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Le Cantine di Carpi e di Sorbara vanno verso la fusione


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Il progetto, approvato all’unanimità dai due consigli di amministrazione, è stato depositato nei giorni scorsi alla Camera di commercio di Modena. L’ultima parola spetta ora agli oltre 1.300 soci delle due cooperative, che saranno informati con specifiche riunioni già convocate per fine febbraio e primi di marzo prossimi. Sono previste ad aprile, invece, le assemblee con le quali i consigli di amministrazione chiederanno ai soci il via libera definitivo per procedere con la fusione. Se approvata, l’integrazione tra le Cantine di Carpi e di Sorbara, entrambe aderenti a Confcooperative Modena, porterà alla nascita di una cooperativa vitivinicola da venti milioni di euro di fatturato e che, con quasi mezzo milione di quintali di uva lavorata, produrrà da sola un terzo del Lambrusco Dop e Igp attualmente disponibile sul mercato. «Si tratta di un progetto strategico per il futuro delle due nostre cooperative – afferma il presidente della Cantina di Carpi, Fausto Emilio Rossi – La nostra Cantina, per esempio, che vende solo vino sfuso, potrà cominciare a proporsi anche nell’imbottigliato attraverso un’alleanza con il gruppo Bautista Martì, leader del settore in Spagna, e anche intensificando sinergie con primaria clientela nazionale». «Ci saranno sviluppi interessanti sia sul versante della produzione che della commercializzazione – aggiunge il presidente della Cantina di Sorbara, Carlo Piccinini – Grazie alla diversificazione dei nostri vini, potremo aggredire con più forza i mercati. Inoltre ci saranno ricadute positive nei territori in cui siamo presenti, cioè le province di Modena, Reggio Emilia e Mantova». Il progetto di fusione tra le Cantine di Carpi e di Sorbara è accolto con soddisfazione da Confcooperative Modena, che ha fornito tutta l’assistenza e consulenza tecnica e fiscale. «Integrazione, internazionalizzazione e innovazione sono le tre parole d’ordine per il settore vitivinicolo modenese e italiano – dichiara il presidente di Confcooperative Modena, Gaetano De Vinco – L’auspicata nascita di una grande cantina conferma il ruolo aggregante della cooperazione. Le dimensioni adeguate delle produzioni e dei fatturati consentiranno di sopportare meglio gli aumenti dei costi generali, elaborare politiche commerciali più efficaci e raggiungere mercati altrimenti irraggiungibili, valorizzando così sempre meglio – conclude De Vinco – il lavoro dei soci e i prodotti tipici del nostro territorio».