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Martedì sera le commemorazioni di Nino e Geppo


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Le sezioni ANPI dei Comuni di Baiso, Sassuolo, Castellarano, Fiorano esprimono la Loro piena soddisfazione per la riuscita e crescente partecipazione, nel secondo anno, alla Commemorazione dei caduti partigiani della Brigata Costrignano Stefano “Nino”Piccinini e Giorgio “Geppo” Fontana, l’uno di Sassuolo l’altro di Castellarano, amici e compagni di lotta, caduti il 23 giugno del 1944 e ricordati nel giorno del Settantaseiesimo della morte.

Si sono avvicendati nei due luoghi gli amministratori per i discorsi istituzionali ed in particolare a Poggio del Bue di Levizzano di Baiso dove fu colpito a morte Stefano Piccinini Fabrizio Corti, sindaco di Baiso, che ha sottolineato come stia molto a cuore alla sua comunità la conservazione del luogo e la memoria esemplare di questi giovani combattenti per la democrazia e la libertà,  il vicesindaco e Assessore alla Cultura di Baiso Fabio Spezzani, che  ha ideato l’evento memoriale  e che ha tracciato un profilo umano del giovane studente sassolese e l’Assessore all’Urbanistica di Sassuolo Ugo Liberi, che ha sottolineato il valore della celebrazione.

A Sassuolo nei pressi del muro dello Stadio comunale dove fu fucilato Giorgio Fontana,  ha preso la parola il sindaco di Castellarano e Presidente della Provincia di Reggio Emilia Giorgio Zanni di ritorno dalla commemorazione dell’eccidio della Bettola (Vezzano sul Crostolo), dove i nazi-fascisti uccisero 3 partigiani e 32 civili fra i quali Pietro Varini,  un bambino di appena 15 mesi. Zanni ha ricordato come in entrambi i casi, alla Bettola e al Poggio del Bue di Levizzano di Baiso, il gruppo dei partigiani stesse operando per far saltare un ponte e interrompere gli accessi alla Linea Gotica. Secondo Zanni il “ponte” è un simbolo per tutti noi, infatti come esprime la poesia di Italo Calvino “Oltre il ponte”, essi vedevano oltre il presente di morte e oltre la guerra la loro vita futura e “tutto il bene del mondo” che la loro giovinezza avrebbe realizzato, e oggi i loro cippi sono la pietra d’inciampo, il testimone che noi prendiamo per contribuire in prima persona alla costruzione della società ispirata ai valori di umanità, democrazia e giustizia sociale in cui essi  hanno sperato  e per il quali hanno lottato strenuamente. Dopo il ringraziamento del  sindaco di Baiso è intervenuto a nome dell’Amministrazione comunale ospite l’Assessore all’urbanistica Ugo Liberi. Ha assistito alla cerimonia  il sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani. Era presente una congiunta di Giorgio in rappresentanza della famiglia Fontana.   Maria Antonia Bertoni a nome delle ANPI ha tracciato un quadro storico dei tragici venti mesi che precedettero la morte dei due ragazzi e ha narrato la violenza introdotta  dal fascismo nella vita delle comunità della valle del Secchia sin dal 1921-22, quando le giunte democratiche di Sassuolo e Castellarano vennero tolte di mezzo dallo squadrismo, fino ad arrivare al tragico epilogo della guerra in casa.  L’impegno a ritrovarsi il prossimo anno ha chiuso la celebrazione.