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Biodiversità, al via un’indagine per conoscere lo stato di conservazione ambientale in Emilia-Romagna


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Al via la prima indagine sulla biodiversità in Emilia-Romagna: una vera propria mappatura per conoscere lo stato di conservazione ambientale in regione, in linea con le indicazioni dell’Unione europea e con l’obiettivo stabilito nello scorso mese di ottobre a Nagoya in Giappone in occasione della decima conferenza Onu sulla biodiversità: arrestare entro il 2020 l’erosione di specie e habitat naturali.

L’annuncio arriva in occasione del convegno svoltosi oggi a Bologna, per iniziativa della Regione, “Conservare e valorizzare la biodiversità: le sfide che abbiamo davanti”.

“Il tema della biodiversità – ha sottolineato l’assessore regionale all’ambiente Sabrina Freda – può essere affrontato solo in un’ottica trasversale e con l’impegno di tutti, integrando cioè le diverse politiche settoriali entro una strategia di lungo periodo e con il concorso dei diversi livelli di governo: Enti locali, Regioni, Stato. La sfida da raccogliere è quella della sostenibilità, quindi di uno sviluppo futuro che sappia coniugare economia-sociale-ambiente. Purtroppo ciò non sta accadendo. A cominciare dal Governo nazionale, che continua a ridurre le risorse destinate alle politiche ambientali. Per i soli trasferimenti previsti dalle leggi Bassanini, il taglio annuale con cui l’Emilia-Romagna deve fare i conti tocca i 25 milioni di euro, le risorse che negli anni passati venivano utilizzate per finanziare i Piani triennali di azione ambientale. E’ evidente che serve finalmente una strategia nazionale concreta sulla biodiversità, ed è fondamentale che sia sostenuta da risorse altrettanto concrete. ”

L’indagine sulla biodiversità, promossa dalla Regione e finanziata dal Piano regionale di sviluppo rurale, dovrà concludersi entro il 2013 e sarà realizzata nelle aree che compongo la Rete Natura 2000: i 153 Siti di Interesse Comunitario e Zone di Protezione Speciale, previsti dalla direttiva europea Habitat, per un’estensione complessiva di 260 mila ettari, pari al 12% del territorio emiliano-romagnolo.

La mappatura, oltre a una finalità conoscitiva, avrà anche un obiettivo operativo. Fornirà infatti le indicazioni per la messa a punto dei Piani di gestione dei SIC e delle ZPS, da parte degli Enti Parco e delle Province. I Piani – uno per ognuno dei 153 siti – fisseranno le “buone pratiche” e le indicazioni gestionali per frenare l’erosione di biodiversità e valorizzare le attività sostenibili.