Difficile fare vera integrazione, perché quando si sceglie la via corretta, di solito non è fatta di banale buonismo, o di vaghi sentimenti di solidarietà. Il vincolo della conoscenza dell’Italiano per gli stranieri, è in realtà non un modo per limitare la loro libertà, al contrario uno strumento per aiutarli a inserirsi nella nostra società, attraverso lo strumento più immediato, quello del linguaggio.
E’ ovviamente un percorso complesso, con un avvio che può essere difficoltoso, ma il Governo ha scelto quella che deve essere la strada maestra: chiedere a chi voglia svolgere un’attività lavorativa con un permesso permanente per il nostro paese, di conoscere la nostra lingua, per poter primariamente far valere i propri diritti, comprendere quali sono i doveri che sono richiesti.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)