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Uno ‘scherzetto’ agli evasori: i controlli dell’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna nella notte di Halloween


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Talloncini colorati, gettoni e documenti non fiscali al posto degli scontrini, incassi fino a 40mila euro totalmente in nero, guardaroba traboccanti di abiti non battuti alla cassa, lavoratori in nero e finte associazioni, baristi e cameriere che lavorano gratis per una sera. Sono queste le “maschere” dell’illegalità indossate per evadere il fisco, scoperte da Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna e SIAE con l’operazione Halloween II, realizzata nei confronti di 27 locali che nella notte del 31 ottobre organizzavano serate a tema. Dietro l’apparenza di normali avventori, i team di funzionari hanno prima monitorato le casse dei guardaroba e dei bar per verificare la corretta emissione dello scontrino fiscale, poi si sono presentati e hanno contestato ai gestori le irregolarità riscontrate. Questa la mappa delle irregolarità, suddivisa per provincia.

I controlli nel capoluogo di regione – A Bologna, un locale ha omesso 264 scontrini sugli abiti depositati al guardaroba, per un ricavo non contabilizzato di quasi 800 euro: un peccato “veniale” se confrontato con i 6mila euro di incassi non registrati (su 13mila euro incassati, solo 7mila euro sono stati regolarmente registrati). Una voglia di “evasione” che ha contagiato anche un’altra discoteca cittadina, per la quale il confronto tra l’incasso effettivo e quello scontrinato non lascia dubbi: su 3.300 euro presenti in cassa al momento della chiusura, solo 1.700 sono stati regolarmente registrati.

Reggio Emilia – La notte di Halloween ha fatto togliere la maschera, suo malgrado, a una associazione di “promozione sociale” che in realtà svolgeva attività commerciale a tutti gli effetti, con tanto di vocalist, dee jay e ragazze immagine, tutti in nero, e quasi 2mila persone in sala: in questo caso l’incasso non battuto è stato di 7.500 euro, ai quali vanno aggiunti oltre 30mila euro ricavati dai biglietti venduti in prevendita. Nella stessa provincia, una discoteca non solo aveva dimenticato più di 300 scontrini e 120 abiti nel guardaroba, ma non si era preoccupata neppure di una schiera di 12 lavoratori in nero; altri tre lavoratori in nero sono stati individuati in un terzo locale.

Ferrara – In una discoteca ferrarese i controlli di cassa hanno evidenziato una discrepanza tra gli incassi effettivi e quelli registrati di quasi 4mila euro; sempre nel capoluogo estense, in un altro locale gli scontrini rilasciati si fermavano a quota 20, nonostante la presenza in sala di oltre mille persone.

Modena – Si distingue, in negativo, anche una discoteca del modenese, con 800 scontrini non emessi tra bar e guardaroba, per un importo evaso di quasi 3.000 euro; in un altro locale della provincia, risultato in regola sotto il profilo fiscale, sono stati scoperti tre lavoratori in nero.

Piacenza – I due locali controllati nel piacentino sono risultati irregolari: in un caso sono “scomparsi” dalle casse circa 300 euro, mentre in un altro locale l’incasso nascosto al fisco si aggira sui 700 euro.

I controlli nel resto della regione – Sfiora i 1.000 euro l’evasione scoperta a carico di un locale parmense, i cui scontrini superavano di poco i 100 euro. Nel riminese, l’accesso a un night ha rilevato l’omissione di circa 900 euro, tra imposta sugli spettacoli e scorretta applicazione dell’aliquota Iva, oltre a 5 lavoratori in nero. “Positiva” ai controlli anche una società con sede a Ravenna, che organizzava spettacoli nascondendosi dietro lo schermo di un’associazione culturale.

Non solo evasori. Non è tutto “nero” nella notte di Halloween. Per cinque locali, due nel riminese, uno a Cesena, Ravenna e Parma, i controlli di cassa non hanno evidenziato irregolarità.