano ormai in tutto il mondo, la “voce” Venerio Martini dovrà avere il giusto rilievo: (Ferruccio Veronesi).

Nel 1951-52 insegna ceramica alla Scuola Provinciale  per l’lstruzione Tecnica di Sassuolo.

Mentre Martini dipingeva su ceramica non trascurava l’olio, l’acquerello e il disegno, seguendo se stesso con sentita ispirazione, rilevava aderenza alla realtà, facendole rivivere in un immediato e profondo vibrare e cogliendone con calore e con sapiente dosatura dei toni e degli effetti cromatici. Le sue opere pertanto (pensiamo alle illustrazione dell'”Orlando Furioso”  o delle scene di caccia su ceramica) sono rivelatrici di buon modellato incisivo e di limpidita genuina e narrativa. Egli ritrae veramente con sincerità ed acutezza di visioni le cose che rende con segno rapido e conciso, con chiarezza e profondita.

Suoi affreschi si trovano a Salvarola, Cerredolo, Bebbio, l’Oratorio della Madonna di San Michele, l’ altare in sagrestia del Duomo di Modena dove viene tuttora conservato il “braccio” di San Geminiano ed i restauri del Sacro Tronco in San Francesco e San Giorgio in Sassuolo.

I suoi pannelli in ceramica degni della sua più alta espressione, sono il Duomo di Modena e Ie sue “Sacra Famiglia”, spesso raffiguranti sullo sfondo il fiume Secchia, probabilmente suo maggior luogo di ispirazione pittorica e simbolo di vita. Nel ’62 ritiratosi a Forio d’lschia dipinge su ceramica dodici grandi pannelli per il Santuario di San Francesco da Paola.

Numerose Ie opere ceramiche, acquerelli, disegni si trovano in ltalia ed all’ estero in collezioni pubbliche e private.

Rare le mostre personali, un vero artista. Muore a Modena il 4 febbraio 1973.

Bibliografia:

F. Veronesi, Artisti raccontati, Poligrajico Artioli Modena
L. Frigieri Leonelli, Arte Modenese tra Otto e Novecento
A. Barbieri, A regola d’Arte, Mucchi Editore
Gazzetta di Parma
II Resto del Carlino
Comune di Sassuolo

Orari di apertura 10 – 13 e 17 – 19  – dal 7 al 12 Dicembre 2010