Mille origami per un progetto di pace. Un incontro a scuola per parlare di pace e realizzare le gru di carta che si ispirano alla storia di una bimba giapponese.
L’assessora regionale all’Agenda digitale e Legalità, Elena Mazzoni, ha partecipato oggi assieme alla sindaca di Roveleto di Cadeo Maria Lodovica Toma e agli animatori del progetto, a un incontro con i bambini e le bambine della scuola primaria “Luigia Uttini”, in provincia di Piacenza, per realizzare le gru della pace.
“Ho incontrato gli alunni per parlare di un tema fondamentale: la pace. Un valore che riguarda tutti, grandi e piccoli, e che nasce dai gesti quotidiani, dalle parole gentili, dall’aiutarsi e dal lavorare insieme- ha commentato l’assessora Mazzoni-. Ho aderito con convinzione al progetto Gru della Pace, ispirato alla storia di Sadako Sasaki, una bambina giapponese che dopo la guerra si ammalò a causa della bomba atomica”.
“In Giappone- prosegue l’assessora – si dice che chiunque ripieghi mille gru di carta possa vedere realizzato il proprio desiderio. Sadako iniziò a piegare le sue gru, sognando la guarigione e la pace per tutti i bambini del mondo. Anche se il suo desiderio personale non si è avverato, il suo coraggio ha fatto il giro del mondo: oggi, migliaia di bambini continuano a piegare le gru per portare avanti il suo sogno di pace”.
“Durante la mattinata, ho realizzato assieme ai bambini una gru di carta, come simbolo di un messaggio collettivo: ogni gru, unita a quelle degli altri, diventa un ponte tra i bambini di tutto il mondo, veri ambasciatori di pace con i loro disegni e i pensieri”.
Il progetto Gru della pace
Dal 2007 sono state realizzati e consegnati in varie scuole della città di Nagasaki oltre 12.000 origami, coinvolgendo altrettanti bambini. Nelle classi sono passati amministratori, religiosi, intellettuali, artisti che hanno voluto aiutare i bambini nel loro lavoro.
Per informazioni sul progetto: www.grudellapace.net
Più di 620 ettari di nuovi frutteti realizzati in Emilia-Romagna, in grado di far fronte in modo più efficace alle conseguenze dei cambiamenti climatici, alle fitopatie e ai fenomeni atmosferici sempre più estremi. È questo il primo, importante risultato del progetto “Frutteti protetti”, promosso dalla Regione nel 2024.
L’obiettivo complessivo è ancora più ambizioso: realizzare oltre 1.000 ettari di nuovi frutteti protetti entro il 2026 e adeguare strutturalmente altri 2.500 ettari di coltivazioni esistenti, grazie a una dotazione finanziaria complessiva di 70 milioni di euro, stanziata dalla Regione attraverso i fondi dello Sviluppo rurale e i Programmi operativi delle Organizzazioni dei produttori ortofrutticoli.
A un anno esatto dal lancio dell’iniziativa – avvenuto durante Macfrut 2024 – un primo bilancio del progetto coincide con l’inaugurazione, oggi, alla Fiera di Rimini, dell’edizione 2025 del salone internazionale dell’ortofrutta, a cui hanno partecipato il presidente della Regione, Michele de Pascale, e l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi. Un bando regionale che ha visto l’adesione di ben 164 imprese agricole, che hanno investito per innovare e mettere in sicurezza le proprie produzioni. Le domande arrivate hanno superato le risorse disponibili, e stanno generando investimenti per 43 milioni di euro a fronte di una dotazione finanziaria di 26, a dimostrazione del forte interesse del settore per il progetto.
“Con il progetto Frutteti Protetti– sottolinea Mammi–, abbiamo scelto di intervenire in modo strutturale su una filiera fondamentale per l’agricoltura emiliano-romagnola, che da anni affronta difficoltà crescenti a causa dei cambiamenti climatici, con eventi estremi sempre più frequenti e impattanti. Per questo finanzieremo tutta la graduatoria mettendo i 3 milioni di euro mancanti. Non si tratta di una risposta emergenziale, ma di una strategia organica, costruita insieme al mondo agricolo e alle rappresentanze professionali, con l’obiettivo di dare prospettive concrete a un settore in sofferenza. A distanza di un anno dal lancio del primo bando- prosegue Mammi-, possiamo già contare su 627 ettari di nuovi impianti realizzati e su una programmazione che mette a disposizione oltre 70 milioni di euro da qui al 2026. Risorse importanti, che saranno destinate non solo alla realizzazione di nuovi frutteti protetti, ma anche all’adeguamento di quelli esistenti, al rafforzamento della ricerca, all’innovazione tecnologica e alla meccanizzazione, oltre al sostegno all’accesso al credito. ‘Frutteti protetti’ significa investire in un’agricoltura più resiliente, in grado di affrontare le sfide poste dal clima e dal mercato, tutelare imprese e agricoltori, preservare le comunità rurali e garantire la sostenibilità delle nostre produzioni. È in questa direzione- conclude l’assessore- che l’Emilia-Romagna continua a costruire il futuro della propria agricoltura, con impegni concreti e una visione di lungo periodo”.
Una risposta alle sfide climatiche e fitosanitarie
Negli ultimi anni, la frutticoltura regionale ha subito perdite significative a causa di eventi estremi sempre più frequenti – gelate, grandinate, ondate di calore, siccità – e fitopatie aggressive come cimice asiatica, maculatura bruna e colpo di fuoco batterico. A ciò si aggiungono difficoltà legate alla manodopera e all’aumento dei costi produttivi. Il risultato è stato un calo produttivo, in particolare nelle annate 2020, 2021 e 2023, di circa il 50% dei quantitativi raccolti rispetto ai dati del 2012. Conseguentemente, anche le superfici coltivate a frutta evidenziano una diminuzione, con una scomparsa delle coltivazioni arboree da frutto, riferita al periodo 2012–2022, di oltre 11mila ettari, pari al 17,5%.
Il piano “Frutteti Protetti”, avviato dalla Regione Emilia-Romagna nel 2024, integra le risorse dello Sviluppo rurale, dei Programmi operativi ortofrutta, del PNRR e dei Fondi di coesione con l’obiettivo di rendere più resiliente il comparto frutticolo. Il progetto prevede l’impianto di nuovi frutteti realizzati con materiale vegetale certificato e dotati di almeno due sistemi di protezione tra reti antigrandine, sistemi antibrina, irrigazione di precisione, raffrescamento o coperture anti-insetto.
Complessivamente, il pacchetto di interventi mette a disposizione oltre 70 milioni di euro fino al 2026: 58 milioni dal Programma regionale di sviluppo rurale – di cui 30 destinati alle aree colpite dall’alluvione (finanziati al 60%), 15 al resto del territorio e 13 riservati a bandi specifici per la difesa antibrina – e 15 milioni di euro provenienti dai Programmi operativi delle organizzazioni di produttori ortofrutticoli per il biennio 2024-2025. Grazie a queste risorse, sarà possibile realizzare più di 1.000 ettari di nuovi frutteti protetti e intervenire su altri 2.500 ettari di colture già esistenti per adeguarli alle nuove esigenze climatiche.
Il piano è, inoltre, affiancato da una serie di interventi trasversali. Alla ricerca e alla sperimentazione vengono destinati 1,9 milioni di euro all’anno dai Programmi operativi delle OP, cui si aggiungono ulteriori 10 milioni di euro dello Sviluppo rurale, con 3 milioni di euro riservati esclusivamente al comparto ortofrutticolo. Per favorire la modernizzazione delle aziende, sono stati stanziati 6 milioni di euro per la meccanizzazione nel 2024, cui si sommano 29 milioni del bando PNRR dedicato alle macchine agricole. Infine, 1,9 milioni di euro sono riservati al sostegno dell’accesso al credito, con una corsia preferenziale per le imprese ortofrutticole, in modo da rafforzarne la competitività anche sotto il profilo finanziario.
Nella seduta di lunedì 5 maggio della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della provincia di Modena sono stati presentati ai Sindaci e approvati, con la sola astensione del Comune di Mirandola, i bilanci consuntivi 2024 dell’Azienda USL di Modena e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena.
Stante la situazione che accomuna tutta la sanità pubblica a livello nazionale, entrambe le Aziende chiudono in disavanzo, ma la Regione Emilia-Romagna ha già assicurato tramite apposite delibere la copertura nell’ambito delle proprie risorse. A tal proposito, in apertura il Presidente della CTSS Massimo Mezzetti ha sottolineato come i Sindaci dei comuni della provincia siano consapevoli delle difficoltà economiche del Servizio sanitario e si siano fatti portavoce delle richieste al Governo di incremento delle risorse da destinare alla sanità.
Il Direttore Generale dell’Azienda USL di Modena, Mattia Altini, ha ripercorso sinteticamente anche a nome del DG dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Luca Baldino, le dinamiche economiche dell’ultimo anno, comuni a tutte le altre aziende sanitarie regionali proprio in ragione anche del sottofinanziamento del SSN. Ciononostante le Aziende Sanitarie Modenesi hannocontinuato a garantire l’attrattività, l’assistenza e la prossimità di cura al cittadino utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, al fine di mantenere l’offerta sanitaria sia ospedaliera che territoriale. Con lo stesso impegno si sta oggi avviando un lavoro per la revisione dei modelli organizzativi provinciali, al fine di costruire un sistema sempre più integrato e in linea con le indicazioni dei nuovi decreti ministeriali, che utilizzi al meglio e in modo condiviso le risorse strutturali, economiche e di personale disponibili, in un contesto che rimane di criticità per la sanità pubblica.
In coerenza con il piano programmatorio regionale, l’anno 2024 ha visto l’AUSL impegnata nella realizzazione del piano di contenimento dei tempi di attesa, del piano PNRR e nello sviluppo dell’assistenza territoriale secondo il Decreto ministeriale 77. Sono stati approvati specifici progetti che hanno visto coinvolte nella rete anche AOU, l’Ospedale di Sassuolo Spa e il privato accreditato quali parti attive nella realizzazione degli obiettivi 2024. Al riguardo il Direttore Generale di AUSL ha evidenziato l’impegno nell’offerta di servizi per i cittadini del territorio modenese, con un aumento del valore degli accordi di fornitura per le prestazioni specialistiche e le degenze con AOU Modena (valore complessivo di 255 milioni di euro, + 6 milioni rispetto al 2024) e con Sassuolo S.p.A. (54 milioni di euro, +1,3 milioni).
Altini poi ha illustrato il recupero degli interventi chirurgici in lista d’attesa, con indicatori quasi tutti al di sopra della media regionale, e ha sottolineato l’importanza del percorso dei CAU. Un modello che, in un tempo caratterizzato da elementi di transizione socio-demografica, tecnologica e sanitaria, può diventare più performante nella presa in carico dei bisogni urgenti, con la collaborazione delle aggregazioni funzionali territoriali (Aft) dei medici di medicina generale.
“Ci siamo presentati in Regione con un piano condiviso e degli obiettivi che porteremo avanti congiuntamente – ha dichiarato Altini – se i sindaci sono d’accordo vorremmo continuare a considerare insieme tutte le progettazioni in corso per una programmazione che sia davvero integrata e sempre più a servizio dei nostri cittadini. Il livello di finanziamento nazionale certamente non è di aiuto, ma non è questa la ragione più forte che ci impone una trasformazione del sistema provinciale. Ciò che guida il processo che con la CTSS e tutti gli attori stiamo impostando per la provincia di Modena, è il forte cambiamento dei bisogni e, a fronte di questo, le modalità organizzative per renderli esigibili: in una medicina che produce conoscenze, quindi nuovi farmaci, nuove tecnologie, device, i modelli organizzativi non posso restare fermi”.
Al termine delle relazioni sono intervenuti Stefano Reggiani, DG dell’Ospedale di Sassuolo Spa e Fabio Braglia, Presidente della Provincia, che hanno sottolineato il lavoro delle Aziende in una congiuntura economica non favorevole e hanno osservato che occorrerà fare delle scelte, come già detto nella precedente CTSS, coinvolgendo i territori, e intervenire sul sistema modeneseper continuare a offrire ai cittadini risposte sanitarie appropriate. Sono seguiti gli interventi del Sindaco di Sassuolo Matteo Mesini e del Sindaco di Finale Claudio Poletti che hanno confermato parere positivo, mentre la Sindaca di Mirandola Letizia Budri si è astenuta con la motivazione della mancanza del tempo necessario per la lettura della importante mole di documentazione presentata. Il presidente dei Comitati consultivi misti Luciano Sighinolfi ha infine evidenziato il risultato di contenimento del disavanzo presentato in fase di preventivo, sottolineando anche l’importanza dell’intervento regionale, e ha ribadito la necessità del coinvolgimento dei cittadini.
Il Presidente Mezzetti ha chiuso la seduta ringraziando le Aziende sanitarie per l’impegno: “i Direttori Generali nella precedente seduta della CTSS ci avevano illustrato gli indirizzi strategici dandoci una chiara direzione di marcia. Oggi conosciamo le risorse a disposizione per affrontare questa sfida che richiede a noi amministratori una forte responsabilità nel saper tenere in equilibrio la rappresentanza dei bisogni territoriali dei nostri cittadini con l’efficientamento della spesa. Le esigenze dei territori, infatti, non devono mai prescindere da questo importante obiettivo – ha concluso – quello dell’efficientamento della spesa”.
IL BILANCIO AUSL: COSTI INFLATTIVI ED ENERGETICI CONTINUANO A PESARE. AUMENTA LA SPESA PER I FARMACI. CONFERMATI INVESTIMENTI IN STRUTTURE E TECNOLOGIE
Per quanto riguarda l’AUSL, il bilancio è stato illustrato ai Sindaci dal Direttore Amministrativo Luca Petraglia, che ha sottolineato come, a fronte di un disavanzo ipotizzato a bilancio preventivo 2024 di 82.591.069 euro legato alla mancata conoscenza sia dell’entità del riparto nazionale sia quindi delle complete assegnazioni regionali, l’esercizio 2024 ha chiuso con un disavanzo di 19.856.118, rispettando comunque gli obiettivi assegnati dalla Regione con riferimento agli interventi sui fattori produttivi a maggiore assorbimento di risorse, quali la farmaceutica, i dispositivi medici e il personale.
“Il 2024 ha visto incrementi legati agli aumenti dei tassi inflattivi e dei costi energetici oltre agli effetti economici legati ai rinnovi contrattuali, cui va aggiunto il costo crescente di farmaci ospedalieri fondamentali per l’assistenza ai pazienti – ha precisato Petraglia – ma la perdita di esercizio 2024 troverà copertura nell’ambito delle risorse messe a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna”.
Nello specifico gli elementi che hanno determinato il risultato di esercizio 2024 sono principalmente dovuti all’incremento del valore della produzione – che si è attestato complessivamente in oltre 1 miliardo e 533 milioni di euro, +40,8 ml rispetto al consuntivo 2023 e +89,08 ml rispetto al preventivo 2024 – prioritariamente legato ai finanziamenti regionali assegnati a specifiche progettualità e al sostegno dell’equilibrio economico complessivo dell’Azienda, nonché da incrementi dei ricavi diretti legati alla ripresa delle attività assistenziali e di vendita di prestazioni.
Da sottolineare che i ricavi sono complessivamente cresciuti di 4,5 milioni rispetto al 2023 anche per effetto di prestazioni erogate a pazienti da fuori provincia, segno dell’attrattività del sistema modenese.
Quanto agli investimenti, nel corso del 2024 è proseguita la programmazione e progettazione sul PNRR per oltre 38milioni di euro, cui si aggiungono acquisti di attrezzature biomediche per circa 1,3 milioni di euro – tra cui un ecografo di fascia alta e un elettromiografo per la neurologia, una colonna endoscopica 4k, ecografi e altri dispositivi per la ginecologia oltre a svariate tecnologie ambulatoriali – e 1,3 milioni di euro per attrezzature informatiche.
Le maggiori uscite 2024 sono principalmente dovute all’incremento: dei costi dei farmaci, sia quelli legati all’assistenza tramite la medicina convenzionata, sia quelli per le cure ad alto costo ed erogati in distribuzione diretta da AOU; dei costi per l’acquisto di servizi sanitari e per i servizi di assistenza riabilitativa, integrativa e protesica, collegati all’aumento della casistica trattata (+6%) e agli adeguamenti ISTAT richiesti dalle ditte fornitrici. Crescono anche i costi per l’area della psichiatria e dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria per l’aumento dei pazienti in carico. Anche il costo del personale dipendente ha subito un incremento di circa 4,7 milioni, principalmente collegato all’impatto del nuovo contratto collettivo nazionale della dirigenza sanitaria e della dirigenza professionale, tecnica e amministrativa; è inoltre intervenuto anche il rinnovo del contratto della medicina convenzionata (ACN). Per contro sono stati ridotti i costi per consulenze e collaborazioni non sanitarie, in ragione del minor ricorso al personale somministrato.
Circa 800mila euro dei costi per servizi sanitari è riconducibile al ricorso alle consulenze mediche da cooperative, necessarie per garantire i servizi stante le carenze di personale di Emergenza-Urgenza e Ginecologia. A tal proposito si è ribadito l’obiettivo del superamento entro l’anno 2025 del ricorso a tale modalità di reclutamento, comunque già in riduzione rispetto agli anni precedenti.
In conclusione del suo intervento Petraglia ha confermato l’impegno di spesa, con relativo aumento dei costi, per l’incremento della sicurezzainformatica, per i servizi di vigilanza nell’ambito della prevenzione degli episodi di violenza a danno del personale e per l’imponente piano di manutenzioni su immobili e attrezzature, la cui programmazione coinvolge anche le nuove strutture, e che ha dovuto tener conto anche di incrementi ISTAT. Al termine, il direttore Sociosanitario Ausl Massimo Zucchini ha illustrato brevemente l’utilizzo dei fondi legati al proprio settore, evidenziando i percorsi per la non autosufficienza, le attività di prevenzione, la collaborazione con le Amministrazioni locali negli Uffici di piano e con il volontariato tramite i Comitati consultivi misti.
BILANCIO AOU: NEL 2024 VOLUME DI ATTIVITÀ SUPERIORE AL 2019. CONSOLIDATO IL RITORNO ALLA NORMALITÀ DAL PUNTO DI VISTA DELL’ATTIVITÀ PRODUTTIVA
I dati di bilancio di AOU Modena, illustrati dal Direttore Amministrativo Cosimo Palazzo, presentano dinamiche simili a quelle dell’AUSL. A fronte di un disavanzo ipotizzato a bilancio preventivo 2024 di 42.783.698 euro, legato alla mancata conoscenza sia dell’entità del riparto nazionale sia quindi delle complete assegnazioni regionali, l’esercizio 2024 ha chiuso con un disavanzo di 15.101.563,54 euro.
Anche il bilancio economico AOU ha raggiunto gli obiettivi assegnati dalla Regione e come già evidenziato da AUSL, rispetto al disavanzo si precisa che l’anno 2024 ha visto incrementi di costo legati agli aumenti dei tassi inflattivi e dei costi energetici oltre agli effetti economici dei rinnovi contrattuali. Anche in questo caso la perdita di esercizio 2024 troverà copertura nell’ambito delle risorse messe a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna.
Come già ricordato si evidenzia che l’accordo di fornitura con AUSL ha visto per l’anno 2024 un incremento di circa 6 milioni rispetto all’anno precedente. Inoltre, l’AOU ha registrato lo scorso anno un incremento di mobilità infraregionale per 800mila euro a fronte di un decremento di 900 mila euro a livello extraregionale. Incrementa di oltre 700 mila euro il dato della libera professione rispetto al 2023. Il 2024 si configura come un anno di conferma della ripresa dell’attività produttiva avviata già nello scorso biennio 2022-2023. In generale, il 2024 si colloca ad un volume di attività superiore al 2019, evidenziando un consolidato ritorno alla normalità dal punto di vista dell’attività produttiva dopo il periodo di emergenza sanitaria da Covid-19.
I volumi di produzione del 2024 registrano un incremento in valore assoluto di 4 milioni di euro rispetto al 2023, segno che l’attività di degenza (ordinaria e day hospital), dell’AOU di Modena ha superato la valorizzazione dell’anno 2019, riferimento pre covid. (+1,8% rispetto all’anno precedente), con un importante aumento sull’Ospedale Civile di Baggiovara (+5,3% rispetto all’anno precedente).
Riguardo i costi, i tre principali ambiti su cui si sono concentrati gli obiettivi di budget sono l’acquisto di farmaci e dispositivi medici, i servizi tecnici non sanitari e il costo del personale dipendente e atipico. Rispetto all’acquisto di beni l’andamento rilevato a consuntivo è allineato alla previsione e ai target regionali assegnati. Sul personale, si registra una riduzione di spesa per i contratti interinali, mentre il personale dipendente si mantiene numericamente allineato al 2023. Si riducono infine i costi per servizi tecnici non sanitari.
Lunedì 12 maggio, dalle ore 10:30 alle 12:30, il Teatro Carani di Sassuolo (MO) ospita un importante convegno dal titolo “L’industria ceramica italiana: il problema dell’energia”, promosso da Confindustria Ceramica in collaborazione dall’Università di Modena e Reggio Emilia, nell’ambito delle celebrazioni per l’850° anniversario dalla sua fondazione.
L’incontro affronta uno dei nodi più urgenti per il distretto ceramico italiano: l’impatto crescente dei costi energetici e del sistema ETS europeo sulla competitività delle imprese manifatturiere. La ceramica, settore strategico per l’economia locale e nazionale, rischia infatti di perdere slancio sui mercati internazionali se non si interviene con misure mirate.
Il programma prevede, dopo i saluti istituzionali, gli interventi di Gianluca Marchi, prorettore vicario UNIMORE, e di Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia. Segue un dibattito con i parlamentari europei Stefano Cavedagna, Giorgio Gori e Massimiliano Salini, che discutono il ruolo delle istituzioni UE nella salvaguardia dell’industria italiana.
Chiudono il convegno, aperto anche alle associazioni economiche ed alla cittadinanza – a cui si chiede, per motivi organizzativi, una registrazioni su eventi@confindustriaceramica.it – le riflessioni sul futuro energetico del distretto ceramico con autorevoli rappresentanti delle istituzioni e dell’impresa: il viceministro alle imprese e made in Italy Valentino Valentini, il vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla, rappresentanti di Confindustria e del settore ceramico Antonio Gozzi e Franco Manfredini. Modera l’incontro la giornalista Ilaria Vesentini.
Oltre 1.400 alberghi aperti per 120mila posti letto, altri 58mila posti letto nei campeggi e 85mila alloggi privati con tassi di occupazione delle camere del 50-60% nel fine settimana di Pasqua e oltre l’80% per il ponte del Primo Maggio. Con una permanenza media salita a 2,9 giorni e le famiglie che hanno fatto registrare il 38,2% delle prenotazioni.
Sono i numeri raggiunti dalla Riviera in questo primo assaggio di stagione estiva regalato da un meteo favorevole e dalla lunga successione di ponti festivi (dal 18 marzo al 4 maggio).
Spiagge prese d’assalto dai turisti nazionali (76% delle prenotazioni complessive nelle circa 500 strutture monitorate dalle piattaforme di Ipernet, H-Benchmark e Mr. Preno di Titanka), e internazionali (24% delle prenotazioni, di cui il 22% dalla Germania, il 17% dalla Svizzera e l’11% dalla Francia), grazie anche ai nuovi voli in arrivo all’Aeroporto Fellini di Rimini.
E 1.430 stabilimenti aperti che, seppure non ancora completamente attivi, hanno fornito ai turisti servizi di base (lettini e ombrelloni) e giochi di spiaggia. Riscontri positivi anche dai nove Parchi di divertimento Tematici e Marini della Riviera e dai quattro Parchi Avventura (mentre i Parchi Acquatici apriranno a giugno).
Buone notizie arrivano anche dalle Città d’Arte, con gli alberghi che, nello stesso periodo, hanno registrato un’occupazione delle camere mediamente superiore al 70%, mentre è andata ancora meglio nel settore extralberghiero con i numerosi alloggi in affitto breve che vengono sempre più richiesti dai viaggiatori.
“La voglia di trascorrere qualche giorno di vacanza ha premiato ancora una volta l’Emilia-Romagna- afferma l’assessora regionale al Turismo, Roberta Frisoni-, grazie alle nostre imprese turistiche che sanno offrire un’eccellente ospitalità e percorsi sempre nuovi tra divertimento, relax, cultura e sport. Il meteo è stato poi finalmente nostro alleato e i risultati li abbiamo visti sia in Riviera, sia nella città d’arte, ma anche in Appennino e nei circuiti termali. Senza dimenticare gli eventi sportivi che costituiscono ormai da tempo un tassello importante del nostro turismo con la loro capacità di attrarre nuovi pubblici. Siamo quindi fiduciosi che questo buon inizio sia precursore di una stagione positiva per tutta l’Emilia-Romagna”.
Secondo le prime stime di Trademark Italia elaborate per l’Osservatorio turistico regionale dell’Emilia-Romagna, il mix ponti e meteo ha consentito un ottimo avvio di stagione turistica per la Riviera e un’eccellente opportunità per le Città d’Arte, che hanno proposto tanti appuntamenti culturali di forte richiamo, ma anche per le località termali e quelle appenniniche con le loro proposte Benessere, Outdoor e i sempre più richiesti Cammini, che hanno registrato aumenti di arrivi e pernottamenti.
Il ricco e diffuso calendario di eventi sportivi ha poi fatto il resto, attirando flussi turistici sia nazionali che internazionali: dal Tour Beach 1000 Caponigri a Cesenatico, al Torneo Papini di basket a Rimini fino al torneo delle Regioni che ha coinvolto circa 10 comuni con la maggior parte degli impianti selezionati tra quelli che hanno subito i maggiori danni dalle passate alluvioni.
Anche maggio e giugno si prospettano costellati di eventi sportivi di grande prestigio: a partire dal Gran Premio AWS del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna a Imola (16-18 maggio) al WTA Ladies tennis a Parma (12-17 maggio), dalle tappe del Giro d’Italia maschile e femminile a Ocean Man a Cattolica (23-25 maggio), dalla Superbike a Misano (13-15 giugno) ai Campionati assoluti italiani di scherma a Piacenza (5-10 giugno).
“Un’Emilia-Romagna sempre più Sport Valley in cui si continua a investire fortemente- conclude Frisoni- e forte di un calendario prestigioso che sarà presentato il 1^ giugno in occasione della Festa nazionale dello Sport nel corso della Fiera del wellness di Rimini”.
Un confronto organizzato dalla Regione Emilia-Romagna coinvolgendo le istituzioni a livello europeo, nazionale, regionale e locale, sul futuro delle politiche di coesione e dei fondi europei post 2027. Questo l’obiettivo di “Cohesion 2050: il ruolo dell’Emilia-Romagna nell’Europa che cambia”, un convegno aperto a cittadini, imprese, associazioni e amministratori locali, in programma giovedì 8 maggio a partire dalle 14.30 presso l’Aula Magna della Regione in viale Aldo Moro 30 a Bologna.
L’incontro, organizzato alla vigilia della Festa dell’Europa, sarà l’occasione per presentare il percorso portato avanti sino a oggi dalla Regione Emilia-Romagna nella sua dimensione europea, attraverso un uso virtuoso dei finanziamenti europei ed il coinvolgimento del territorio e del sistema pubblico e privato. Questa iniziativa si colloca in un momento decisivo per le scelte legate al futuro bilancio europeo pluriennale e alla definizione delle nuove priorità dei fondi europei.
I lavori saranno aperti dai saluti istituzionali di Kata Tüttő, presidente del Comitato europeo delle Regioni e del sindaco di Bologna, Matteo Lepore. Per la Commissione europea interverranno Carmen Hernandez-Gonzales Head of Unit, Italy and Malta, DG REGIO, e Claudia Colla Capo Rappresentanza della Commissione europea per il nord Italia. Vi saranno inoltre una serie di interventi dedicati al ruolo delle regioni e dei territori, tra cui quelli dell’assessore ai Rapporti con la Ue, Alessio Mammi, dell’assessore alla Programmazione dei fondi europei, Davide Baruffi, e del presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. Il presidente della Regione, Michele de Pascale, interverrà con una relazione su “L’Emilia-Romagna e il futuro delle politiche di coesione”.
La chiusura è affidata a Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione.
“Con Cohesion 2050 vogliamo chiamare a raccolta tutte le realtà del territorio emiliano-romagnolo, enti locali, imprese, università, parti sociali, cittadini- dichiarano Mammi e Baruffi – per iniziare un percorso verso una posizione chiara e condivisa sul futuro della politica di coesione dell’Unione europea dopo il 2027, che oggi più che mai deve essere potenziata, non ridotta, coinvolgendo regioni e territori. Il nostro obiettivo è far sentire la voce dell’Emilia-Romagna e delle regioni a Bruxelles, chiedendo una politica di coesione che sia ambiziosa, strutturale, territoriale e partecipata, capace di accompagnare le grandi trasformazioni in corso nei territori europei, senza lasciare indietro nessuno”.
Sulla A1 Milano-Napoli, per consentire lavori di manutenzione delle barriere di sicurezza, dalle 22:00 di mercoledì 7 alle 6:00 di giovedì 8 maggio, sarà chiusa la stazione di Modena nord, in uscita per chi proviene da Bologna. In alternativa si consiglia di uscire alla stazione di Modena sud o di Reggio Emilia.
Sempre sulla A1 Milano-Napoli, per consentire lavori di manutenzione cavalcavia, nelle due notti di giovedì 8 e venerdì 9 maggio, con orario 22:00-6:00, sarà chiuso il tratto compreso tra Modena sud e Modena nord, verso Milano.
In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Modena sud, percorrere la viabilità ordinaria: SP623 Vignolese, SS12 via Nuova Estense, Tangenziale nord Giosuè Carducci, SS9 via Emilia, SS724, Tangenziale nord Luigi Pirandello fino all’uscita 15, viale Virgilio e rientrare in A1 alla stazione di Modena nord.
Dopo il successo della prima edizione, tenutasi nel maggio 2024, l’Associazione Formigine Party Village (FPV) è lieta di annunciare il ritorno dell’FPV Music Festival: il festival musicale organizzato dai giovani di Formigine e rivolto all’intera comunità locale.
L’evento si svolgerà dal 9 all’11 maggio 2025 presso il Parco FPV (via C. Monzani) a Casinalbo di Formigine (MO), con i seguenti orari:
Venerdì e sabato: dalle ore 18:00 alle ore 01:00;
Domenica: dalle ore 18:00 alle ore 23:00.
L’ingresso sarà gratuito per tutte e tre le serate.
La prima edizione ha riscosso grande successo, grazie a vari fattori chiave quali l’affascinante location, la qualità degli artisti coinvolti e la varietà delle attività proposte. L’obiettivo della seconda edizione è quello di confermare i punti di forza già apprezzati, introducendo al contempo migliorie mirate e interessanti novità, con l’intento di coinvolgere un pubblico sempre più ampio, pur mantenendo la musica come elemento centrale. Per l’occasione, saranno presenti numerosi stand gastronomici con un’ampia gamma di proposte culinarie: dal tradizionale gnocco fritto ai ravioli cinesi, dal gelato alle caramelle e molto altro ancora.
Inoltre, un’area sarà dedicata all’esposizione di prodotti artigianali e brand emergenti nel settore dell’abbigliamento.
Per i più piccoli sarà allestita un’area gonfiabili con personale specializzato per l’animazione e la sorveglianza.
Come suggerisce il nome stesso dell’evento, la musica sarà la vera protagonista, con un’offerta che abbraccia diversi generi musicali. La line-up prevede la partecipazione di band locali emergenti come i Palea e i Malvax, talenti da scoprire come Keopees e Frank!, l’esibizione della scuola di canto Sonus Academy, e una selezione di dj set già apprezzati, tra cui Sabbia e Dj Reks. I tre artisti principali che animeranno le serate saranno:
Mida, una delle voci più promettenti del panorama pop urban italiano, con oltre 45 milioni di stream su Spotify;
N4C, dj e producer veronese celebre sui social per i suoi remix innovativi e per la creazione del “Technobus”;
I Killer Queen, la prima cover band dei Queen riconosciuta in Europa.
Come nella prima edizione, parte dei proventi sarà devoluta in beneficenza all’associazione formiginese Amici per la Vita, che offre assistenza sanitaria domiciliare ai malati. (Per maggiori informazioni: https://amiciperlavita.it/)
Per restare aggiornati sull’evento, vi invitiamo a seguire i canali social ufficiali:
Modena provincia manifatturiera per eccellenza, nei primi 3 mesi dell’anno, ha fatto registrare un aumento degli ammortizzatori sociali con un più 60% rispetto a gennaio-marzo 2024.
Infatti la nostra provincia passa da 2.545.199 ore di cassa integrazione dei primi tre mesi del 2024, a 4.068.790 ore nei primi 3 mesi del 2025.
Questi dati si inseriscono dentro un contesto nazionale che vede la produzione industriale calare da 25 mesi, e che chiaramente in una provincia come Modena che ha una vocazione manifatturiera, con i suoi distretti come il ceramico, agroalimentare, biomedicale, meccanico e automotive, oggi è uno dei territorio della nostra regione a pagare il prezzo più alto della crisi.
“Ma ha pagare la crisi, ricordiamolo, sono soprattutto lavoratrici e i lavoratori che in cassa integrazione perdono tra il 30% e il 40% del loro salario” – afferma Fernando Siena della segreteria Cgil Modena.
“Un salario che già quando è intero non è faraonico – aggiunge Siena – come ci ricorda l’Organizzazione Internazionale del Lavoro che analizza le tendenze dei salari e delle disuguaglianze a livello globale e che ha pubblicato un rapporto specifico sulla situazione del nostro paese che ci rivela che negli ultimi 16 anni, dal 2008 al 2024, i salari hanno perso ben l’8,7% del loro potere d’acquisto”.
E visto che in questi anni c’è stato un calo dell’incidenza del costo del lavoro a fronte dell’aumento dei profitti, chiediamo alle imprese l’integrazione salariale sulla cassa integrazione, perché, come ci ha ricordato il Presidente Mattarella “le questioni salariali sono fondamentali per ridurre le disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall’innovazione, dal progresso”.
Inoltre la Cgil di Modena e dell’Emilia Romagna chiedono ammortizzatori in deroga per i settori più colpiti, iniziando dal settore degli artigiani che è agli sgoccioli con gli ammortizzatori sociali ricordando a tutti che queste imprese rappresentano un patrimonio di competenze che hanno fatto la ricchezza del nostro territorio.
“Forse è giunto il momento per il Governo, invece di descrivere una realtà che non esiste, di mettere in campo una politica industriale tesa ad affrontare le sfide future su innovazione, digitalizzazione e transizione ecologica perché ad oggi non c’è una minima idea credibile di politica industriale” continua il sindacalista.
Ed è per questo che di fronte a quanto sta accadendo, Cgil, Cisl, Uil Modena hanno lanciato l’appello a Istituzioni e imprese per un “contratto sociale” per affrontare la crisi del nostro modello produttivo che ponga nuove basi per lo sviluppo del settore manifatturiero, e non scarichi la crisi sui lavoratori.
Ed è anche per questo che l’appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno è ancora più importante, con i referendum su lavoro e cittadinanza, votando 5 SI per rimettere al centro il valore del lavoro e l’integrazione sociale.
Vent’anni possono essere pochi o tanti, dipende da chi li compie. Se a festeggiarli è una istituzione che, da quando è nata, ha sostenuto con oltre 4,2 milioni di euro più 1.200 persone, per la maggior parte donne e bambini vittime di reati gravi, allora due decenni sono un traguardo importante.
Servirebbe una festa diffusa, dove gli invitati sono le persone che l’hanno fatta nascere e crescere, coloro che la sostengono, i sindaci, le istituzioni, le forze dell’ordine, i centri antiviolenza, la rete dei servizi sul territorio con tutte le persone che vi lavorano e, ovviamente, l’intera comunità emiliano-romagnola. Perché ad avere vent’anni è la Fondazione emiliano-romagnola per le vittime di reato, realtà unica in Italia che dal 2004 aiuta le persone sopravvissute, e/o i loro familiari, a rialzarsi dopo vicende dolorose. E più che un compleanno è un importante anniversario.
Le celebrazioni de ventennale della Fondazione, con il punto sulle attività e i risultati raggiunti, si sono svolte questa mattina in Regione alla presenza del presidente, Michele de Pascale, del presidente della Fondazione, Carlo Lucarelli, e della direttrice Elena Zaccherini. Durante la mattinata è stata presentata anche la rassegna cinematografica “Oltre il dolore: il cinema dalla parte delle vittime”, promossa dalla Fondazione in collaborazione con la Cineteca di Bologna che parte oggi, alle 18 al Cinema Modernissimo di Bologna, con la proiezione a ingresso gratuito di ‘Cerchi’, il film con Carlo Lucarelli e la regia di Margherita Ferri prodotto dalla Regione e a cura dell’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta.
“La Fondazione è una realtà che ci riempie di orgoglio, perché rappresenta ancora, e dopo vent’anni, un unicum a livello nazionale- spiega de Pascale- e soprattutto perché aiuta concretamente e subito le persone che affrontano situazioni molto dolorose a rialzarsi. Questo organismo è l’esempio perfetto di cosa significa lavoro di squadra e di anima. Ringrazio, quindi, tutti coloro che ci lavorano, i 70 soci attivi tra enti locali, università, imprese e sindacati e anche le cittadine e cittadini che la sostengono. Un grazie particolare- conclude il presidente- è per Carlo Lucarelli, che dal 2017 la presiede a titolo gratuito contribuendo, con il suo lavoro e il suo prestigio, a farla conoscere e crescere”.
“Da vent’anni la Fondazione è la prova che una Regione può farsi carico del dolore, senza retorica ma con responsabilità- aggiunge Lucarelli-. Restituire ascolto, presenza e giustizia concreta alle vittime è un gesto civile, prima ancora che istituzionale. In un tempo che tende a dimenticare, questa Fondazione sceglie ogni giorno di ricordare e di agire. È un presidio silenzioso ma essenziale. Ed è per questo che ho scelto di esserci, con convinzione, anche personalmente. Perché la cultura, come la giustizia, deve stare dalla parte di chi ha subito un torto”.
2004-2024: gli aiuti della Fondazione
Dal 2004 la Fondazione garantisce sostegno economico tempestivo alle vittime di reati gravi: femminicidi, omicidi, violenze, abusi, aggressioni, eccetera. I contributi vengono utilizzati per rispondere ai bisogni urgenti come spese sanitarie, psicologiche e legali, sostegno abitativo, lavorativo e scolastico, supporto a figli, famiglie e orfani, spese funerarie nei casi estremi.
Gli interventi partono dalle richieste dei sindaci emiliano-romagnoli che sono valutate dal Comitato dei Garanti. Dal 2004 al 2024 sono state accolte 589 istanze e sostenute con 4,250 milioni di euro 1.217 vittime, in maggioranza donne e bambini: 327 donne vittime di violenza di genere, 77 minori vittime dirette, 69 femminicidi (con 62 orfani), 17 tentati femminicidi (oltre 900mila euro erogati solo per questi ultimi casi). Nel 2025 sono stati trattati 18 casi per un totale di 122mila euro erogati.
“Oltre il dolore: il cinema dalla parte delle vittime”: la rassegna cinematografica
Quattro pellicole, presentate dai registi, al Cinema Modernissimo di Bologna, tutti i martedì di maggio alle 18: 6 maggio – Cerchi, regia di Margherita Ferri (ingresso gratuito); 13 maggio – Familia, regia di Francesco Costabile; 20 maggio – Il ragazzo dai pantaloni rosa, regia di Margherita Ferri; 27 maggio – Ciao bambino, regia di Edgardo Pistone.
Questa mattina, personale del Comando dell’Arma di Sassuolo, con il supporto di unità cinofila della Polizia Locale dello stesso centro, ha fatto irruzione all’interno di uno stabilimento in disuso, in via Circonvallazione Sud-Est, rintracciandovi tre cittadini stranieri, irregolari sul territorio nazionale, che di fatto occupavano abusivamente i locali con giacigli di fortuna e fornelli a gas per la preparazione di alimenti.
I tre uomini, di 27, 33 e 57 anni, tutti di origini marocchina, sono stati sorpresi a dormire su materassi adagiati a terra, anche in precarie condizioni igieniche, motivo per cui dovranno rispondere del reato di invasione di terreni o edifici, oltre che dell’infrazione delle norme sulla regolarità del soggiorno – essendo di fatto irregolari sul territorio dello Stato.
Per l’ingresso e l’ispezione dei locali, i militari dell’Arma ed il personale della Polizia Locale, hanno dovuto districarsi tra travi pericolanti, pavimenti sconnessi ed una quantità infinita di cocci in vetro acuminati, al punto che il cane “Hector” – pastore belga Malinois antidroga in forza alla Polizia Locale di Sassuolo – ha dovuto indossare speciali calzari per la protezione delle zampe.
Un evento dal titolo “Videosorveglianza Urbana Integrata tra IA e Privacy”: si terrà martedì 13 maggio 2025, dalle ore 9:30 alle 12:30, presso il Comando di Polizia Locale di Sassuolo, in Viale San Pietro 6 organizzato dalla Polizia Locale cittadina.
Un appuntamento di grande rilevanza per le pubbliche amministrazioni e i professionisti del settore, dedicato alle criticità e opportunità nella regolarizzazione degli impianti di videosorveglianza, alla luce delle più recenti normative sulla protezione dei dati personali e dell’AI Act.
L’evento
Durante l’incontro verrà approfondito il caso forlivese, divenuto un punto di riferimento pratico per comprendere come gestire in modo conforme ed efficace i sistemi di videosorveglianza urbana.
Esperti di diritto e di tecnologie digitali illustreranno buone pratiche, criticità da evitare e soluzioni operative per supportare le amministrazioni locali e gli operatori di polizia.
Relatori e contenuti:
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco e della Comandante della Polizia Locale, interverranno: Dott. Stefano Manzelli – Coordinatore del gruppo di ricerca www.sicurezzaurbanaintegrata.it, Ing. Andrea Bigliardi – Business Development Manager Italia
I temi trattati includeranno:
✔ Videosorveglianza e compliance: come mettere in regola gli impianti per evitare sanzioni
✔ Le nuove regole europee (AI Act, Regolamento UE 2024/1689): implicazioni pratiche per le amministrazioni locali
✔ Il caso Forlì: criticità emerse e soluzioni adottate
Partecipazione e iscrizioni:
La partecipazione è gratuita, ma è necessaria l’iscrizione per garantire una corretta organizzazione.
Tutti i dettagli per iscriversi sono disponibili alla pagina:
Per ulteriori informazioni:comunicazioni@boxxapps.com
Un’occasione strategica per chi opera nella sicurezza urbana e nella gestione della privacy, per aggiornarsi sulle novità normative e tecnologiche e per garantire un utilizzo conforme e responsabile della videosorveglianza.
Cielo generalmente molto nuvoloso con rovesci e temporali a partire da metà mattinata, più probabili sulla parte orientale e centrale della regione.
Temperature senza variazioni di rilievo o in lieve diminuzione specie nei valori minimi; minime comprese tra 11 e 15 gradi; massime tra 18 e 20 gradi. Venti deboli di direzione variabile con locali rinforzi sulla fascia appenninica, orientali sulle coste; nel pomeriggio parziale rotazione dai quadranti occidentali sulla parte centro-occidentale della regione con probabile sviluppo di zone di convergenza sulle zone orientali e centrali del territorio. Mare mosso o poco mosso.
I lavori di bonifica di Sassuolo Due termineranno entro il prossimo 13 giugno.
Questo è quanto ha dichiarato l’Assessore all’Ambiente del Comune di Sassuolo Chiara Tonelli in risposta ad un’interrogazione del gruppo Lega nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale.
“In merito alla perizia – ha spiegato l’Assessore – i tempi impiegati nella predisposizione della stessa sono i tempi amministrativamente necessari per definire le questioni tecniche e contrattuali, anche attraverso verifiche puntuali ed opportune in incontri con ARPAE e con la Regione, per garantire la correttezza e la comprensione degli atti da compilare per il recupero delle somme del ribasso ed avere le certezze del caso. Non si sono quindi generati ritardi particolari. L’approvazione formale della perizia, inoltre, precede gli atti contrattuali necessari per l’affidamento integrativo dei lavori di perizia all’impresa esecutrice che, sia per questioni formali che per questioni di sicurezza da tenere nelle attività da avviare, non può iniziare prima di aver completato tutte le attività propedeutiche. Il nuovo termine previsto per la conclusione dei lavori è il 13/06/2025”.
Di seguito il dettaglio dei tempi previsti contrattualmente e delle fasi di sospensione e ripresa dei lavori:
inizio lavori in data 21/10/24 (data verbale inizio lavori);
tempo contrattuale n. 19 giorni lavorativi;
fine lavori prevista da contratto 15/11/24;
sospensioni/riprese lavori:
sospensione lavori n.1 del 25/10/24 (attesa risultati analisi dei terreni);
ripresa lavori n. 1 del 26/11/24 (32 giorni consecutivi di sospensione) con nuova scadenza a tutto il 17/12/24;
sospensione lavori n.2 del 09/12/24 (per pioggia ed impraticabilità area di intervento);
ripresa lavori n.2 del 16/12/24 (7 giorni consecutivi di sospensione) con nuova scadenza a tutto il 24/12/24;
sospensione lavori n.3 del 22/12/24 (per sorta necessità di stesura perizia e per scarsità di personale disponibile in imminenza delle festività).
predisposizione perizia e avvenuta consegna all’Amministrazione in data 24/03/25;
determina di approvazione perizia in data 07/04/2025, in attesa di sottoscrizione del contratto;
proroga contrattuale di 40 giorni naturali, consecutivi, a seguito dell’approvazione della 1^ perizia supplettiva e di variante;
ripresa lavori (a seguito di sottoscrizione perizia) 05/05/25;
nuovo termine dei lavori 13/06/25.
“Il posticipo della realizzazione dei viottoli del Parco Ducale – ha aggiunto l’Assessore Tonelli – al termine dei lavori di bonifica era stata opportunamente valutata ma la discriminante che ha orientato le scelte adottate è stata che i lavori del Parco Ducale (PNRR) fissavano quale termine ultimo per la conclusione dei lavori il 31 dicembre 2024, pena decadenza dei finanziamenti. Pertanto, per non correre rischi, si è optato per concludere anche i lavori della pavimentazione degli stradelli finendo i lavori entro i termini (effettivamente conclusisi il 30 dicembre 2024). In merito a eventuali penali, come deducibile dai tempi indicati nella risposta al secondo punto, non ci sono stati ritardi dell’impresa rispetto le previsioni contrattuali e di conseguenza non è possibile applicare alcuna penale”.
Sulla A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori di pavimentazione, dalle 22:00 di giovedì 8 alle 6:00 di venerdì 9 maggio, sarà chiuso il tratto compreso tra Imola e l’allacciamento con la D14 Diramazione per Ravenna, verso Ancona/Pescara.
In alternativa si consigliano i seguenti itinerari: verso Ancona, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Imola, percorrere la viabilità ordinaria: SP610 via Selice, SS9 via Emilia, viale Risorgimento, via Granarolo SP8 e rientrare in A14 a Faenza; verso Ravenna, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Imola, percorrere la viabilità ordinaria: SP610 via Selice, via Martiri della Libertà, SP253 via San Vitale, via San Martino, via Piratello, via Chiusa, SP8 via Sinistra Canale Superiore ed entrare sulla Diramazione per Ravenna allo svincolo di Bagnacavallo.
Per consentire lavori di pavimentazione, dalle 22:00 di venerdì 9 alle 6:00 di sabato 10 maggio, sarà chiuso il tratto compreso tra Imola e Castel San Pietro, verso Bologna.
In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Imola, percorrere la viabilità ordinaria: via Selice, SP610, SP19, SS9 via Emilia, via Cova, via San Carlo e rientrare in A14 alla stazione di Castel San Pietro.
La Regione Emilia-Romagna prosegue il proprio impegno contro il divario digitale nelle aree montane. Obiettivo: garantire a chi vive e lavora in Appennino una connessione più stabile e veloce e rafforzare così l’attrattività produttiva e turistica dei Comuni montani. In particolare, attraverso il progetto CellMon – Cellulari in montagna, vengono realizzati interventi per potenziare la connettività mobile nei comuni appenninici.
L’ultima installazione ha riguardato il territorio del comune di Zocca, in provincia di Modena, dove è stato posizionato un nuovo impianto di telefonia mobile in località Zocchetta: consentirà di comunicare con maggiore facilità a circa 2470 persone – tra residenti e lavoratori -, in aree dove prima la connessione era debole o assente. L’impianto è stato messo a disposizione dell’operatore Tim ed è già attivo con i servizi 2G-4G-5G.
“Giunge a conclusione un nuovo e importante intervento per potenziare le comunicazioni in Appennino- affermano gli assessori regionali Elena Mazzoni, con delega al digitale e Davide Baruffi, con delega alla montagna-. La connettività è premessa per dare futuro alle nostre aree interne: il programma CellMon prevede una programmazione pluriennale che complessivamente porterà all’installazione di 58 nuovi tralicci a servizio di zone montane. Quello di Zocca è il 37esimo che trova realizzazione, grazie all’azione di squadra tra istituzioni e, in questo caso, alla collaborazione di un cittadino. Un bell’esempio di come operare per rendere il nostro Appennino più forte, attrattivo e competitivo”.
“Si tratta di un passo avanti rilevante per la comunità di Montecorone e zone limitrofe- commenta Federico Ropa, sindaco di Zocca-: finalmente assicura telefonia mobile e connettività a favore di una parte significativa del territorio. Trova così attuazione un impegno preciso assunto con i cittadini della frazione, grazie al supporto di Lepida, della Regione e di un privato cittadino che ha messo gratuitamente a disposizione il terreno necessario per l’installazione del traliccio, che garantisce servizi oggi più che mai imprescindibili per chi vive in montagna: per questo siamo al lavoro per ampliare ulteriormente la connettività, sia mobile che digitale, con la copertura di altre aree attualmente scoperte”.
Il progetto CellMon – Cellulari di Montagna
L’attivazione dell’impianto a Zocca rientra nell’ambito del progetto CellMon-Cellulari di Montagna, promosso dalla Regione Emilia-Romagna con l’obiettivo di incentivare gli investimenti degli operatori di telefonia nelle zone a bassa densità abitativa. Attraverso una mappatura dettagliata delle zone con scarsa copertura, che si avvale delle segnalazioni dei Comuni e di verifiche tecniche, vengono individuate le aree che necessitano di interventi prioritari. In queste zone, su terreni messi a disposizione dai Comuni, vengono installati tralicci collegati alla rete Lepida, resi poi disponibili agli operatori telefonici.
Un ruolo chiave in questo processo è ricoperto da Lepida, società partecipata dalla Regione, che gestisce tutte le fasi del progetto: dalla progettazione e realizzazione dell’impianto, alla gestione e manutenzione delle infrastrutture, dando avvio a una serie di interventi che coinvolgono l’intero Appennino emiliano-romagnolo.
L’andamento dei lavori e lo stato di attivazione dei siti sono costantemente monitorati e aggiornati sul portale ufficiale del progetto: https://cellularimontagna.lepida.it.
Si terrà a Sassuolo nella mattinata di sabato 10 maggio a partire dalle ore 9.00 la 57a Assemblea degli Associati di Avis Emilia-Romagna, che quest’anno sarà elettiva. A condurre la giornata e a leggere la Relazione del Consiglio sarà il Presidente uscente Maurizio Pirazzoli.
Sono previsti tra gli altri gli interventi del Sindaco di Sassuolo Matteo Mesini, del Direttore del Centro Regionale Sangue Rino Biguzzi e dei rappresentanti delle Associazioni del dono e dei pazienti talassemici dell’Emilia-Romagna.
A chiusura della mattinata si terrà un Recital dell’attrice Donatella Allegro sui quattro anni di mandato delle aree di lavoro associative.
I dati regionali relativi la raccolta e alle iniziative realizzate
Priorità di Avis Emilia-Romagna, attraverso le proprie attività e al lavoro delle aree tematiche, sono la promozione di corretti stili di vita, della sessualità responsabile e consapevole, dell’alimentazione equilibrata, della pratica dello sport, della solidarietà intergenerazionale, della lotta al bullismo e alle varie forme di discriminazione.
La sede regionale è a Bologna. Le altre sedi sono nelle 9 Province (Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini) e in 313 Comuni. Queste gestiscono la chiamata dei donatori e la raccolta di sangue e plasma autonomamente o in collaborazione con la struttura pubblica.
I soci Avis in Emilia-Romagna sono circa 156.000 e i donatori effettivi poco più di 151.000.
Nel corso dell’anno sono state donate 197.000 unità di sangue intero e 62.000 unità di plasma, utilizzate dal Servizio Sanitario Regionale per i pazienti che necessitano di sangue o per la produzione di farmaci plasmaderivati indispensabili per la cura di numerose patologie.
La solidarietà di Avis Emilia-Romagna non resta confinata nella regione: ogni anno circa 8.000 unità di sangue vengono destinate agli ospedali di quelle regioni che non raggiungono l’autosufficienza: Toscana, Lazio, Campania e Sicilia, dove è in essere un accordo permanente con la sede decentrata delle Officine ortopediche del Rizzoli a Bagheria (PA).
Nel 2024, 500.000 unità di fattore VIII per la coagulazione che eccedono al fabbisogno nazionale sono partite sotto il coordinamento del Centro Nazionale Sangue per aiutare i pazienti emofilici della Striscia di Gaza.
Altri progetti internazionali di solidarietà sono in corso con l’invio di farmaci plasmaderivati all’Ospedale pediatrico di El Salvador.
Purtroppo si è dovuta interrompere la collaborazione con l’Ospedale di Kabul, a causa del ritorno al potere del regime dei Talebani.
Avis Emilia-Romagna cerca sempre nuovi modi di avvicinare volontari e donatori, sperimentando progetti e linguaggi.
Come la raccolta di capelli per realizzare parrucche per pazienti oncologiche e dermatologiche. Tante persone ci hanno conosciuto e si sono avvicinate all’Associazione.
Il canale Tik-Tok appena nato vede la collaborazione dei nostri volontari e comunicatori under 25 in tutta la regione.
Le ragazze e i ragazzi SCU del 2024 sono 22 distribuiti nelle nostre sedi, la formazione è congiunta con di Admo perché crediamo che il valore dono vada oltre singola Associazione. Molti volontari SCU degli anni passati sono rimasti noi come attivisti o collaboratori.
Il 2 ed il 3 maggio 2025, gli Allievi Ufficiali Carabinieri del 205° corso “Fierezza” dell’Accademia Militare di Modena, hanno visitato la Compagnia Carabinieri di Sassuolo e la Stazione Carabinieri di Formigine, confrontandosi con la realtà operativa e le esperienze vissute dal personale che opera in prima linea.
Nel Comando di Sassuolo, alla presenza del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Modena, Colonnello Lorenzo Ceccarelli, del Comandante del Battaglione Allievi, Tenente Colonnello Giovanni Ruggiu e del Comandante della sede, Capitano Michele Ognissanti, ai giovani cadetti – futura classe dirigente della “Benemerita” – sono state illustrate le caratteristiche di un territorio ricco e complesso quale quello ricadente nella competenza della citata Compagnia sassolese, comprendente la quasi totalità dei comuni ricadenti all’interno delle Unioni del DistrettoCeramico e delle Terre di Castelli, e cioè un territorio che si estende su 11 comuni con oltre 187mila abitanti, caratterizzato da una fiorente produzione industriale nei settori del ceramico, dell’automotive e della lavorazione delle carni.
La successiva visita alla struttura dell’Arma di Formigine, comandata dal Maresciallo Capo Giuseppe Caccavo, è stata occasione per i giovanissimi militari di osservare da vicino le dinamiche operative dei presidi di ascolto, accoglienza e legalità costituiti dal Comando di Stazione Carabinieri, che, per capillarità e diffusione, non trova eguali in nessun’altra articolazione dello Stato.
Gli incontri hanno consentito di sviluppare uno scambio comunicativo intergenerazionale, del quale hanno potuto beneficiare anche i Carabinieri più “anziani”, entusiasti di profondere il loro vissuto in favore delle motivatissime giovani leve.
Un centinaio di partecipanti ha preso parte anche all’ultimo incontro del ciclo “Dagli affreschi alle storie” dedicata alla figura di Laura Martinozzi, madre della regina Mary of Modena. La prof.ssa Elena Corradini, docente di Museologia e Storia del Restauro degli Edifici Monumentali presso il Dipartimento di Ingegneria all’Università di Modena e Reggio Emilia, intervistata da Alessandra Borghi e Laura Corallo, ha spiegato la storia della chiesa di Sant’Agostino a Modena, di origini trecentesche e trasformata nel Seicento diventando il Pantheon dei duchi e delle duchesse d’Este.
Un grandioso apparato effimero realizzato nel 1659 in occasione della celebrazione dei funerali del duca Francesco I d’Este e modificato da Laura Martinozzi nel 1662 dopo la morte del marito, il duca Alfonso IV. A conclusione del ciclo, con un momento conviviale e gastronomico, organizzato dalla arciconfraternita del sacro tronco anche un gradito scambio di saluti con i presenti.
“La richiesta di molti appassionati di continuare con ulteriori approfondimenti – specifica Alessandra Borghi – ci ha fatto davvero molto piacere e vista la numerosissima e costante partecipazione valuteremo assieme alla arciconfraternita e alla disponibilità di Matteo Ruini, sempre presente per accompagnare i tanti interessati a una visita attenta e competente ai tesori della Chiesa, la possibilità di un ulteriore futuro ciclo di incontri”.
immagine a corredo fornita dal Comune di Maranello
Giovedì 8 maggio all’Auditorium Enzo Ferrari è in programma “2071 Una visita guidata al Pianeta Terra”, spettacolo dedicato al tema del cambiamento climatico e del futuro sostenibile. Ispirato alla storia di Chris Rapley, Presidente del London Climate Change Partnership e professore di Scienze del clima presso la College University di Londra, lo spettacolo invita a soffermarsi e dedicare tempo e attenzione ad una delle grandi sfide del nostro tempo, il cambiamento climatico.
Presso l’Auditorium di Maranello verranno allestiti gli spazi del teatro con installazioni evocative e fotografie d’autore che lo spettatore potrà visitare in modo itinerante accompagnato da uno scienziato un po’ stralunato interpretato da Graziano Siressi con la regia di Angela Ruozzi. Lo spettacolo è gratuito ed è adatto a tutti (ragazzi/e dai 10 anni in su). Apertura ore 20.30, inizio spettacolo ore 21, i posti sono limitati e occorre prenotarsi su eventbrite.
Il 9 maggio 2025, in occasione della Giornata dell’Europa, in Piazza Calcagnini a Formigine “L’ultimo giorno di Gaza”, iniziativa promossa da diverse associazioni locali, singoli cittadini e ALLEANZA VERDI SINISTRA di Formigine
L’evento si svolge dalle 18:30 alle 20:00 e aderisce alla campagna nazionale #UltimoGiornoDiGaza. Un gazebo informativo sarà il punto di coordinamento dell’iniziativa, con letture di testimonianze dai territori colpiti.
“Abbiamo bisogno che ogni cittadino di Formigine diventi protagonista di questo momento di memoria collettiva. Ogni attività rappresenterà non soltanto un bambino vittima innocente a Gaza, ma anche la nostra determinazione a non restare in silenzio di fronte all’ingiustizia”, dichiarano gli organizzatori dell’iniziativa.
Secondo i dati delle Nazioni Unite, dal 7 ottobre 2023 nella Striscia di Gaza si contano oltre 51.000 vittime e 116.000 feriti, con una stima tra i 15.000 e i 17.000 bambini uccisi e circa 34000 feriti. Save the Children stima che 10 bambini ogni giorni perdano uno o più arti facendo di Gaza la popolazione a più alta prevalenza di bambini amputati nel mondo.
Attraverso questa iniziativa, chiediamo concretamente:
Il rispetto del diritto internazionale, pesantemente violato da Israele, e l’accesso agli aiuti umanitari
Lo stop immediato all’invio di armi ad Israele da parte dell’Italia e dei paesi UE
La sospensione dell’accordo di associazione UE-Israele
Il riconoscimento dello Stato di Palestina.
La forza di questa iniziativa risiede nella partecipazione collettiva.
Invitiamo quindi tutta la cittadinanza a partecipare: “In un momento in cui ricordiamo i valori fondanti dell’Europa – pace, rispetto dei diritti umani e solidarietà internazionale – vogliamo creare uno spazio di riflessione collettiva”, dichiarano gli organizzatori. “La nostra iniziativa vuole sensibilizzare la cittadinanza su una crisi umanitaria senza precedenti, chiedendo il rispetto del diritto internazionale come condizione essenziale per la convivenza pacifica tra i popoli”.
“Partecipa e fai la differenza: il tuo gesto è importante! Insieme possiamo costruire un messaggio visivo potente che non potrà essere ignorato”, aggiungono gli organizzatori.
L’iniziativa si inserisce anche all’ interno della campagna promossa dalla Rete italiana Pace e Disarmo per un movimento europeo contro il Riarmo dell’Europa. In decine di città italiane ci saranno presidi per le giornate di azione contro le spese militari.