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Il Comitato popolare mirandolese sulla Mirandola del post sisma


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“Nella Mirandola del post sisma Viale Gramsci non è più solo la lunga strada di collegamento tra il centro, la zona industriale e la stazione dei treni, ma oramai si può definire l’arteria principale della città. A causa della chiusura del centro storico gravemente danneggiato,V.le Gramsci ha visto spuntare ai suoi lati decine di container e attività commerciali facendolo diventare il fulcro della vita cittadina. Tant’è vero che ogni sabato vi si svolge anche il mercato. Ma questa zona non ha visto solo il fiorire di commercio e artigianato ma purtroppo anche di attività meno nobili e decisamente più dannose. Infatti – scrive il C.P.M. – grazie ad alcune segnalazioni fatte al Comitato popolare mirandolese, abbiamo potuto constatare come l’area dell ex Covalpa sia di fatto diventata una discarica abusiva. Nel piazzale che da su via Bruino vi è accatasta un enorme quantità di legname, ferro, lana di vetro e altro materiale non identificabile. E’ chiaro che questo materiale non provenga dallo stabilimento dell’ex industria alimentare in quanto nella stessa non ci sono segni tangibili di un cantiere attivo. Quindi è facile dedurre che siano rifiuti provenienti da altri cantieri e parcheggiati lì con il bene tacito dei proprietari. La questione si fa ancora più chiara andando a vedere chi è il proprietario dello stabile: una ditta di costruzioni oramai tristemente nota nell’area modenese.

Come Comitato – prosegue la denuncia – ci chiediamo come sia possibile che in una zona così frequentata, con un asilo a poco più di 200m, densamente popolata e trafficata si possa permettere, in barba alle regole sullo smaltimento e trattamento dei rifiuti, depositare prodotti dannosi alla salute (lana di vetro) senza alcun tipo di controllo o conseguenza!!

Inoltre questo va ad aggravare una situazione di degrado che da anni coinvolge l’area ex Covalpa. Infatti dopo essere stata acquistata, non solo è stata lasciata in totale stato di abbandono, ma sui tetti del capannone continuano a esserci, senza alcun tipo di manutenzione, centinaia o forse migliaia di lastre del famigerato e cancerogeno eternit!!

Come C.P.M. abbiamo già sollecitato il Comune e soprattutto la figura del Sindaco a vigilare sullo smaltimento delle macerie post sisma (in quanto il decreto 74 presenta una falla sulla questione del controllo lasciandolo a tutti gli effetti nelle mani dei privati), ottenendo la promessa di un incontro con Arpa. A distanza di 2 settimane dobbiamo constatare che la promessa è rimasta tale e i nostri timori si sono rivelati fondati.

Se sulla questione degli aiuti economici che tardano (???) ad arrivare il problema va ricercato in primis dalla incapacità e sottovalutazione del governo Monti, sulla questione della tutela della salute e del territorio le amministrazioni comunali devono assolutamente essere vigili competenti e inflessibili.

Il C.P.M. anche grazie all’aiuto dei cittadini continuerà a tenere gli occhi aperti pronto a contrastare chi lucra sulla nostra salute”.